Le regole grammaticali e i vocabolari, ovvero di «ciliegie» e «ciliege»

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Fausto Raso
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Le regole grammaticali e i vocabolari, ovvero di «ciliegie» e «ciliege»

Intervento di Fausto Raso »

A che cosa servono le regole se poi i vocabolari "fanno come gli pare"? E mi spiego.
Una norma grammaticale stabilisce che nel plurale i nomi in "-gia" (e "-cia") conservano la "i" se la consonante "g" (e "c") è preceduta da una vocale: ciliegia / ciliegie; valigia / valigie; cupidigia / cupidigie. Perdono la "i" quando la consonante "g" (o "c") è doppia o è preceduta da un'altra consonante: frangia / frange; reggia / regge.
I vocabolari consultati (Devoto-Oli, DOP, Gabrielli, Garzanti, Treccani, Zingarelli, Sabatini Coletti), invece, "fanno come gli pare", consentono entrambi i plurali: "-gie" e "-ge" (valige e valigie; ciliege e ciliegie). Il De Mauro e il Palazzi non registrando il plurale lasciano intendere, quindi, che i sostantivi suddetti formano il plurale secondo la regola grammaticale (e personalmente li seguo). A questo punto - anche se consiglio agli amanti del bel parlare e del bello scrivere di attenersi, per la formazione del plurale, tassativamente alla regola grammaticale - mi domando perché i "sacri testi" continuano/continuino a "propinarci" tale norma.
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Re: Le regole grammaticali e i vocabolari, ovvero di «ciliegie» e «ciliege»

Intervento di Infarinato »

Fausto Raso ha scritto: sab, 15 feb 2020 18:45 A che cosa servono le regole se poi i vocabolari "fanno come gli pare"?
Di norma, come Lei ben sa, caro Fausto, servono semplicemente a codificare l’uso [cólto] contemporaneo, ma in questo caso i dizionari non possono proprio esimersi dal registrare entrambe le varianti. ;)
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Re: Le regole grammaticali e i vocabolari, ovvero di «ciliegie» e «ciliege»

Intervento di codino94 »

Io prenderei come riferimento i vocaboli càmice e camìcie. Quindi, poiché invece non esiste vàlige, direi che valigie e valige si equivalgono, e idem vale per ciliegie e ciliege.
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Marco1971
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Re: Le regole grammaticali e i vocabolari, ovvero di «ciliegie» e «ciliege»

Intervento di Marco1971 »

Non si può prendere come «riferimento» una coppia di parole per definire le regole della grafia di tutte le altre parole con la stessa terminazione. Ci sono ragioni storiche che spiegano queste oscillazioni, e chi è interessato a conoscerle può leggere il rimando d’Infarinato qui sopra o cliccare direttamente qui.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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