Composti con ‹retro-›: oscillazioni di genere

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Marco1971
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Composti con ‹retro-›: oscillazioni di genere

Intervento di Marco1971 »

Si parla delle parole composte col prefisso retro- e un sostantivo femminile (se è maschile, il dubbio non si pone). Propongo qui la lista (tratta dal GRADIT) dei vocaboli interessati (con ‘f’ per femminile, ‘m’ per maschile, e ‘f/m’ o ‘m/f’ [secondo quale è dato per primo] se sono considerati ambigeneri dallo stesso dizionario):

retroabside (f), retroattività (f), retroazione (f), retrobocca (m), retrobottega (m/f), retrocamera (f), retrocarica (f), retrocavità (f), retrocessa (f), retrocessione (f), retrocognizione (f), retrocoperta (f), retrocopertina (f), retrocucina (m/f), retrodatazione (f), retrodeviazione (f), retrodiffusione (f), retrodilatazione (f), retrodizione (f), retrofaringe (m/f), retrofaringite (f), retrofinestra (f), retroflessa (f), retroflessione (f), retroformazione (f), retrofossa (f), retrogradazione (f), retroguardia (f), retroguida (f), retroilluminazione (f), retroinfezione (f), retroingegnerizzazione (f), retroipertrofia (f), retrolinea (f), retrologia (f), retromarcia (f), retromastite (f), retrometateria (f), retromezzadria (f), retronebbia (m), retroperitoneoscopia (f), retroperitonite (f), retroposizione (f), retroproiezione (f), retropulsione (f), retroreazione (f), retrosala (f), retroscena (f/m), retroscogliera (f), retrosella (m), retrospettiva (f), retrospezione (f), retrostalsi (f), retrostanza (f), retroterra (m), retrotrazione (f), retrovaccinazione (f), retrovendita (f), retroversione (f), retroversoflessione (f), retrovia (f).

Il Gabrielli li vorrebbe tutti femminili (tranne retroterra, calco del tedesco Hinterland, e retroscena, che considera femminile se si tratta della parte che sta dietro la scena e maschile quando si parla di ciò che in tal luogo accade).

Consideriamo le parole ambigeneri della lista riprodotta qui sopra: retrobottega, retrocucina, retrofaringe, retroscena. Mentre nella maggior parte dei composti femminili vediamo retro- nel senso di «che sta dietro/che va all’indietro» (per esempio, retrodatazione, retroguardia, retromarcia, ecc.) quindi in senso avverbiale, queste quattro e le altre maschili (retrobocca, retrosella, retroterra) si potrebbero spiegare con l’interpretazione di retro- come sostantivo («la parte posteriore»): il retro della bottega, della cucina, della faringe, della scena; della bocca, della sella, della terra [ma questo è un calco]. Diversamente, retronebbia sottintende faro.

Son quisquilie, in fondo, e notiamo che l’uso non segue sempre la logica: io farei maschili anche retrocamera, retrosala e retrostanza, adottando il criterio di logica semantica sopra esposto. Che ne pensate?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Federico
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Intervento di Federico »

Non saprei, la retroscena sarebbe una scena di dietro, cioè pur sempre una scena, anche se non visibile, cosí come la retroterra è pur sempre terra che sta "dietro" la "terra" di cui stiamo parlando, ma cosí ci si arrampica un po' sugli specchi e infatti anche per retroscena (contrariamente al Gabrielli) trovo sempre decisamente preferibile il maschile; con analogo ragionamento, retrocamera, retrosala e retrostanza sono pur sempre una camera, una sala e una stanza (ovvero un qualche tipo di vano), spesso e volentieri, ancorché di rango inferiore, quindi si può trovare ragionevole il femminile nonostante la sua diversa, possibile interpretazione, che però mi sembrerebbe applicabile anche (forse) a retroabside, retrocavità, retrofossa.
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