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«Deprivare, deprivazione»

Inviato: mer, 18 mag 2022 8:45
di G.B.
L'utente Zabob ne ha parlato qui.
Deprivatio è chiosato dal Du Cange con privatio, depositio (= «pœna Ecclesiastica, qua rei Clerici e suo gradu ejiciuntur, mitior degradatione»).
Deprivare è «aliquem e suo gradu dejicere, officio vel dignitate privare». Avevano cioè, nel latino medievale, un significato soprattutto ecclesiastico.
Non dispongo dell'OED, ma immagino che il campo semantico originario della parola inglese sia proprio questo, come vien detto qui.

Ora, per qualche strana ragione, i nostri privare, privazione non bastano mai e si ricorre a questo prestito anglolatino.
Ma domando, perché? Perché giuristi e psicologi parlano di deprivazione di bisogni quando basterebbe privazione, negazione dei bisogni? Perché i medici parlano di deprivazione sensoriale, quando basterebbe perdita sensoriale? Perché deprivazione di sonno, quando basterebbe astinenza dal sonno (come si scriveva in questo antico trattato)?

Né credo che deprivare, deprivazione vadano buttati. Come abbiamo negare e denegare, guastare e devastare, predare e depredare (i secondi con valore intensivo), potremmo forse avere privare e deprivare (= «privare entirely, down to the bottom», come si sottolinea qui, riguardo al valore di de-).

Che ne pensate?