[congiuntivo]che tu abbi visto

Spazio di discussione su questioni di carattere morfologico

Moderatore: Cruscanti

valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Carnby ha scritto:In effetti la questione dialetto toscano è quantomeno controversa. Noi toscani parliamo correntemente in dialetto, anche se, per via della sua vicinanza all'italiano normativo, non è percepito come tale: chi vive sui monti e parla uno dei dialetti di transizione (per es. Gombitelli) quando parla in toscano non dice «parlo in dialetto», cosa che avviene invece quando parla il locale idioma di origine altoitaliana (emiliana).
In quei posti la singola persona è bilingue (o bidialetto)?

Anch'io abito in una zona di transizione, cambiano le prevalenze a seconda della frazione ma le singole persone o parlano uno o parlano l'altro (e l'italiano regionale è spostato nella direzione corrispondente).
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Jonathan ha scritto:Un tempo esisteva (ma credo sopravviva ancora) il luogo comune che noi toscani ci capiscono dappertutto, perché si parla italiano. Il dubbio che non fosse vero mi venne da ragazzetto conversando con un'amico di Ravenna, che ogni tanto mi pregava di tradurre quello che dicevo.
Diciamo che è più vero che per altri dialetti. Aggiungerei che lo stesso vale per il romano, che ha avuto la fortuna di una grande divulgazione televisiva / cinematografica.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

valerio_vanni ha scritto:In quei posti la singola persona è bilingue (o bidialetto)?
Sì. Ci sono vari esempî di posti con «popolazione bilingue» sulle alture nei dintorni dell'Appennino tosco-emiliano.
amoralizzatore
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Intervento di amoralizzatore »

Marco1971 ha scritto:Vadi conosce una lunga fortuna, dal Trecento all’Ottocento:

Se per aventura incontra che tu vadi là dove persone sieno che dubitare ti paiano nella tua ragione, non ti smarrire, ma dí loro: Poi che non vedete la mia bontade, ponete mente almeno la mia bellezza. (Dante, Convivio, Tratt. 2, 11)

E ciaschun dí s’intende rinnovare le nuove del Turco, e oppenione è di qualchuno che vadi alla volta di Sicilia... (Machiavelli, Lettere)

Ma io me ne ricordo bene; e so che l’una e l’altra tiriamo parimente a disfare e a rimutare di continuo le cose di quaggiù, benché tu vadi a questo effetto per una strada e io per un’altra. (Leopardi, Dialogo della Moda e della Morte)

Senza spogli approfonditi, l’indicativo presente in -ano dei verbi in -ere sembra concentrato fra Cinque e Seicento:

Detta per quelle terre, che si rallegran di vedere perdere la libertà ai loro maggiori, mediante i quali poi perdano il soccorso e rimangono legati in potenzia del loro nemico, lasciando la libertà e spesse volte la vita. (Leonardo da Vinci, Favole)

Il tipo perdino ha corso fra Quattro e Seicento:

...anzi è necessario, quando el nimico si accosta, che le città divise si perdino subito, perché sempre la parte piú debole si aderirà alle forze esterne e l’altra non potrà reggere. (Machiavelli, Il Principe)

E qui bisogna sottolineare che la morfologia verbale costituisce forse lo spartiacque piú palmare fra la lingua antica e la moderna: nessuna di queste forme sarebbe oggi ammissibile, se non forse in una prosa volutamente arcaizzante.
Perbacco, quindi Fantozzi è un moderno esponente della commedia in prosa arcaizzante? :)
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Be’, è chiaro che Paolo Villaggio storpî volutamente, senz’alcun riferimento alla tradizione letteraria. Del resto, un tale riferimento sarebbe difficilmente distinguibile oggi da uno sfondone, a meno che non si voglia esplicitamente scrivere alla maniera del passato (o non si voglia toscaneggiare). Un congiuntivo «anomalo» annegato in una prosa per il resto perfettamente stàndara conferirebbe automaticamente l’epiteto di somaro a chiunque lo scriva. :D
Jonathan
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Intervento di Jonathan »

amoralizzatore ha scritto:Perbacco, quindi Fantozzi è un moderno esponente della commedia in prosa arcaizzante? :)
Filini: – Allora, ragioniere, che fa? Batti!
Fantozzi: – Ma... mi dà del tu?
Filini: – No, no, dicevo: batti lei!
Fantozzi: – Ah, congiuntivo...


Rido sempre come fosse la prima volta! :lol:
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