Punteggiatura nel discorso diretto

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methao_donor
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Punteggiatura nel discorso diretto

Intervento di methao_donor »

Anche qua mi sembra che le convenzioni siano diverse, e mi sembra che chiunque fa un po' come gli pare... comunque che mi dite della punteggiatura all'interno dei discorsi diretti?

E, in generale, il discorso diretto come dovrebbe considerarsi all'interno della frase?

Spiego meglio i vari dubbi:

1) Il discorso diretto costituisce necessariamente una frase a sé? Nello specifico, quel che segue può prendere la maiuscola? Esempio:
"Ciao!" Disse Luca. -> non mi sembra corretto, il discorso diretto è strettamente correlato a quanto segue, e direi che è preferibile:
"Ciao!" disse Luca. (o al piú separare con una virgola... quale delle due?)

2) E i punti? In alcuni testi trovo la seguente convenzione. Il discorso diretto termina con il punto se costituisce l'intera "frase", senza in caso contrario.
Ovvero:
« Chi siete voi? »
« Domandami chi fui. »

Con il punto, in quanto la frase finisce lí.
« Tu non credi in me » disse poi.
« No » rispose Scrooge.
In questo caso è senza punto, in quanto la frase non termina con il discorso diretto.

Ma non sempre ho visto in uso questo sistema (ma può darsi che non ci abbia semplicemente fatto caso).
Ancora, serve la virgola a separare il discorso diretto da quello indiretto? In genere direi di no, neanche laddove non si adoperi il punto. Che ne dite?

Infine, mi è capitato di vedere punti al termine del discorso diretto, che non mi sembra una soluzione elegantissima. Esempio:
"Torno a casa ".
In alcuni casi porta a un doppio segno di interpunzione:
"Basta, me ne vado! " disse Fiordaliso arrabbiato, " Addio! ".
Si puote?

Corollario:
mi sono imbattuto in un "!..." che mi perplime assai. La frase in oggetto è questa:
« Italiano mangiagatti!… » continuavano sgolarsi i ragazzini, sostando davanti al portone dove era scomparso l’inseguito.
I puntini di sospensione in questo caso stanno a indicare che la tiritera si protrae nel tempo, ma l'idea di azione continuata è giá espressa nel seguito, quindi mi sembra si possa tranquillamente evitare quella forma ambigua. O no?
Il sonno della ragione genera mostri.
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Marco1971
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Re: Punteggiatura nel discorso diretto

Intervento di Marco1971 »

methao_donor ha scritto:1) Il discorso diretto costituisce necessariamente una frase a sé? Nello specifico, quel che segue può prendere la maiuscola? Esempio:
"Ciao!" Disse Luca. -> non mi sembra corretto, il discorso diretto è strettamente correlato a quanto segue, e direi che è preferibile:
"Ciao!" disse Luca. (o al piú separare con una virgola... quale delle due?)
La maiuscola non è possibile; la virgola inutile, meglio senza segno interpuntivo.
methao_donor ha scritto:Ancora, serve la virgola a separare il discorso diretto da quello indiretto? In genere direi di no, neanche laddove non si adoperi il punto. Che ne dite?
D’accordissimo: non serve.
methao_donor ha scritto:Infine, mi è capitato di vedere punti al termine del discorso diretto, che non mi sembra una soluzione elegantissima. Esempio:
"Torno a casa ".
In alcuni casi porta a un doppio segno di interpunzione:
"Basta, me ne vado! " disse Fiordaliso arrabbiato, " Addio! ".
Si puote?
Puossi, ma non raccomandasi. ;)
methao_donor ha scritto:Corollario:
mi sono imbattuto in un "!..." che mi perplime assai. La frase in oggetto è questa:
« Italiano mangiagatti!… » continuavano sgolarsi i ragazzini, sostando davanti al portone dove era scomparso l’inseguito.
I puntini di sospensione in questo caso stanno a indicare che la tiritera si protrae nel tempo, ma l'idea di azione continuata è giá espressa nel seguito, quindi mi sembra si possa tranquillamente evitare quella forma ambigua. O no?
Io non ci vedo nulla di strano...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Federico
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Intervento di Federico »

Mi pare che tutte le questioni segnalate siano state affrontate in passato: si veda questa discussione e quella ivi segnalata.
methao_donor
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Intervento di methao_donor »

Grazie a entrambi.
Per lo piú vedo confermati i miei "sospetti" e me ne rallegro. Vorrà dire che un minimo con l'italiano me la cavo ancora, nonostante la lunga astinenza. :D

Una curiosità personale: preferite le virgolette, apici, doppi apici, lineette, o che altro per l'apertura/chiusura dei discorsi diretti?

'Cosí?'
"O è meglio cosí?"
«O preferite cosí?»
- Insomma, come vi garba di piú? - :D
Il sonno della ragione genera mostri.
Gianluca
Interventi: 128
Iscritto in data: sab, 25 ago 2007 18:34

Intervento di Gianluca »

Gl'indicatori grafici che selezionano il discorso diretto sono le virgolette o i trattini.

La scelta tra le virgolette alte e quelle basse dipende dalle varie tradizioni tipografiche; le virgolette piú adoperate sono in genere quelle basse, ma entrambe le coppie tornano utili per le citazioni. Per esempio: «chiamò subito: "Perpetua! Perpetua!", avviandosi pure verso il salotto».

Il trattino piú lungo [–] può essere usato per introdurre un discorso diretto; generalmente se ne adopera solo uno, in apertura: «Diceva: – Voialtri non sapete stare a tavola! Non siete gente da portare nei loghi!» (Ginzburg, Lessico Famigliare, 9). Il trattino di chiusura compare quando al discorso diretto segua una didascalia (indicazione di chi ha parlato ed eventuali commenti del narratore): «– Sí, sí, – promise mio padre e in quello stesso istante si levò e andò alla poltrona» (Svevo, La coscienza di Zeno, 79).

Piú spesso che per introdurre una frase, gli apici si usano tuttavia per sottolineare una singola espressione («Oggi non si può piú parlare di ‘capitalismo’ in senso classico») o per qualificare un significato («In Dante, donna vale ‘signora’ e ‘femmina dell'uomo’»). (Luca Serianni, Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi, 55)
methao_donor
Interventi: 341
Iscritto in data: gio, 14 set 2006 23:04
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Intervento di methao_donor »

Grazie ancora per le risposte. Molto gentili, come sempre. :)
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Gianluca
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Iscritto in data: sab, 25 ago 2007 18:34

Intervento di Gianluca »

Prego! :)
PersOnLine
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Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30

Intervento di PersOnLine »

Ho cercato di capire quali criteri ha adottato il Manzoni nell'interpunzione a cavallo tra discorso diretto e sequenze narranti, ma mi sfugge ancora la logica con cui talvolta usa il punto e virgola, e la regola con cui alterna virgola e due punti alla riapertura di battuta.
Qui, due esempi relativi al punto e virgola:
  • - “Pur troppo!” rispose Lucia; “ma a questo segno!”

    - “Va bene;” disse Renzo; s'alzò, prese un pezzo di pane…
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