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Valore e accettabilità del costrutto «‹per› + infinito» non coreferenziale

Inviato: ven, 28 apr 2023 16:19
di Noctisdomina
Buonasera,
l'effato Francesca ha manifestato preoccupazione e indignazione, io la conosco: per esprimersi con questo tono concitato, l'Ufficio del personale l'ha allarmata è agrammaticale? In caso di risposta negativa, quale funzione adempie la costruzione per + infinito?

Re: Valore e accettabilità del costrutto «‹per› + infinito» non coreferenziale

Inviato: sab, 29 apr 2023 21:04
di Graffiacane
Buonasera,
secondo me si tratta d'un tipo di subordinata che, per essere grammaticale, abbisogna d'identità di soggetto rispetto alla reggente.
Mi sembra tuttavia difficile classificare questa subordinata: a senso direi che si tratta d'un'ipotetica, ma non mi risulta che per possa fungere da introduttore di questa categoria di frasi.

Re: Valore e accettabilità del costrutto «‹per› + infinito» non coreferenziale

Inviato: dom, 30 apr 2023 10:03
di Dario G
Secondo me si tratta di una causale, ma la frase va riformulata: per esprimersi [= dato che si è espressa] con un tono concitato, vuol dire che l'ufficio del personale l'ha allarmata.

Re: Valore e accettabilità del costrutto «‹per› + infinito» non coreferenziale

Inviato: lun, 01 mag 2023 13:35
di Graffiacane
Se si tratta d'una causale, per rendere grammaticale l'enunciato basta esplicitare il soggetto posponendolo all'infinito: per esprimersi lei con questo tono concitato, l'Ufficio del personale l'ha allarmata (anche se lo ritengo un costrutto abbastanza infrequente).

Re: Valore e accettabilità del costrutto «‹per› + infinito» non coreferenziale

Inviato: lun, 01 mag 2023 19:59
di Dario G
Graffiacane ha scritto: lun, 01 mag 2023 13:35 Se si tratta d'una causale, per rendere grammaticale l'enunciato basta esplicitare il soggetto posponendolo all'infinito: per esprimersi lei con questo tono concitato, l'Ufficio del personale l'ha allarmata [...].
Secondo me, Graffiacane, formulando la frase in questi termini, non è chiaro se l'antecedente sia l'esternazione di Francesca o la condotta dell'ufficio in questione. Anzi, stando al tenore letterale della frase, sembrerebbe che l'ufficio del personale abbia allarmato Francesca a causa del suo tono concitato.

In realtà, chi parla presume che Francesca sia stata allarmata dall'ufficio del personale. Insomma, si tratta di una congettura, che va ben esplicitata, mentre, nella frase in esame, le due proposizioni mi sembrano concettualmente slegate.

Re: Valore e accettabilità del costrutto «‹per› + infinito» non coreferenziale

Inviato: mar, 02 mag 2023 9:47
di lorenzos
Io non vedo problemi:
- per esprimersi così bene (in francese), deve aver vissuto qualche tempo in Francia.
- per esprimersi così bene, il suo insegnante doveva essere molto bravo.
Concordo poi con Dario, sembra che l'Ufficio abbia allarmato Francesca per il suo esprimersi sempre / essersi espressa in tono concitato.
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Se mi è concesso andare un po' fuori tema, il senso di "Francesca ha manifestato preoccupazione e indignazione, io la conosco:" mi sembrerebbe
- Poiché la conosco, posso dire che Francesca, con le sue parole, ha voluto manifestare preoccupazione e indignazione.
Forse si potrebbero invertire la virgola e i due punti:
- Francesca ha manifestato preoccupazione e indignazione: io la conosco, per esprimersi ecc.

Re: Valore e accettabilità del costrutto «‹per› + infinito» non coreferenziale

Inviato: mar, 02 mag 2023 10:26
di Dario G
lorenzos ha scritto: mar, 02 mag 2023 9:47 Concordo poi con Dario, sembra che l'Ufficio abbia allarmato Francesca per il suo esprimersi sempre / essersi espressa in tono concitato.
Intendevo dire tutt'altro. La frase tende ad assumere quel senso così com'è formulata, ma il senso è un altro: chi parla presume che Francesca, essendosi espressa con un tono concitato, sia stata allarmata (precedentemente, non dopo) dall'ufficio del personale. In breve: Francesca è agitata perché verosimilmente è stata allarmata dall'ufficio del personale. Ecco perché la frase va riformulata: per non generare fraintendimenti. Dunque: per esprimersi con un tono concitato, vuol dire che, è probabile che l'ufficio del personale...

