«Farsi» (lingua)
Inviato: dom, 17 dic 2023 17:30
Ho incontrato varie volte in Rete il termine farsi (maschile) per indicare la lingua persiana. Mi pare che farsi sia semplicemente [la semplificazione della traslitterazione del]l'autoglottonimo. Qualche esempio da Google (sottolineature mie; grassetti e corsivi così nei testi):
Alessia Piperno: "Vi racconto il carcere delle donne in Iran. Bendate e sedate, cantavamo Bella Ciao in farsi per protestare" (Fonte)
Durante la sua apparizione a sorpresa a un evento di Spotify questa settimana, la duchessa ha scelto di indossare una maglietta nera con la scritta «Donne, vita, libertà» in farsi, come silenzioso segnale di solidarietà. (Fonte)
Il termine esatto è persiano, dall’antico nome dell’Iran (Persia), però per fermare l’abitudine invalsa di chiamare la lingua farsi (فارسی /fârsì/), ormai è troppo tardi. Farsi è l’arabizzazione di parsi, la lingua parlata dai pars, popolo antico di una parte dell’attuale Iran.
Ai puristi, dire “io imparo farsi” suona come dire “imparo Deutsch” per tedesco o “imparo العربية /al-Arabiyah/” per arabo.
Ma come puoi immaginare, tra il corpus normativo accademico e l’uso corrente della lingua, è sempre il secondo a vincere. (Fonte)
Come per la quasi totalità delle innovazioni linguistiche dell'italiano negli ultimi decenni, credo che c'entri l'inglese, dove farsi mi sembra usato relativamente spesso, almeno per quel che leggo in Rete.
Per noi il termine non pone problemi fonotattici; se però non esprime nulla di diverso dal tradizionale persiano, è un forestierismo inutile e da evitare.
Alessia Piperno: "Vi racconto il carcere delle donne in Iran. Bendate e sedate, cantavamo Bella Ciao in farsi per protestare" (Fonte)
Durante la sua apparizione a sorpresa a un evento di Spotify questa settimana, la duchessa ha scelto di indossare una maglietta nera con la scritta «Donne, vita, libertà» in farsi, come silenzioso segnale di solidarietà. (Fonte)
Il termine esatto è persiano, dall’antico nome dell’Iran (Persia), però per fermare l’abitudine invalsa di chiamare la lingua farsi (فارسی /fârsì/), ormai è troppo tardi. Farsi è l’arabizzazione di parsi, la lingua parlata dai pars, popolo antico di una parte dell’attuale Iran.
Ai puristi, dire “io imparo farsi” suona come dire “imparo Deutsch” per tedesco o “imparo العربية /al-Arabiyah/” per arabo.
Ma come puoi immaginare, tra il corpus normativo accademico e l’uso corrente della lingua, è sempre il secondo a vincere. (Fonte)
Come per la quasi totalità delle innovazioni linguistiche dell'italiano negli ultimi decenni, credo che c'entri l'inglese, dove farsi mi sembra usato relativamente spesso, almeno per quel che leggo in Rete.
Per noi il termine non pone problemi fonotattici; se però non esprime nulla di diverso dal tradizionale persiano, è un forestierismo inutile e da evitare.