Però questa sua teoria, che sia la natura prefissoidale a spingere all’invariabilità e non la semplice abbreviazione, non l’ho ritrovata nei testi.Infarinato ha scritto: ...alla natura prefissoidale, non meramente abbreviativa, si deve questa tendenza a lasciare il plurale invariato.
Il Serianni, abbiamo visto, parla solo di abbreviazione e anche Paolo D’Achille nel suo Italiano contemporaneo (2003), dove li definisce accorciamenti, dice: “Tutti gli accorciamenti […] restano invariabili”. Tra gli altri esempi riporta cinema (da cinematografo), otorino (da otorinolaringoiatra)…
Naturalmente molti accorciamenti sono o diventano col tempo dei prefissoidi ma questa caratteristica non sembra necessaria per la tendenza all’invariabilità.
In particolare su euro D’Achille riporta un’interpretazione simile al Garzanti 2007.