Re: Valore e accettabilità del costrutto «‹per› + infinito» non coreferenziale

Inviato: mar, 02 mag 2023 10:34
di Millermann
lorenzos ha scritto: mar, 02 mag 2023 9:47Concordo poi con Dario, sembra che l'Ufficio abbia allarmato Francesca per il suo esprimersi sempre / essersi espressa in tono concitato.
Io, in verità, l'interpreto in maniera un po' diversa (e ho l'impressione che anche Dario l'intendesse cosí). :?
Riprendendo la frase di partenza:
Francesca ha manifestato preoccupazione e indignazione, io la conosco: per esprimersi con questo tono concitato, l'Ufficio del personale l'ha allarmata
per me, a rigore, significa che l'ufficio si esprime con tono concitato perché (in precedenza) ha allarmato Francesca. Ovviamente, però, s'intuisce dal cotesto che il senso è che «per esprimersi lei con questo tono concitato, [evidentemente] l'Ufficio del personale l'ha/deve averla allarmata».

P.S. Dario mi ha preceduto, ma pubblico ugualmente il mio intervento, perché ho l'impressione che la mia sia un'interpretazione ancora diversa. ;)

Re: Valore e accettabilità del costrutto «‹per› + infinito» non coreferenziale

Inviato: mar, 02 mag 2023 14:32
di lorenzos
Sì, ho equivocato: con "stando al tenore letterale della frase, sembrerebbe che l'ufficio del personale abbia allarmato Francesca a causa del suo tono concitato" Dario si riferiva alla riformulazione di Graffiacane.
Che sia stato l'ufficio ad esprimersi con tono concitato, perché (in precedenza) ha allarmato Francesca, gentile Millermann, proprio non mi riesce di interpretarlo; eventualmente dovrei leggere: "per esprimersi (ora) con questo tono concitato, l'Ufficio del personale deve/doveva averla già allarmata".

Re: Valore e accettabilità del costrutto «‹per› + infinito» non coreferenziale

Inviato: mar, 02 mag 2023 15:15
di Millermann
lorenzos ha scritto: mar, 02 mag 2023 14:32Che sia stato l'ufficio ad esprimersi con tono concitato, perché (in precedenza) ha allarmato Francesca, gentile Millermann, proprio non mi riesce di interpretarlo; eventualmente dovrei leggere: "per esprimersi (ora) con questo tono concitato, l'Ufficio del personale deve/doveva averla già allarmata".
Uhm... :? Eppure non mi pare un'interpretazione cosí astrusa: basta non leggere la frase per intero, ma a partire dalla subordinata che, come già fatto notare, «abbisogna d'identità di soggetto rispetto alla reggente».

Ciò vale, secondo me, anche per i suoi esempi precedenti:
  • Per esprimersi così bene (in francese), deve aver vissuto qualche tempo in Francia (qui l'identità di soggetto è ovvia).
  • Per esprimersi così bene, il suo insegnante doveva essere molto bravo (per me, significa che chi si esprime bene è l'insegnante ;)).
Analogamente:
  • Per esprimersi con questo tono concitato, l'Ufficio del personale l'ha allarmata (chi si esprime con tono concitato è, evidentemente, l'ufficio –orbene: chi lavora nell'ufficio :P).
Che poi, dal contesto, il vero significato si capisca comunque, è un altro paio di maniche. Basterebbe però, come già detto, esplicitare il soggetto per rendere la frase inequivocabile. :)

Re: Valore e accettabilità del costrutto «‹per› + infinito» non coreferenziale

Inviato: mer, 03 mag 2023 12:20
di lorenzos
Millermann ha scritto: mar, 02 mag 2023 15:15
lorenzos ha scritto: mar, 02 mag 2023 14:32Che sia stato l'ufficio ad esprimersi con tono concitato, perché (in precedenza) ha allarmato Francesca, gentile Millermann, proprio non mi riesce di interpretarlo; eventualmente dovrei leggere: "per esprimersi (ora) con questo tono concitato, l'Ufficio del personale deve/doveva averla già allarmata".
Uhm... :? Eppure non mi pare un'interpretazione cosí astrusa: basta non leggere la frase per intero, ma a partire dalla subordinata che, come già fatto notare, «abbisogna d'identità di soggetto rispetto alla reggente».

[…]
  • Per esprimersi con questo tono concitato, l'Ufficio del personale l'ha allarmata (chi si esprime con tono concitato è, evidentemente, l'ufficio –orbene: chi lavora nell'ufficio :P).
Premesso un grande grazie dell'attenzione e della gentile risposta, che devo dire? Per me non è affatto evidente, anzi mi pare sì, mi scusi, un'interpretazione un po' astrusa.
Riguardo all'identità di soggetto rispetto alla reggente, non capisco se è preferibile, se è consigliata per evitare ambiguità oppure se la mancanza di un soggetto espresso, se diverso, sia comunque un errore.
A mio avviso, quasi sempre il contesto o il cotesto scioglie tutti i dubbi (e ciò varrebbe anche per il mio secondo esempio).