Parole che finiscono con «-ndo»
Inviato: sab, 15 set 2018 17:21
Buongiorno a tutti!
Mi potreste per favore spiegare come funziona la desinenza "-ndo/a/i/e" nell'italiano di oggi?
Ho decine di esempi ma non so di certo se ci sia una regola per formare parole nuove utilizzando il suffisso -nd- oppure si tratti di pochi residui del gerundivo latino e qualsiasi parola nuova formata secondo lo stesso principio è grammaticamente errata.
Parlo di parole come maturando, diplomando, laureando, iniziando, operando, derivati dal gerundivo.
Ma anche di nomi come propaganda, locanda, leggenda, serranda, agenda, faccenda, merenda, mutande, che hanno in comune il suffisso "-nd-" e un tratto semantico (da fare / che deve essere fatto).
Cioè "operandi" – persone che devono subire un intervento chirurgico, "propaganda" – ciò che deve essere propagato, "serranda" – da serrare, ecc.
Ho ragione a pensare che quando uno costruisce una parola nuova seguendo lo stesso schema, creando magari un neologismo, ha in mente questo significato, "che deve essere fatto"?
Ecco degli esempi che ho trovato in varie fonti:
"Almeno tutti i festeggiandi di settembre devono eserci". Credo che significhi "quelli nati in settembre, cui compleanno dobbiamo festeggiare".
A differenza di "festeggianti" – che già festeggiano – i festeggiandi lo stanno per fare. E poi "festeggianti" include anche gli ospiti, mentre i festeggiandi sono esclusivamente quelli che devono essere sottoposti al festeggiamento. I semi comuni sono "il futuro", "necessità" e "diatesi passiva".
Un altro esempio: "Mi basta un colloquio di 10 minuti con gli sposandi e vi tiro giù un discorso da far lacrimare le pietre".
Gli sposandi – che devono essere sposati (il futuro, necessità e diatesi passiva).
"I premiandi, seduti a sinistra del padiglione, si conoscevano dal viso".
I premiandi – che devono essere premiati. E così via.
Si può formare le parole da altri verbi utilizzando questo schema?
Per esempio i medici potrebbero chiamare tra sé i loro pazienti "dimettendi" (quasi sani, possiamo dimetterli) e "ricoverandi" (che devono essere ricoverati in ospedale)"?
Così come "amicandi" potrebbe significare "quelli che aspettano una conferma di amicizia su Facebook".
Mentre "lavanda" (altro che la pianta) si potrebbe dire di "una donna che deve essere lavata", perché no? Immagino una fila di prigioniere, magari in un campo di concentramento, davanti alla camera delle docce.
I miei esempi sono un po' forzati, è vero.
Ma mi interessa, per quanto siano strambi, sarebbero comprensibili?
La proposizione "Le lavande aspettavano in fila per fare una doccia" ha il diritto di esistere?
Sarei grata per ogni risposta!
Mi potreste per favore spiegare come funziona la desinenza "-ndo/a/i/e" nell'italiano di oggi?
Ho decine di esempi ma non so di certo se ci sia una regola per formare parole nuove utilizzando il suffisso -nd- oppure si tratti di pochi residui del gerundivo latino e qualsiasi parola nuova formata secondo lo stesso principio è grammaticamente errata.
Parlo di parole come maturando, diplomando, laureando, iniziando, operando, derivati dal gerundivo.
Ma anche di nomi come propaganda, locanda, leggenda, serranda, agenda, faccenda, merenda, mutande, che hanno in comune il suffisso "-nd-" e un tratto semantico (da fare / che deve essere fatto).
Cioè "operandi" – persone che devono subire un intervento chirurgico, "propaganda" – ciò che deve essere propagato, "serranda" – da serrare, ecc.
Ho ragione a pensare che quando uno costruisce una parola nuova seguendo lo stesso schema, creando magari un neologismo, ha in mente questo significato, "che deve essere fatto"?
Ecco degli esempi che ho trovato in varie fonti:
"Almeno tutti i festeggiandi di settembre devono eserci". Credo che significhi "quelli nati in settembre, cui compleanno dobbiamo festeggiare".
A differenza di "festeggianti" – che già festeggiano – i festeggiandi lo stanno per fare. E poi "festeggianti" include anche gli ospiti, mentre i festeggiandi sono esclusivamente quelli che devono essere sottoposti al festeggiamento. I semi comuni sono "il futuro", "necessità" e "diatesi passiva".
Un altro esempio: "Mi basta un colloquio di 10 minuti con gli sposandi e vi tiro giù un discorso da far lacrimare le pietre".
Gli sposandi – che devono essere sposati (il futuro, necessità e diatesi passiva).
"I premiandi, seduti a sinistra del padiglione, si conoscevano dal viso".
I premiandi – che devono essere premiati. E così via.
Si può formare le parole da altri verbi utilizzando questo schema?
Per esempio i medici potrebbero chiamare tra sé i loro pazienti "dimettendi" (quasi sani, possiamo dimetterli) e "ricoverandi" (che devono essere ricoverati in ospedale)"?
Così come "amicandi" potrebbe significare "quelli che aspettano una conferma di amicizia su Facebook".
Mentre "lavanda" (altro che la pianta) si potrebbe dire di "una donna che deve essere lavata", perché no? Immagino una fila di prigioniere, magari in un campo di concentramento, davanti alla camera delle docce.
I miei esempi sono un po' forzati, è vero.
Ma mi interessa, per quanto siano strambi, sarebbero comprensibili?
La proposizione "Le lavande aspettavano in fila per fare una doccia" ha il diritto di esistere?
Sarei grata per ogni risposta!