Uso della virgola dopo la lineetta

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Carnby
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Uso della virgola dopo la lineetta

Intervento di Carnby »

In un testo del genere è ammesso l'uso della virgola dopo la lineetta?
– Cosa succederà adesso –, pensò il figlio del negoziante dopo aver subito il furto.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Direi di no: la virgola andrebbe prima della lineetta, come in quest’esempio di Pavese (La luna e i falò, edito da Einaudi):

– E Bianchetta? – mi disse uno, – te la ricordi Bianchetta? – Sí che la ricordavo. – Si è sposata ai Robini, – mi dissero, – sta bene.

Può darsi che qualche casa editrice abbia norme sue, ma la virgola dopo la lineetta che chiude il discorso diretto mi pare proprio fuori delle norme generalmente seguite.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Marco1971 ha scritto:Può darsi che qualche casa editrice abbia norme sue, ma la virgola dopo la lineetta che chiude il discorso diretto mi pare proprio fuori delle norme generalmente seguite.
Forse sarebbe bene che TUTTE le case editrici adottassero questo manuale.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Altri esempi da altre case editrici (apro i volumi a caso):

Vittorini, Conversazione in Sicilia, BUR.

– Come no? capace di tutto, – disse Coi Baffi.
– Di rubare, – disse Senza Baffi.
– Questo va da sé, – disse Coi Baffi.


Pirandello, La giara e altre novelle, Mondadori.

– Ebbene, – disse don Lollò. – Passi la tua parola, e dammi un’onza e trentatré.
– Che? – fece Zi’ Dima, come se non avesse inteso.
– Rompo la giara per farti uscire, – rispose don Lollò, – e tu, dice l’avvocato, me la paghi per quanto l’hai stimata: un’onza e trentatré.


Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, Garzanti.

– Non lo so, – dice Pin. – Tu dove vai?
– Io vado all’accampamento.
– Mi ci porti? – dice Pin.
– Vieni. Hai mangiato?
– Ciliegie, – dice Pin.
– Ben. Tieni del pane, – e tira fuori di tasca il pane e glielo dà.


Case editrici diverse; stesso trattamento: la punteggiatura riferentesi al discorso diretto va prima della lineetta.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Black Mamba
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Intervento di Black Mamba »

Nel testo riportato da Carnby, la virgola non sembra far parte del discorso diretto. Personalmente, piú che di una virgola, avverto la necessità di inserire un punto interrogativo prima della lineetta. Quel Cosa sembra introdurre un'interrogativa diretta dubitativa.

– (Che) Cosa succederà adesso? – pensò il figlio del negoziante dopo aver subito il furto.
Hoc unum scio, me nihil scire.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, in quella citazione ci vuole il punto interrogativo prima della lineetta, e la virgola non ha senso.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Sandro1991
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Intervento di Sandro1991 »

Quando le lineette racchiudono un inciso, è ammesso, no? Non è infatti possibile conoscere separatamente il giorno e la notte —come aveva erroneamente fatto Esiodo—, poiché essi «sono un’unica cosa».
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SinoItaliano
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Intervento di SinoItaliano »

Nella mia umile opinione, la virgola dopo la lineetta di chiusura è superflua, visto che la lineetta di per sé già indica una pausa.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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Sandro1991
Interventi: 251
Iscritto in data: lun, 28 nov 2011 19:07

Intervento di Sandro1991 »

Be’, non sempre la punteggiatura corrisponde a pause; a ogni modo, è probabile che abbia ragione; anche se la incontro spesso messa lí.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sandro1991 ha scritto:Quando le lineette racchiudono un inciso, è ammesso, no? Non è infatti possibile conoscere separatamente il giorno e la notte —come aveva erroneamente fatto Esiodo—, poiché essi «sono un’unica cosa».
Assolutamente sí. Ometterla sarebbe sciatteria. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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SinoItaliano
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Intervento di SinoItaliano »

Quindi io sono sciatto :oops:
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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Sandro1991
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Intervento di Sandro1991 »

Oh, grazie, caro Marco. Lo dicevo io... ( :P )
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