Difilato

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Moderatore: Cruscanti

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Andrea Russo
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Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37

Difilato

Intervento di Andrea Russo »

Difilato, a quanto riportano alcuni dizionari, si usa sia come avverbio che come aggettivo. Per esempio, il Treccani riporta entrambi gli usi, specificando che s'utilizza con funzione avverbiale coi verbi andare e venire; il DOP fa lo stesso, ma glossa l'uso aggettivale come antiq.

Ora la mia domanda: risulterebbe inappropriata la concordanza con un soggetto femminile (ella venne difilata) nel parlato informale o in uno scritto non formale? O è da preferire l'uso avverbiale, quindi difilato in ogni caso?
Fausto Raso
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Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Re: Difilato

Intervento di Fausto Raso »

Andrea Russo ha scritto:Ora la mia domanda: risulterebbe inappropriata la concordanza con un soggetto femminile (ella venne difilata) nel parlato informale o in uno scritto non formale? O è da preferire l'uso avverbiale, quindi difilato in ogni caso?
Difilato è un aggettivo adoperato anche con funzione avverbiale, non vedo, quindi, perché non sarebbe appropriata la concordanza con un femminile, sia in uno scritto informale sia in uno scritto formale. :wink:
Veda anche qui.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Andrea Russo
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Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37

Intervento di Andrea Russo »

Non so se ha fatto caso alle date di pubblicazione dei testi in cui è attestato "venne difilata", ma escludendone due, tutti gli altri libri sono piuttosto vecchi.

La mia domanda sul suo accordo nasce dal fatto che il DOP lo glossa come antiq., il che, come si dice dalle mie parti, mi sdubbia alquanto.

Grazie per la sua risposta! :wink:
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Infatti se ne rinvengono attestazioni letterarie di spicco: eccone alcune.

...la fante si ferma su l’uscio e lei, come più di casa, ne vien difilata difilata insino in camera. (Doni, I marmi)

«No, non venni da Rivalta difilata» rispose la Colomba... (Nievo, Novelliere campagnolo)

...volse attorno una rapida occhiata, versò del caffè in una chicchera, e andò difilata verso la terrazza. (Verga, Eros)

Intesa questa relazione, in un momento appunto che aveva i fumi alla testa, la grossa signora non aveva fatto altro che correre difilata verso il camerino della buona amica... (De Amicis, Sull’Oceano)

Ma naturalmente – e a me suona meglio – si può usare in funzione avverbiale:

La fanciulletta corse difilato nell’anticamera della cancelleria dov’io aveva il mio studio, e rossa di sdegno e di vergogna mi saltò colle braccia al collo. (Nievo, Confessioni di un Italiano)

...Lina comparve lesta lesta dai Quattro Cantoni, un po’ impacciata nel manto, ma impacciata con grazia; andò difilato dov’egli trovavasi, come se l’avesse saputo... (Verga, Primavera e altri racconti)

...la cugina che per trascorrer di tempo non dimenticava di mostrare il suo interesse per gli Uzeda, corse difilato in casa del principe. (De Roberto, I Viceré)

Personalmente, avverto letterario l’uso accordato, che non adopererei nel parlato.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea Russo
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Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37

Intervento di Andrea Russo »

La ringrazio Marco!
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