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Participio passato passivo di «amare»: «amato» o «stato amato»?

Inviato: ven, 15 set 2023 15:40
di puer
Buongiorno, il participio passato di forma passiva del verbo "amare" è "amato" o "stato amato"? Grazie.

Re: Participio passato passivo di «amare»: «amato» o «stato amato»?

Inviato: ven, 15 set 2023 22:41
di Graffiacane
Buonasera,
in realtà c'è solo una forma di participio passato (nel caso di amare, amato), non ci sono forme specificamente attive o passive.

Re: Participio passato passivo di «amare»: «amato» o «stato amato»?

Inviato: ven, 15 set 2023 23:54
di puer
Grazie per la risposta. In realtà ho notato che le grammatiche riportano il participio passato sia nella forma attiva che in quella passiva, ma per quest'ultima alcune scrivono solo "amato", altre solo "stato amato".

Re: Participio passato passivo di «amare»: «amato» o «stato amato»?

Inviato: sab, 16 set 2023 16:19
di Graffiacane
Potrebbe indicarmi queste grammatiche? sono curioso.

Re: Participio passato passivo di «amare»: «amato» o «stato amato»?

Inviato: dom, 17 set 2023 11:37
di valerio_vanni
puer ha scritto: ven, 15 set 2023 23:54 Grazie per la risposta. In realtà ho notato che le grammatiche riportano il participio passato sia nella forma attiva che in quella passiva, ma per quest'ultima alcune scrivono solo "amato", altre solo "stato amato".
Il participio passato è amato, non è passivo né attivo.
Dopo abbiamo vari tempi composti: ho amato, sono stato amato etc.

Re: Participio passato passivo di «amare»: «amato» o «stato amato»?

Inviato: mar, 19 set 2023 1:43
di puer
https://www.icgranarolo.edu.it/wp-conte ... assiva.pdf Questo è quanto riporta una grammatica a uso scolastico del Serianni. Coniugazione passiva di "amare" con participio passato "stato amato".

Re: Participio passato passivo di «amare»: «amato» o «stato amato»?

Inviato: mar, 19 set 2023 1:55
di Graffiacane
Stato amato continua a lasciarmi molto perplesso.

Re: Participio passato passivo di «amare»: «amato» o «stato amato»?

Inviato: mar, 19 set 2023 13:28
di Infarinato
In realtà, il Serianni si limita a scrivere (stato) amato (con stato tra parentesi, cioè) nel paradigma del passivo di amare senza fare alcun commento.

L’esatto inquadramento (nella diatesi attiva o passiva) del participio passato lascia un po’ il tempo che trova (perlomeno all’atto pratico).

In latino, il participio perfetto dei verbi transitivi attivi aveva valore passivo (laudatus = «essendo stato lodato» etc.), mentre quello dei deponenti aveva valore attivo (hortatus = «avendo esortato» etc.) e quello dei verbi intransitivi attivi era usato solo in espressioni impersonali (e.g., ventum erat = «si era giunti»).

In italiano, possiamo dire che il participio passato dei verbi transitivi (e dei verbi inergativi in presenza dell’oggetto interno, o ad esso riferentisi) è «intrinsecamente passivo» in quanto si flette (e.g., mangiata la mela [= «essendo stata mangiata», non «avendo mangiato»], vissuta la vita [= «essendo stata vissuta», non «avendo vissuto»]), cosí come quando, ovviamente, ha valore aggettivale (e.g., la tavola rotta [= «che è stata rotta»).