«San Stino di Livenza»

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Carnby
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domna charola ha scritto:Però, appunto, col toponimo completo e originario; non con una via di mezzo. Altrimenti, meglio Santo Stefano di Livenza, perché "santo Stino" non esiste proprio in nessun calendario o libro dei santi.
Se ho ben capito, lei non sarebbe contraria a una toponomastica bilingue dove ci sia la forma italiana «ufficiale» Santo Stefano di Livenza e accanto (o sotto) San Stin. Il problema di agionimi incomprensibili è comunque presente anche in Toscana: all'Impruneta c'è una frazione che si chiama San Gersolè, che dovrebbe prendere il nome dalla locale chiesa di San Pietro in Jerusalem. Che facciamo in questo caso, mettiamo in bianco San Pietro in Jerusalem (meglio ancora sarebbe Gerusalemme), e sotto, in colore bruno, San Gersolè?
Ultima modifica di Carnby in data dom, 15 nov 2015 12:44, modificato 1 volta in totale.
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Zabob
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SinoItaliano ha scritto:Caixine, gli esempi da Lei citati confermano la regola che vuole Santo davanti a «s impura» e San davanti alle altre consonanti, compresa la s seguita da vocale.
Mi sostituisco a caixine per segnalare l'unico comune italiano (a parte San Stino) che contraddice questa regola: San Sperate (CA).
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Carnby
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Zabob ha scritto:l'unico comune italiano (a parte San Stino) che contraddice questa regola: San Sperate (CA).
Che però localmente è Santu Sparau o Santu Sperau.
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Zabob
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Carnby ha scritto:Che però localmente è Santu Sparau o Santu Sperau.
L'ho letto. Ma non ci domandiamo perché ci sia un Santu nella forma sarda, bensì come mai non ci sia un Santo in quella italiana.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Ferdinand Bardamu ha scritto:L’allomorfo san, in italiano, ricorre davanti a nomi che iniziano per consonante semplice o i nessi occlusiva + /l, r/.
A proposito di allomorfi davanti a «s impura» si dovrebbe avere, in italiano tradizionale, donno invece di don (per un sacerdote oppure in segno di riverenza)? Cioè sarebbe stato più corretto, perlomeno nei secoli passati, dire donno Stefano? Oppure sto sbagliando e sarebbero più «accettabili» don Istefano o il popolare (anche in Toscana) do' Stefano?
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