«L’italiana assessore»

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Fausto Raso
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«L’italiana assessore»

Intervento di Fausto Raso »

Dal quotidiano la Repubblica in Rete leggo questo titolo:

L'italiana assessore a Molenbeek
"Il radicalismo attecchisce sulla povertà"


È possibile scrivere (e dire) ancora "assessore" riferito a una donna?

Forse è bene leggere attentamente la "nota d'uso" cliccando qui e anche qui.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Sixie
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Re: «L’italiana assessore»

Intervento di Sixie »

Fausto Raso ha scritto:Dal quotidiano la Repubblica in Rete leggo questo titolo:

L'italiana assessore a Molenbeek
"Il radicalismo attecchisce sulla povertà"


È possibile scrivere (e dire) ancora "assessore" riferito a una donna?
Perché no? Se è possibile scrivere ( e dire) la giudice e la consigliere ( o si deve dire la consigliera?).
Semmai il femminile di "assessore" dovrebbe essere "assessoressa", come per "professore" o "dottore", se non fosse per quell'infilata di sibilanti, davvero inquietanti e per tale motivo io direi di continuare a scrivere (e a dire) "assessore", in riferimento a una donna. :)
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Ferdinand Bardamu
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Re: «L’italiana assessore»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Sixie ha scritto:Perché no? Se è possibile scrivere (e dire) la giudice e la consigliere (o si deve dire la consigliera?).
Giudice è un sostantivo ambigenere, consigliere no, e si declina regolarmente al femminile: confronti per esempio il detto la fretta è una cattiva consigliera.

Ma la questione del femminile dei nomi di carica pubblica, professione e mestiere è già stata discussa in lungo e in largo nel nostro fòro: veda per esempio La donna negli «uffici», «Il/la prefetto», «Professore/essa».

Quanto a assessore, Alma Sabatini propose il femminile assessora, ma con iscarso successo.
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marcocurreli
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Re: «L’italiana assessore»

Intervento di marcocurreli »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Giudice è un sostantivo ambigenere
Eppure, a Cagliari ci sono alcune vie intitolate a giudicesse: "via giudicessa Iolanda", "via giudicessa Benedetta".
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Sì, lo so. Io comunque ho sempre sentito giudicessa.
Ad ogni modo, se nel periodo giudicale era esattamente il corrispondente femminile di giudice, non vedo perché non lo possa essere ora. Anche se il significato di giudice di quel periodo è diverso da quello di oggi, il nome è sempre quello.

P.S.: mi sa che a quei tempi erano più avanti di noi, per quanto attiene alla parità di genere.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Giudicessa come femminile di giudice è un uso scherzoso o spregiativo. In italiano normale si usa la giudice.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Esattamente come fino a poco tempo fa erano considerati sindaca, consigliera, cancelliera e simili, e in tempi meno recenti anche avvocatessa e altre professioni considerate prettamente maschili.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Veda, per esempio, Il Corriere della Sera.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

A proposito di consigliere riferito a una donna in luogo della sola forma corretta consigliera, si veda qui. Come si può prendere ad esempio di buona lingua ciò che scrive la stampa?
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

La stampa si può prendere a esempio quando ha ragione, non quando ha torto. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Marco1971 ha scritto:La stampa si può prendere a esempio quando ha ragione, non quando ha torto. ;)
Allora si prende a esempio raramente. Ecco un altro... esempio di "buona lingua".
Fuori tema. La stampa "ama" adoperare termini barbari ma li scrive anche in modo errato.
Ultima modifica di Fausto Raso in data sab, 05 dic 2015 11:37, modificato 1 volta in totale.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
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Fausto Raso
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Re: «L’italiana assessore»

Intervento di Fausto Raso »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Quanto a assessore, Alma Sabatini propose il femminile assessora, ma con iscarso successo.
Il termine è stato accolto e attestato in quasi tutti i vocabolari.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ha ragione, ma io mi riferivo piú che altro all’uso giornalistico: d’accordo, è spesso deprecabile, ma per quanto riguarda aspetti come questo, piú sociolinguistici che linguistici senz’altro aggiunto, credo che sia attendibile.
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