«Infettivologo» ~ «infeziologo»

Spazio di discussione su questioni di carattere morfologico

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Marco1971
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Re: «Infettivologo» ~ «infeziologo»

Intervento di Marco1971 »

Tuttavia, l’elemento immuno- può riferirsi sia a immune sia a immunità. ;)

Continua a suonarmi male la base aggettivale in infettivologia, e adotto senz’altro infeziologia, foggiato sul nominativo infectio (come volume rispetto a volumine, ecc.) e discretamente attestato. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
DON FERRANTE
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Re: «Infettivologo» ~ «infeziologo»

Intervento di DON FERRANTE »

Qua abbiamo tre basi: infectus, infectivus, infectio(n)- da cui rispettivamente infettologia, infettivologia, infezio(no)logia.
Secondo me, pur rimanendo il composto con base nominale da far procedere dal genitivo, mi suona pesantuccia infezionologia, un po' come, estremizzando, un teorico superstizionologia.
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Marco1971
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Re: «Infettivologo» ~ «infeziologo»

Intervento di Marco1971 »

Vorrei inoltre sottolineare che il GRADIT data al 1990 il termine infettivologo, parola quindi relativamente recente, il che spiega in parte la sua malformazione. La battaglia non è comunque persa, perché infeziologia compare nella letteratura scientifica, ad esempio qui.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Dario G
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Re: «Infettivologo» ~ «infeziologo»

Intervento di Dario G »

L’infettivologia è il «[r]amo della medicina che si occupa dello studio, della cura e della prevenzione delle malattie infettive» (Dizionario di Medicina, Treccani).
Ora, secondo l’Enciclopedia Treccani, «Il concetto di infezione non si identifica con quello di malattia infettiva poiché esistono casi di i. senza alcun fenomeno morboso (per es., nei portatori sani di salmonelle, toxoplasma ecc.)...».
In effetti, il portatore sano è un soggetto infetto, ma, per definizione, non malato, sicché il termine infettivologia ha un campo semantico più ristretto e specifico rispetto a infezio(no)logia.
Ultima modifica di Dario G in data ven, 05 mar 2021 7:40, modificato 1 volta in totale.
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Re: «Infettivologo» ~ «infeziologo»

Intervento di Infarinato »

Marco1971 ha scritto: gio, 04 mar 2021 19:01 Tuttavia, l’elemento immuno- può riferirsi sia a immune sia a immunità. ;)
Semanticamente, non v’è dubbio; morfologicamente, perlomeno in senso stretto, solo a immune. ;)

Piú che altro, mi piacerebbe capire quanto sia consistente il gruppo dei deaggettivali di questo tipo… :?
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Marco1971
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Re: «Infettivologo» ~ «infeziologo»

Intervento di Marco1971 »

Almeno in -ivologo c’è solo aggressivologo (datato al 1992, gli anni dell’inizio della deriva). Non ho la pazienza di esaminare stasera tutti i risultati (376) della stringa *ologo nel GRADIT, ma credo sinceramente che i deaggettivali siano malformazioni.

Di questo passo fioriranno i passivologi, attivologi, abitativologi, eurovisivologi, osservativologi, ragionativologi, sanativologi, struttivologi, usurpativologi... :shock:

Nel Treccani, sotto -logia, si legge:

Poiché in questo secondo gruppo il primo componente è un sostantivo, e in greco la vocale tematica di composizione è -o- per tutte le declinazioni, il suffisso è praticamente -ologìa (mineralogia è forma aplologica per *mineralologia).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: «Infettivologo» ~ «infeziologo»

Intervento di Infarinato »

Il problema è che, quando ci si discosta dal modello di composizione interamente greco (o interamente latino), saltano tutte le regole. :roll:

*Infezio(no)logia non è meglio formato d’infettivologia: stricto sensu, sono entrambi da cassare; lato sensu, accontentiamoci del secondo, che, com’è stato detto, è semanticamente meno forviante del primo, richiamandosi piú direttamente al concetto di «[malattia] infettiva» anziché a quello della mera «infezione». Del resto, sul piano strettamente morfologico (non su quello storico, ovviamente), nulla vieta di far derivare infettivologia dall’aggettivo sostantivato infettiva (per «malattia infettiva»), cosí come [l’aplologico] mineralogia deriva da minerale, che è, sí, anche un sostantivo, ma in quanto aggettivo sostantivato, cioè, sul piano squisitamente morfologico, un aggettivo. ;)

E che dire di composti quali politologia o sociologia? È una battaglia persa: accontentiamoci del fatto che per una volta non sono dei forestierismi crudi! :)
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Ferdinand Bardamu
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Re: «Infettivologo» ~ «infeziologo»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Infarinato ha scritto: ven, 05 mar 2021 10:46 *Infezio(no)logia non è meglio formato d’infettivologia: stricto sensu, sono entrambi da cassare[.]
Non mi è ben chiaro perché il primo sia mal formato: il difetto riguarda solo la forma del primo elemento derivata dal nominativo o entrambe? Oppure il problema risiede nel fatto che si tratta di un composto ibrido?
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Re: «Infettivologo» ~ «infeziologo»

Intervento di Infarinato »

La seconda (figúrati che io non sopporto nemmeno televisione! :evil:), che pone anche una questione d’«indecidibilità morfologica»: visto che il primo elemento è latino e il secondo è greco, quale vocale compositiva dovremmo usare: la i o la o? :roll: (La risposta pratica è la o; la risposta logica è indecidibile.)
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Marco1971
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Re: «Infettivologo» ~ «infeziologo»

Intervento di Marco1971 »

Nulla da fare, anche avendoci dormito sopra, non riesco a digerire questa infettivologia, che mi urta profondamente. Il fatto che praticamente qualsiasi aggettivo sia sostantivabile in potenza non fa sí che non rimanga avvertito come aggettivo. Un minerale, si dice; ma non si dice Soffre di un’infettiva.

