«Cionnonostante», non «ciononostante»

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Moderatore: Cruscanti

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Infarinato
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«Cionnonostante», non «ciononostante»

Intervento di Infarinato »

Se n’è già parlato di sfuggita a piú riprese in questa piazza, ma, siccome giornalisti e correttori ortografici continuano imperterriti a prediligere la forma con la scempia (che non rende debito conto del raddoppiamento fonosintattico), sarà bene richiamare l’inequivocabile posizione del DOP al riguardo. :)
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Ahimè, è un’inesattezza dura a morire tra i giornalisti: tempo fa, in un articolo, mi è stato corretto un cionnonostante, perché errato (!).
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Io continuo a preferire la forma sciolta.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

C'è da registrare, in proposito, la posizione del "Treccani", ritenuto un "vocabolario che fa testo", come suol dirsi. Il "Treccani", dunque, attesta ciononostante come prima occorrenza. Coloro che lo consultano non scriveranno mai, quindi, cionnonostante, anche se grafia "piú corretta".
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
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PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Lascia perplessi anche il punto in cui scrivono:
Treccani ha scritto:Grafia unita, meno com., per ciò non ostante :shock:
Semmai per ciò nonostante: non ostante è ormai grafia antiquata.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

PersOnLine ha scritto:Semmai per ciò nonostante: non ostante è ormai grafia antiquata.
Concordo.
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Fausto Raso ha scritto:C'è da registrare, in proposito, la posizione del "Treccani", ritenuto un "vocabolario che fa testo", come suol dirsi. Il "Treccani", dunque, attesta ciononostante come prima occorrenza. Coloro che lo consultano non scriveranno mai, quindi, cionnonostante, anche se grafia "piú corretta".
Non è detto, giacché – seppur venga glossata come «rara» – la forma cionnonostante è segnalata come «piú corretta».

A ogni modo, anche il DOP riporta, come grafie staccate, sia ciò nonostante sia ciò non ostante...
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Carnby
Interventi: 5277
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

Fausto Raso ha scritto:C'è da registrare, in proposito, la posizione del "Treccani", ritenuto un "vocabolario che fa testo", come suol dirsi.
E non è vero (almeno non del tutto). :wink:
Avatara utente
SinoItaliano
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Intervento di SinoItaliano »

PersOnLine ha scritto:Io continuo a preferire la forma sciolta.
Anch'io. :)
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Avatara utente
Zabob
Interventi: 927
Iscritto in data: sab, 28 lug 2012 19:22

Intervento di Zabob »

Dovrebbe valere lo stesso per cionnondimeno. Lo Zingarelli riporta come "raro" cionnonostante mentre mette a lemma solo cionondimeno, il DOP al contrario esclude la forma scempia mentre dà un rinvio cionnondimeno → ciò nondimeno, il Treccani indica "più corretto ma raro" entrambe le forme con la doppia -nn-.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5085
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Andrea Russo ha scritto:
Fausto Raso ha scritto:C'è da registrare, in proposito, la posizione del "Treccani", ritenuto un "vocabolario che fa testo", come suol dirsi. Il "Treccani", dunque, attesta ciononostante come prima occorrenza. Coloro che lo consultano non scriveranno mai, quindi, cionnonostante, anche se grafia "piú corretta".
Non è detto, giacché – seppur venga glossata come «rara» – la forma cionnonostante è segnalata come «piú corretta».
Segnalo che la Grammatica italiana del Treccani dà come corretta qualunque grafia, univerbata o no, con o senza cogeminazione. :roll:
Avatara utente
Scilens
Interventi: 1097
Iscritto in data: dom, 28 ott 2012 15:31

Intervento di Scilens »

E io concordo. Anche la forma ciononostante viene letta nella medesima maniera.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Novizio
Interventi: 49
Iscritto in data: mar, 14 mag 2013 18:47

Intervento di Novizio »

La forma cionnonostante − se ho ben capíto − va preferita in base a un maggior rispetto delle norme fonotattiche dell’italiano. Ma, fino a che punto è lecito battersi per la forma piú coerente? (Nessuno oggi rivendica gielo al posto del meno coerente (?) gelo).
C’è qualcosa che non mi torna. I lessicografi e i grammatici cominciano a preferire nelle loro opere le forme scempie, e questo − molto probabilmente − perché l’uso cosí ha deciso. Ma se per qualche strano motivo, a un certo punto, le occorrenze di polta (con «ò») al posto di porta, sia nello scritto sia nel parlato, (ipotizzando un’irragionevole diffusione dell’ipercorrettismo livornese), aumentassero a dismisura, dubito che i lessicografi, o chi per loro, comincerebbero a prender nota per la loro prossima edizione del dizionario. Quel che vi chiedo è questo: quali sono le leggi che regolano la grafia? E perché alcune forme possono permettersi di cambiare piú facilmente di altre?


AGGIUNTA
Notate le inverse tendenze: prima (digitate comechè) & dopo.
Andrea Russo
Interventi: 763
Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37

Intervento di Andrea Russo »

Di recente in diversi romanzi tradotti dall'inglese ho trovato sempre ciononostante. Traduttori, revisori e correttori di bozze... nessuno ormai ci fa caso? :roll:
Novizio
Interventi: 49
Iscritto in data: mar, 14 mag 2013 18:47

Intervento di Novizio »

Andrea Russo ha scritto:Di recente in diversi romanzi tradotti dall'inglese ho trovato sempre ciononostante. Traduttori, revisori e correttori di bozze... nessuno ormai ci fa caso? :roll:
Finché son romanzi… Tu quoque, Iulie.
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