«Wok»

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Marco1971
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«Wok»

Intervento di Marco1971 »

Non è traducibile se non per perifrasi. Suggerisco guò:
Il Treccani in linea ha scritto:wokuòk〉 s. cantonese [corrispondente al cinese ant. huo, mod. guo “pentola, calderone”], usato in ital. al masch.
Guò mi sembra preferibile – in quanto e piú breve e meno «bizzarro» – all’adattamento della forma inglese, che sarebbe vòcco o guòcco.

A ogni modo, anche a prescindere dalla forma cinese guo, guò costituisce un adattamento di wok che non tien conto della consonante finale (come viuste per Würstel accanto al mio vuristello, o bessèlle/bessèllero per best-seller – o vendissimo che dir si voglia).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Carnby
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Re: «Wok»

Intervento di Carnby »

Marco1971 ha scritto:Non è traducibile se non per perifrasi. Suggerisco guò:
Il Treccani in linea ha scritto:wokuòk〉 s. cantonese [corrispondente al cinese ant. huo, mod. guo “pentola, calderone”], usato in ital. al masch.
Guò mi sembra preferibile – in quanto e piú breve e meno «bizzarro» – all’adattamento della forma inglese, che sarebbe vòcco o guòcco.

A ogni modo, anche a prescindere dalla forma cinese guo, guò costituisce un adattamento di wok che non tien conto della consonante finale (come viuste per Würstel accanto al mio vuristello, o bessèlle/bessèllero per best-seller – o vendissimo che dir si voglia).
A me sembra che questo wok sia una banale padella con fondo curvo; mi sembra strano che non ci sia un qualche termine italiano o dialettale caduto in disuso che non possa esser recuperato.
Colgo anche l'occasione per ribadire che Wurst in tedesco non vuol dire "salsiccia" (che si chiama Bratwurst): vuol dire "salume". Infatti il salame e, per alcuni, il prosciutto sono entrambi Würste. Inoltre il tipo più diffuso di Würstel in Italia non è il Wiener, come sembrerebbe dal traducente proposto, bensì il Frankfurter.
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Marco1971
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Re: «Wok»

Intervento di Marco1971 »

Carnby ha scritto:A me sembra che questo wok sia una banale padella con fondo curvo; mi sembra strano che non ci sia un qualche termine italiano o dialettale caduto in disuso che non possa esser recuperato.
Il wok è d’origine cinese ed è una padella caratteristica della cucina di quel popolo. In questi casi, quand’è possibile – come qui con guò – converrebbe adattare. Ripescare un termine italiano o dialettale per indicare un oggetto forestiero come questo sarebbe un po’, credo, come cercare un traducente per cuscus, mentre abbiamo la variante cuscussú, che s’acclima bene in italiano. Insomma, il mio pensiero è questo: gli oggetti o attività fortemente legati a una data cultura dovrebbero mantenere la denominazione d’origine (con qualche aggiustamento); mentre per quegli oggetti o attività d’uso internazionale, di cui non s’avverte piú il legame colla patria che li inventò, si potrebbe riesumare una già esistente voce nostrale (o avvalersi d’una neoformazione). Ma è solo un punto di vista personale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Federico
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Intervento di Federico »

Se ne riparlerà quando (se) l'uso di questa padella sarà "reinterpretato" dai cuochi italiani per la cucina italiana: ora come ora questo wok mi sembra piú un termine usato per indicare un certo tipo di cucina («cucina wok») e di piatti, che un tipo preciso di padella (e infatti cercando foto con un motore di ricerca si ottengono i risultati piú disparati).
E allora si potrebbe dire: quante storie per indicare che si usano meno condimenti (se lo scopo è quello come dice il Treccani).
Bue
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Intervento di Bue »

Io cio` :mrgreen: un oggetto comprato alla Coppe, che e` molto simile al wok ma un po' piu` sferico, e si chiama saltapasta.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Io ho visto in rete la dicitura wok saltapasta. Se c’è bisogno di precisare vorrà dire che il saltapasta è un tipo particolare di wok. Infatti nel guò non si cuoce normalmente la pasta.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Federico »

Bue ha scritto:Io cio` :mrgreen: un oggetto comprato alla Coppe, che e` molto simile al wok ma un po' piu` sferico, e si chiama saltapasta.
Il che porta a pensare che wok sia in Italia il nome generico di tutte le padelle a bordo alto.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

E ciò conferma la necessità di guò. :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Federico
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Punti di vista.
Bue
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Intervento di Bue »

Federico ha scritto:
Bue ha scritto:Io cio` :mrgreen: un oggetto comprato alla Coppe, che e` molto simile al wok ma un po' piu` sferico, e si chiama saltapasta.
Il che porta a pensare che wok sia in Italia il nome generico di tutte le padelle a bordo alto.
:?: :?: :?: :?:
Il senso del mio intervento era esattamente l'opposto: testimoniare che quella cosa che alcuni chiamerebbero wok, in un supermercato italiano è chiamato saltapasta.
Secondo un manuale di cucina italiano capitatomi di recente sott'occhio, il termine "italiano" per una qualunque padella a bordo alto è sauteuse. :roll:
Gugolando, il termine si trova associato a casseruola conica, che mi sembra una soluzione ottima per chi non sopporta il wok, senza bisogno scomodare adattamenti buffi.
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Federico
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Intervento di Federico »

