mettiamo i puntini sulla i, o no?

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irene
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mettiamo i puntini sulla i, o no?

Intervento di irene »

Ciao a tutti!
Io scrivo in stampatello minuscolo e non mi viene proprio di mettere i puntini sulla i, perchè lo ritengo inutile. Non ci si confonde?
Ma all'inizio della nostra lingua, c'erano i puntini sulle i? Nei codici latini non le ravviso.
E ora che funzione hanno?
Grazie!
Mi raccomando metteteli, ma non siate troppo pignoli!...
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Non c'entra nulla, però in turco la i rappresenta un suono diverso da quello della ı.

Brazilian dude
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Re: mettiamo i puntini sulla i, o no?

Intervento di Infarinato »

irene ha scritto:Ma all'inizio della nostra lingua, c'erano i puntini sulle i?
L’[i]Oxford English Dictionary[/i] ha scritto:The minuscule or ‘small letter’ i is now surmounted by a dot. This is no original part of the letter, but is derived from a diacritic mark, like an acute accent, used to particularize the I in positions in which it might have been taken merely for the stroke of another letter. It appears to have begun in Latin MSS. about the 11th c. with the ii in such words as ingeníí, and to have been thence extended to i in contiguity with m, n, or u, and finally to have been used with i in all positions. The accent form of the mark, seen in Caxton's type and in modern German, was in 15th c. handwriting often developed into a long curved flourish; but in books printed in Roman type it was reduced to the round dot now in use. In chirography, the dot still largely serves its original purpose of indicating the i; hence the phrase to dot the i's.

The same cause that led to the dotting of i contributed largely to the formation of j, originally merely a lengthened or tailed i used finally as a more distinctive form, especially when two i's came together, as in ingenij, or in the numerals ij, iij, viij, etc.; also to the substitution of y for i, especially in contiguity with m, n, u, etc., or when final. In English it became at length a kind of scribal canon that i must not be used as a final letter, but must in this position be changed to y; but in inflected forms, where the i was not final, it was retained; hence our current spellings, city, cities; holy, holier, holiest; carry, carries, carried, carrier; weary, wearisome, etc. In modern English no native word ends in i; in alien or adopted words so ending, the i is usually pronounced (aI) in cirri, foci, magi, and other Latin plurals, also in Rabbi, Rabboni, Eli, Levi, and other Hebrew names, but as (I) in Cadi, kohlrabi, Mahdi, and other foreign words of recent adoption.
irene
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Intervento di irene »

non ho capito molto dell'inglese...

secondo voi è corretto scrivere le i senza il puntino?
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Intervento di Infarinato »

irene ha scritto:non ho capito molto dell'inglese...
Quando ho un minuto di tempo, traduco.
irene ha scritto:secondo voi è corretto scrivere le i senza il puntino?
In italiano, in lettere minuscole, no.

In turco, per esprimere (come ci ha ricordato il nostro Brazilian) un fonema diverso da quello rappresentato da i, sí.
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Lasciate la traduzione a me. Sarà un buon esercizio e voi la potrete criticare dopo. :)

Brazilian dude
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Brazilian dude ha scritto:Lasciate la traduzione a me. Sarà un buon esercizio e voi la potrete criticare dopo. :)
Affare fatto! :D
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Eccola:
La i minuscola è oramai ornata con un punto. Esso non risale alle origini della lettera, anzi deriva da un segno diacritico, come un accento acuto, usato per individuare la i in posizioni in cui sarebbe stata confusa con il tratto di un’altra lettera. Apparentemente il punto sorse nel latino MSS* verso l’undicesimo secolo con la coppia di i in parole tali ingenii, e si estese alla i in vicinanza alla m, n, o u, e finalmente si estese il suo uso a tutte le posizioni. La forma accentata del segno, riperibile nel tipo Caxton e nel tedesco moderno, fu nella scrittura a mano del cinquecento sviluppata a un ornamento curvo e lungo; però in libri stampati con il tipo romano fu ridotto al punto rotondo che si usa adesso. In calligrafia, il punto ancora serve il suo scopo originale d’indicare la i; dunque l’espressione porre i punti sulle i.

La medesima causa che spinse a porre il punto sulla i contribuì alla formazione della j, nelle sue origini meramente una i allungata o caudata, che raggiunse una forma più distintiva, specialmente quando s’incontrano due i, per esempio in ingenij, oppure nei numerali ij, iij, viij, ecc; contribuì anche alla sostituzione della y con la i, soprattutto accanto a m, n, u, o quando in posizione finale. In inglese con il tempo divenne una sorta di canone degli scribi che non si usasse la i alla fine di parola, anzi la si doveva cambiare con la y; però in forme flesse, dove la i non era finale, fu mantenuta; quindi la grafia attuale dell’inglese in city, cities; holy, holier, holiest; carry, carries, carried, carrier; weary, wearisome, ecc. Nell’inglese moderno non c'è alcun vocabolo uscente per la i: in parole straniere o adattate che abbiano questa caratteristica, la i è quasi sempre pronunciata AI in cirri, foci, magi, e in altri plurali latini, anche in Rabbi, Rabboni, Eli, Levi, e altri nomi ebraici, ma I in Cadi, kolhrabi, Mahdi, e in altre parole di adozione recente.
Avanti, squartatemi! :)

* Non so che cosa possa essere Latin MSS. Quello che ho visto su internet mi fa credere che si tratti di latino ecclesiastico, ma non ne sono sicuro.
Avatara utente
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Intervento di Infarinato »

Brazilian dude ha scritto:* Non so che cosa possa essere Latin MSS. Quello che ho visto su internet mi fa credere che si tratti di latino ecclesiastico, ma non ne sono sicuro.
in Latin ManuScriptS = «nei manoscritti latini». ;)
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Oh, così evidente come l'uovo di Colombo. Accidenti.

Brazilian dude
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ottimo lavoro, Brazilian dude. Le sottopongo le mie modifiche, seguendo l’uso – AMMA – meno marcato, o «piú naturale» che dir si voglia:
La i minuscola è oramai ornata di un punto...
...con la coppia di i in parole quale/come ingenii, e si estese alla i in vicinanza della m, n, o u...
La forma accentata del segno, reperibile nel tipo...
...fu nella scrittura a mano del cinquecento tramutata in un ornamento curvo e lungo...
...donde/di qui l’espressione mettere i puntini sulle i.

La medesima causa che spinse a porre il punto sulla i contribuì alla formazione della j, in origine meramente una i allungata o caudata, che assunse una forma più distintiva...
In inglese con il tempo divenne una sorta di canone degli scribi non usare la i in fine di parola...
...donde/di qui la grafia attuale dell’inglese...
Nell’inglese moderno non c'è alcun vocabolo uscente in i...
Ancora complimenti! :)
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Grazie, è stata producente l'esperienza.

Brazilian dude
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Intervento di Infarinato »

Brazilian dude ha scritto:Grazie, è stata producente l'esperienza.
Produttiva. ;) In ispagnolo/portoghese si dice «producente» [in questo caso]?

Quanto alla traduzione, mi associo ovviamente ai complimenti di Marco… con un solo, ulteriore appunto: nella prima frase, personalmente preferirei, visto l’aspetto grafico della i, mantenermi letterale («La i minuscola è sormontata da un punto»)…
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