"Un pò" è accettato?

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Daniele
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"Un pò" è accettato?

Intervento di Daniele »

Un mio collega mi comunica mestamente di aver trovato su un vocabolario (un'edizione recente) , per poco, con l'accento invece che con l'apostrofo. Possibile?! Consulto il vocabolario Treccani sul web e leggo: pòco (tronc. po' ‹pò›). Che significa? Che è accentato?
Un saluto a tutti.
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Infarinato
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Re: "Un pò" è accettato?

Intervento di Infarinato »

Daniele ha scritto:Consulto il vocabolario Treccani sul web e leggo: pòco (tronc. po' ‹pò›). Che significa? Che è accentato?
No, che si pronuncia con la o aperta [e non produce raddoppiamento fonosintattico]. ;)
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Menomale che si tratta della pronuncia... All'inizio pensavo che l'avesse trovato scritto davvero!

P.S.: sul web? :evil:
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Daniele
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Intervento di Daniele »

Ah, ma certo, è l'indicazione della pronuncia, che sciocco! Meno male… Comunque il mio collega pareva sicuro di ciò che affermava. Posso stare tranquillo? Non c'è qualche nuova edizione di un vocabolario blasonato che riporta ? Forse il mio collega è stato tratto in inganno, come me, dall'indicazione della pronuncia…
P.S.: sul web?
Sì. Sono stato un paio di minuti a pensarci, e non mi è venuta in mente una valida alternativa. Non so perché, ma in linea non mi è mai piaciuto. Forse consultando la sezione Forestierismi avrei trovato qualcosa, ma andavo di fretta… :)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Nessun dizionario ammette la grafia *. Per sul web, anglicismo innecessario, esiste l’equivalente italiano in rete. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Daniele
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Intervento di Daniele »

Ma certo, in rete. Chissà perché non mi è venuto in mente.
Grazie a tutti!
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Carnby
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Intervento di Carnby »

A rigore po' è un'apocope (un'intera sillaba caduta) non un troncamento: se così fosse, l'apostrofo non ci andrebbe. Non ho ancora capito perché in un caso analogo, ovvero su fra (apocope di frate), l'apostrofo sia sconsigliato.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Daniele ha scritto:Sì. Sono stato un paio di minuti a pensarci, e non mi è venuta in mente una valida alternativa.
Caro Daniele, mi dispiace dirglielo, ma lei è affetto da una grave forma di morbus anglicus. Non disperi, si può curare: visiti Cruscate e consulti la lista dei traducenti tre volte al dì (prima o dopo i pasti).

Incominciamo subito con una piccola dose di antistaminici:

Web: rete (o con R- maiuscola per antonomasia); on(-)line: in linea/connesso; off(-)line: fuori linea/non in linea/disconnesso.

Mi contatti domani e mi dica se ci sono segni di miglioramento oppure no. :wink:
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Carnby ha scritto:Non ho ancora capito perché in un caso analogo, ovvero su fra (apocope di frate), l'apostrofo sia sconsigliato.
Perché, al contrario di po’, fra produce raddoppiamento fonosintattico. ;)
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Daniele ha scritto:Ah, ma certo, è l'indicazione della pronuncia, che sciocco! Meno male… Comunque il mio collega pareva sicuro di ciò che affermava. Posso stare tranquillo? Non c'è qualche nuova edizione di un vocabolario blasonato che riporta ? Forse il mio collega è stato tratto in inganno, come me, dall'indicazione della pronuncia…
Chieda al suo collega di controllare: in caso fosse davvero cosí (ma non credo) gli dica di gettare il "dizionario" tra le fiamme.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Infarinato ha scritto:Perché, al contrario di po’, fra produce raddoppiamento fonosintattico.
Anche mo' (a mo' di...) produce raddoppiamento fonosintattico, eppure si scrive con l'apostrofo.
Avatara utente
Infarinato
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Intervento di Infarinato »

E infatti si può scrivere anche senza apostrofo: mo’ è davvero l’unica eccezione all’altrimenti ferrea légge per la quale le parole apostrofate non producono mai raddoppiamento fonosintattico.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Problema dei toscani i raddoppiamenti fonosintattici :wink:.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

u merlu rucà ha scritto:Problema dei toscani i raddoppiamenti fonosintattici :wink:.
Non ci pongono nessuna difficoltà. :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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