Genere dei nomi di fiumi

Spazio di discussione su questioni di carattere morfologico

Moderatore: Cruscanti

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puer
Interventi: 293
Iscritto in data: dom, 27 gen 2013 15:35

Genere dei nomi di fiumi

Intervento di puer »

È corretto dire "Il Senna, Il Mosa", sottintendendo la parola fiume, oppure si dice soltanto "La Senna, La Mosa"? Grazie mille.
Avatara utente
GFR
Interventi: 310
Iscritto in data: ven, 10 ott 2014 21:39

Intervento di GFR »

Per andare sul sicuro: Grammatica italiana di Luca Serianni, il genere dei nomi di fiume è indicato in III. 20; l’uso dell’articolo coi nomi di fiumi in IV.44.
Direi la Senna e la Mosa, tanto sono nomi famosi.
Avatara utente
Millermann
Interventi: 1509
Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
Località: Riviera dei Cedri

Intervento di Millermann »

Consultando diverse fonti presenti in Rete (una è questa), l'opinione che mi sono fatto è che esiste una tendenza, già da qualche secolo, a rendere maschili i nomi dei fiumi, anche quelli che erano tradizionalmente femminili.
Inoltre, per i fiumi piú importanti, a lingue diverse possono corrispondere generi diversi.
In italiano sono ancor oggi considerati femminili alcuni nomi di fiumi molto noti uscenti in -a (tra cui quelli che lei cita), e per essi anch'io ritengo che l'uso del maschile sia da considerare un errore. Questo almeno fino a quando un loro eventuale "cambio di genere" non sarà riconosciuto unanimemente; ma anche in quel caso l'uso tradizionale sarà sempre valido. :)
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
sempervirens
Interventi: 599
Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14

Intervento di sempervirens »

Mi sono sempre chiesto se i nomi dei due fiumi citati, ma anche di altri in terra di Francia, con l'articolo e nome di genere femminile, sono da ricollegarsi al fatto che in francese il sostantivo italiano maschile fiume è femminile, rivière.

P.S. Ho letto l'articolo della Crusca. Mah, personalmente sono contrario a questo processo di catalogazione forzata di nomi. Una lingua naturale è piena di contraddizioni e incongruenze, spesso solo apparenti, e l'italiano non è da meno. Non bisognerebbe, secondo me, spolverare via l'intrinsecità storica e culturale che ogni singola parola si porta appresso e quindi darle forzatamente un'altra "faccia", vuoi per meglio favorire lo studio agli studenti stranieri o vuoi perché così facendo si potrebbero interfacciare con intelligenze artificiali in maniera più coerente. Queste incoerenze ci sono anche in giapponese.
Una lingua resa a tavolino "razionale" è una lingua che ha perso un po' della sua naturalezza.
Ultima modifica di sempervirens in data dom, 17 apr 2016 16:06, modificato 1 volta in totale.
Io nella mia lingua ci credo.
Avatara utente
Carnby
Interventi: 5277
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

sempervirens ha scritto:Mi sono sempre chiesto se i nomi dei due fiumi citati, ma anche di altri in terra di Francia, con l'articolo e nome di genere femminile, sono da ricollegarsi al fatto che in francese il sostantivo italiano maschile fiume è femminile, rivière.
In francese, un fiume che si getta nel mare si chiama però (le) fleuve (corrisponde al tedesco [der] Storm). L'italiano non distingue i due significati ma, dato che non li distingue neppure l'inglese, è remoto il rischio che qualcuno tiri fuori un forestierismo per «fiume di grandi dimensioni che si getta nel mare o nell'oceano».
sempervirens
Interventi: 599
Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14

Intervento di sempervirens »

Grazie, Carnby! Il Suo intervento è stato provvidenziale e soprattutto chiarificatore. Proprio mentre scrivevo quelle frasi cercavo di mettere a fuoco meglio le mie remote conoscenze della lingua francese, studiata ai tempi delle Medie, e mi ero dimenticato completamente di quella particolarità dei due distinti termini francesi. Dunque rivière non confà con tutto il discorso di cui sopra? In effetti l'avevo buttata giù per smuovere le acque e vedere che cosa veniva a galla. :)
Io nella mia lingua ci credo.
Avatara utente
Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Intervento di Animo Grato »

So che la fonte (dell'informazione, non del fiume :wink: ) non è attendibilissima, ma questa discussione mi ha ricordato una curiosa notiziuola che le lessi tempo fa.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
sempervirens
Interventi: 599
Iscritto in data: gio, 23 apr 2015 15:14

Intervento di sempervirens »

Animo Grato ha scritto:So che la fonte (dell'informazione, non del fiume :wink: ) non è attendibilissima, ma questa discussione mi ha ricordato una curiosa notiziuola che le lessi tempo fa.
La fonte verrà o non verrà ritenuta attendibile ma da quel che mi sembra d'aver capito sempre di verità si tratta. A tal proposito in rete s'incontra un visibilio d'articoli simili.

(Il Bonifaci nella sua storia “Istoria di Trevigi” edita a Treviso in prima edizione nel 1591 dice che molti affermavano “non esser stata la Piave degli antichi nominata perchè ai tempo loro non era al mondo, né esser meraviglia ch'ella da poi sia nata come ad altri fiumi è occorso o per grandi terremoti o perché molti spiriti stati nelle viscere della terra lungamente rinchiusi, rompendo finalmente, mandino fuori acque, o per altro motivo”)

Fino ai miei tempi, ai tempi in cui noi ragazzi a scuola si studiava ancora Geografia, ora invece dovrebbero averla sostituita con lo studio coatto dell'inglese (correggetemi se sbaglio), dicevo appunto che a quei tempi se ben ricordo c'erano dei fiumi che perlomeno in italiano assumevano "doppia sembianza". Il Vistola, o la Vistola, era infatti uno di questi.
Io nella mia lingua ci credo.
Avatara utente
Sixie
Interventi: 317
Iscritto in data: lun, 18 mag 2015 19:18
Località: Polesine

Intervento di Sixie »

Non solo la Piave, anche la Brenta.
We see things not as they are, but as we are. L. Rosten
Vediamo le cose non come sono, ma come siamo.
domna charola
Interventi: 1631
Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Intervento di domna charola »

Il fiume di Bergamo, ad esempio, è indifferentemente il Morla o la Morla, però in loco senti dire "la Morla"; d'altra parte, da quando la gran parte delle sue acque è stata deviata nella rete di canali artificiali (il Colleoni fu quello che portò a compimento la cosa, pare, quindi parliamo del '500), morla è usato anche per indicare una generica roggia o dugale o altra cosa simile.
E come nome comune mantiene il genere femminile - una morla - riflettendolo probabilmente e rafforzando la femminilità delle acque naturali che hanno questo nome.
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