Bue ha scritto:Il senso del mio intervento era esattamente l'opposto: testimoniare che quella cosa che alcuni chiamerebbero wok, in un supermercato italiano è chiamato saltapasta.
Se questo le sembra l'opposto di quello che ho detto mi sono spiegato male: intendevo dire che non si conosce il significato preciso della parola e quindi la si usa con grande larghezza, non che sia il nome "giusto".
Bue ha scritto:Gugolando, il termine si trova associato a casseruola conica, che mi sembra una soluzione ottima per chi non sopporta il wok, senza bisogno scomodare adattamenti buffi.
Ottimo, però sono sempre piú confuso sulla definizione di wok, che il Treccani definisce a fondo sferico.

Comunque casseruola [tronco-]conica è la definizione (per il Treccani in linea) di sauteuse, «propr. "saltatrice"», o per sineddoche saltapasta, cioè wok.
Insomma, o si fa moltissima confusione o non c'è molta differenza fra questi termini.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Bue ha scritto:Gugolando, il termine si trova associato a casseruola conica, che mi sembra una soluzione ottima per chi non sopporta il wok, senza bisogno scomodare adattamenti buffi.
Casseruola conica, tutte le circonlocuzioni che tu vvo’ te mi stanno bene; ma non mi si venga a dire che è «buffo» guò, sennò vi rimando ai «buffissimi» blu, chiú, ciò, già, giú, gnu, gru, mo, piú, può, e cosí via. O si ammette che il definire buffa una parola nuova – di struttura italiana inappuntabile – è una reazione e asserzione superficiale, o si chiude la porta a ogni apporto lessicale venuto da fuori se non nell’abito originale, rompendo, per motivi piú che discutibili, una lunghissima e fecondissima tradizione.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Bue
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Intervento di Bue »

Marco1971 ha scritto:ma non mi si venga a dire che è «buffo» guò, sennò vi rimando ai «buffissimi» blu, chiú, ciò, già, giú, gnu, gru, mo, piú, può, e cosí via.
Suppongo che il Già (o il Ghià, o lo Glià) sia per analogia il nome italiano dello Yak...

(e, in passando, mi chiedo: un purista strutturale che bussa alla porta - magari una porta realizzata in massiccio - farà "tuò tuò"?)

La discussione sull'argomento è già stata fatta e rifatta alla nausea, e non starò a rinfocolarla: tanto ognuno resta delle sue opinioni, e se riesprimessi le mie mi vedrei per l'ennesima volta riproposto l'invito a non frequentare i forum o i filoni dei forum che mi infastidiscono...
Marco1971 ha scritto:rompendo, per motivi piú che discutibili, una lunghissima e fecondissima tradizione.
Anche portare la parrucca è stata una lunghissima tradizione durata tutto il Seicento e il Settecento.
Anche usare penna d'oca e calamaio per scrivere è stata una tradizione plurisecolare.
Anche chiamare le donne sposate col cognome del marito.
Eccetera.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Un punto di vista, in fatto di lingua, si difende con argomenti linguistici, non con paragoni impertinenti.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
methao_donor
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Intervento di methao_donor »

Bue ha scritto:
Marco1971 ha scritto:ma non mi si venga a dire che è «buffo» guò, sennò vi rimando ai «buffissimi» blu, chiú, ciò, già, giú, gnu, gru, mo, piú, può, e cosí via.
Suppongo che il Già (o il Ghià, o lo Glià) sia per analogia il nome italiano dello Yak...

(e, in passando, mi chiedo: un purista strutturale che bussa alla porta - magari una porta realizzata in massiccio - farà "tuò tuò"?)

La discussione sull'argomento è già stata fatta e rifatta alla nausea, e non starò a rinfocolarla: tanto ognuno resta delle sue opinioni, e se riesprimessi le mie mi vedrei per l'ennesima volta riproposto l'invito a non frequentare i forum o i filoni dei forum che mi infastidiscono...
Marco1971 ha scritto:rompendo, per motivi piú che discutibili, una lunghissima e fecondissima tradizione.
Anche portare la parrucca è stata una lunghissima tradizione durata tutto il Seicento e il Settecento.
Anche usare penna d'oca e calamaio per scrivere è stata una tradizione plurisecolare.
Anche chiamare le donne sposate col cognome del marito.
Eccetera.
Mi spieghi... per lei esser caustico è una necessità fisiologica?
Ho sinceramente l'impressione che spesso intervenga solo pel gusto di ridicolizzare qualcuno.
Senza offesa, e scusate il fuori argomento.
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