*«Tubo innocente» per «tubo Innocenti»

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sempervirens
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*«Tubo innocente» per «tubo Innocenti»

Intervento di sempervirens »

Buongiorno! Ma forse dovrei darvi la buonasera, visto l'orario da voi. Parto subito in quarta con la domanda senza porre altre parole di mezzo.
In un discorso di pochi giorni addietro ho sentito "tubo innocente" e, ricordandomi che quei tubi da ponteggio furono ideati e brevettati da un nostro connazionale e corregionale, toscano, il signor Innocenti, il quale nome tra l'altro è legato al marchio Lambretta e Innocenti, ho pensato che il parlante avesse sbagliato. Poi però sono andato a cercare un po' qua e là e ho trovato sia la forma tubo innocente sia la grafia tubo Innocenti.

Non vorrei dire un'eresia ma credo che il nome Innocenti sia diventato di fatto un aggettivo, un po' com'è successo anche al nome dell'imperatore Adriano, che in Villa Adriana è finito per diventare un aggettivo, e se sì, come si chiama questo fenomeno linguistico. :)
Ultima modifica di sempervirens in data gio, 07 apr 2016 13:57, modificato 1 volta in totale.
Io nella mia lingua ci credo.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Innocenti è un cognome, e come tale non è declinabile. Perciò *tubo Innocente è impossibile.
sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Sì, era infatti quello che avevo pensato anch'io.
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domna charola
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Intervento di domna charola »

Indubbiamente, però in effetti nel parlato questo fenomeno avviene a volte: quando un termine perde il collegamento con il cognome di origine, e viene percepito invece come un nome comune, se ne vedono di tutte.
Ad esempio, a Bergamo anche in italiano la spazzatura viene chiamata da molti "la pastorina", oppure "la pastorino"... incuriosita dalla seconda forma, non concordata, ho appurato che è il nome della ditta (cioè il cognome del titolare, sig. Pastorino) stampato sui vecchi furgoncini per il ritiro, credo prima della guerra. Ipiù giovani, interrogati, non sapevano spiegare l'origine del termine, e lo concordavano tranquillamente al femminile.
Ora, se anche si tratta di uno strafalcione, ci sarà pure un termine per indicarlo, o no? ...magari non ci ha ancora fatto caso nessuno, o magari è un semplice adattamento...boh?
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

domna charola ha scritto:Indubbiamente, però in effetti nel parlato questo fenomeno avviene a volte: quando un termine perde il collegamento con il cognome di origine, e viene percepito invece come un nome comune, se ne vedono di tutte.
Non deriva da un cognome, ma mi viene in mente il "flessibile" che da tempo viene considerato un nome comune.
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Millermann
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Intervento di Millermann »

Io lo vedo come un tipico esempio di paretimologia. :lol:
Poiché i "tubi Innocenti" vengono solitamente menzionati al plurale (è raro che ne serva uno solo ;)) il loro "marchio identificativo" è stato, dai piú sprovveduti, scambiato per un aggettivo. In questo caso, però, piú che di aggettivazione, parlerei di paronimia, cioè scambio di parole somiglianti nella forma, ma diverse nel significato. :)
valerio_vanni ha scritto:Non deriva da un cognome, ma mi viene in mente il "flessibile" che da tempo viene considerato un nome comune.
Flessibile come sostantivo è lemmatizzato nei vocabolari, con riferimento a dispositivi tubolari. Se invece si riferisce alla smerigliatrice, anche detta "FLEX" (dalla marca tedesca), pensi che dalle mie parti mi è capitato piú volte di sentirla chiamare "flash" da parte degli operai, fraintendendo anche qui l'origine del nome (ma non troppo, viste le scintille che produce! ;))
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Millermann ha scritto:Poiché i "tubi Innocenti" vengono solitamente menzionati al plurale (è raro che ne serva uno solo ;)) il loro "marchio identificativo" è stato, dai piú sprovveduti, scambiato per un aggettivo.
Anche secondo me l'origine dell'errore è quella.
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valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Millermann ha scritto:Se invece si riferisce alla smerigliatrice, anche detta "FLEX" (dalla marca tedesca), pensi che dalle mie parti mi è capitato piú volte di sentirla chiamare "flash" da parte degli operai, fraintendendo anche qui l'origine del nome (ma non troppo, viste le scintille che produce! ;))
Sì, parlavo di quel «flessibile». Io l'ho sempre sentito chiamare così.
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Sixie
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Intervento di Sixie »

Cosa abbia mai di flessibile una smerigliatrice, non lo capirò mai.
E della brugola del Cavalier Egidio, cosa ne dite? :D
We see things not as they are, but as we are. L. Rosten
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Millermann
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Intervento di Millermann »

L'origine del nome flessibile è spiegata in dettaglio qui: deriva dal verbo tedesco «flexen», ideato dagli inventori della prima "smerigliatrice angolare manuale costituita da un albero flessibile azionato da un motore elettrico".
Per quanto riguarda la brugola, la mia riflessione è che, a volte, conta molto avere il cognome "adatto"! :)
Un altro esempio simile è quello della penna "biro": un nome semplice, adattabile a quasiasi lingua!
Mi viene anche in mente il linguaggio Pascal, il mio preferito ai tempi dell'università! (Lo conoscete? :D)
Quello di Innocenti, invece, è un caso leggermente diverso, perché in italiano ha anche un significato aggettivale, e quindi può (teoricamente) provocare fraintendimenti.
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
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Sixie
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Intervento di Sixie »

Il Paradiso della Brugola :lol:
ho scoperto che esiste davvero una ferramenta a Milano o nei dintorni, che porta questo nome.
Che ridere, io pensavo l'avessero inventato Aldo, Giovanni e Giacomo. :D
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sempervirens
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Intervento di sempervirens »

Sixie ha scritto:Cosa abbia mai di flessibile una smerigliatrice, non lo capirò mai.
E della brugola del Cavalier Egidio, cosa ne dite? :D
Riguardo la paternità dell'invenzione non mi pronuncio. Guardando un po' in rete mi pare di capire che per certi aspetti l'argomento è controverso.

In tutti i casi, inventore, miglioratore o altro, alla suddetta chiave dovremmo apporre il solo nome e non il complemento a brugola. Credo che si tratti di un caso di paretimologia, come Millerman ha già specificato nel Suo intervento. Lo stesso ragionamento lo applicherei anche al tubo Innocenti.

C'è da dire che Brugola, il cognome, è finito per diventare il nome specifico della chiave in oggetto. Tanto è che si dice una brugola da 6 mm. Due brugole. Confezione di brugole. Io uso addirittura brugoletta.

P.S. Nel discorso il parlante ha usato la forma singolare perché parlava di un tubo Innocenti scansato all'ultimo momento mentre percorreva una strada di campagna con la moto. :roll:
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domna charola
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Intervento di domna charola »

Ma allora il tubo non era innocente... stava in mezzo alla strada... sarebbe almeno colposo... :roll:
sempervirens
Interventi: 599
Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14

Intervento di sempervirens »

domna charola ha scritto:Ma allora il tubo non era innocente... stava in mezzo alla strada... sarebbe almeno colposo... :roll:
Colposo, sì, oppure nocente, il contrario di innocente. :)
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