Sono il primo a essere aperto a innovazioni arricchenti per la lingua, e i composti ibridi greco-latini non mi danno fastidio alcuno. I composti con -logia/-logo hanno come base un sostantivo o un elemento compositivo produttivo (come socio-, ecc.), che, morfologicamente, è privo dei tratti distintivi dell’aggettivo e costituisce «un’entità semantica» facilmente interpretabile. Proprio per questo non riesco a considerare sullo stesso piano infeziologia (che non andrebbe asteriscata perché effettivamente adoperata e documentata anche fuori del Ticino) e infettivologia. Il primo rientra nel tipo normale della formazione ibrida, con la base del nominativo infectio; il secondo rimane tra casi isolati, di recente formazione, e non rientra nelle normali regole di composizione tradizionale.

Un’ipotetica scienza che studiasse i puffi, io la chiamerei puffologia, non puffescologia. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: «Infettivologo» ~ «infeziologo»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Infarinato ha scritto: ven, 05 mar 2021 11:23 La seconda (figúrati che io non sopporto nemmeno televisione! :evil:), che pone anche una questione d’«indecidibilità morfologica»: visto che il primo elemento è latino e il secondo è greco, quale vocale compositiva dovremmo usare: la i o la o? :roll: (La risposta pratica è la o; la risposta logica è indecidibile.)
Ti ringrazio. Io ho sempre pensato che fosse l’origine del suffisso a determinare la vocale «di raccordo», ma in effetti, ora che ci penso, non è cosí: si dice, ad esempio, idrovoro, non *idrivoro. I composti ibridi sono davvero un guazzabuglio.
Fuori tema
Televisione come sarebbe, se tutti gli elementi fossero di origine latina? Lungivisione? I greci hanno ellenizzato l’intero composto, facendo τηλεόραση.
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Re: «Infettivologo» ~ «infeziologo»

Intervento di Infarinato »

Marco1971 ha scritto: ven, 05 mar 2021 14:45 [N]on riesco a digerire questa infettivologia, che mi urta profondamente. Il fatto che praticamente qualsiasi aggettivo sia sostantivabile in potenza non fa sí che non rimanga avvertito come aggettivo. Un minerale, si dice; ma non si dice Soffre di un’infettiva.

[…] I composti con -logia/-logo hanno come base un sostantivo o un elemento compositivo produttivo (come socio-, ecc.), che, morfologicamente, è privo dei tratti distintivi dell’aggettivo e costituisce «un’entità semantica» facilmente interpretabile.
Ti capisco e, sul piano semantico, concordo senz’altro. Ma su quello squisitamente (morfo)logico, o accetto infettivologia come accetto immunologia, sociologia etc. o non ne accetto nessuna.
Marco1971 ha scritto: ven, 05 mar 2021 14:45 Un’ipotetica scienza che studiasse i puffi, io la chiamerei puffologia, non puffescologia. ;)
Anch’io. :) Ma come chiameresti una scienza che studiasse le «malattie puffesche»? :P Per quel che mi riguarda, mi sa che mi dovrei inventare un prefisso greco apposito. 😰
Fuori tema
Ferdinand Bardamu ha scritto: ven, 05 mar 2021 15:19 Televisione come sarebbe, se tutti gli elementi fossero di origine latina? Lungivisione?
Qualcosa del genere, sí.
Ferdinand Bardamu ha scritto: ven, 05 mar 2021 15:19 I greci hanno ellenizzato l’intero composto, facendo τηλεόραση.
Sí, lo sapevo. :)
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Re: «Infettivologo» ~ «infeziologo»

Intervento di Marco1971 »

Infarinato ha scritto: ven, 05 mar 2021 16:43 ...o accetto infettivologia come accetto immunologia, sociologia etc. o non ne accetto nessuna.
Però immun[o]- non ha in sé, come infettiv[o]-, alcun tratto morfologico che lo associ inequivocabilmente a un aggettivo, e può essere percepito come «abbreviazione» di immunità (immunomodulatore significa «che modula l’immunità»). Per questo non mi disturba, come non mi disturbano sociologia o politologia, perché socio- non richiama necessariamente l’aggettivo sociale, può evocare anche società, e polit[o]- è abbreviazione della politica. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Daphnókomos
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Re: «Infettivologo» ~ «infeziologo»

Intervento di Daphnókomos »

Marco1971 ha scritto: ven, 05 mar 2021 16:57
Infarinato ha scritto: ven, 05 mar 2021 16:43 ...o accetto infettivologia come accetto immunologia, sociologia etc. o non ne accetto nessuna.
Però immun[o]- non ha in sé, come infettiv[o]-, alcun tratto morfologico che lo associ inequivocabilmente a un aggettivo, e può essere percepito come «abbreviazione» di immunità (immunomodulatore significa «che modula l’immunità»). Per questo non mi disturba, come non mi disturbano sociologia o politologia, perché socio- non richiama necessariamente l’aggettivo sociale, può evocare anche società, e polit[o]- è abbreviazione della politica. :)
Che effetto le fanno, allora, venereologia, endocrinologia e sinaptologia? :mrgreen:
Sessuologia e perinatologia, invece? Non la infastidiscono perché sessu[o]- si può riferire a sessualità e perinat[o]- a perinatalità?
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