L'uso di 'j' nei nomi propri

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Zabob
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L'uso di 'j' nei nomi propri

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È in corso una discussione su Facebook su come debba scriversi il nome del fiume Roia, che sfocia nel mar Ligure.
Mi pare che in genere su carte e atlanti sia riportato con la 'i': Roia, tuttavia non è raro trovarlo scritto Roja, che credo fosse la versione prevalente fino a qualche decennio fa. In francese è Roya, e anche questa forma è attestata in italiano, probabilmente per imitazione della scrizione transalpina.
Un professore intervenuto nella discussione (di cui ometto il nome), pur ammettendo l'estraneità della 'j' rispetto al nostro alfabeto, ne difende l'impiego nei nomi propri (confortato in ciò dal sito della Treccani).
Insomma, continuare un uso "tradizionale" della j semi-consonante nei nomi propri o "modernizzare" equiparandoli ai nomi comuni, dove nessuno scriverebbe "jeri" al modo di Pirandello?
E a proposito di nomi propri, perché alcuni sembrano oscillare fra le due forme (Ionio/Jonio), in altri prevale decisamente la J (Jesi, Jesolo...), mentre Pistoja con la 'j' io non l'ho mai trovata?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Zabob
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Intervento di Zabob »

Aggiungo alcune immagini a scopo illustrativo, per mostrare come l'oscillazione (direi l'incertezza) compaia a volte nella stessa pagina, o fra enti dello stesso ambito territoriale (Parco della Majella vs Comunità montana della Maiella).
Cassano all'Ionio
Sant'Eufemia a Maiella
Parco Nazionale e Comunità Montana
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Scilens
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Intervento di Scilens »

Verdone diceva "non mi disturba affatto". Anch'io non mi trovo a disagio con la J, e anche se credo che se ne possa fare tranquillamente a meno, almeno nei toponimi mi piacerebbe conservarla. Più per affezione che per altre ragioni.
'Pistoja' si trova almeno fino ai primi del '900, come 'mannaja' e altri.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Carnby
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Re: L'uso di 'j' nei nomi propri

Intervento di Carnby »

Zabob ha scritto:Insomma, continuare un uso "tradizionale" della j semi-consonante nei nomi propri o "modernizzare" equiparandoli ai nomi comuni, dove nessuno scriverebbe "jeri" al modo di Pirandello?
Sarebbe un po' strano scrivere jeri e pietra, dato che, anche etimologicamente, i due «dittonghi» in questione sono uguali (al massimo, sì, ci può essere una maggior «costrizione» della ie iniziale, ma si tratta di un fatto fonetico, non fonematico).
Zabob ha scritto:E a proposito di nomi propri, perché alcuni sembrano oscillare fra le due forme (Ionio/Jonio), in altri prevale decisamente la J (Jesi, Jesolo...)
Per Ionio vale il fatto che in greco si scriveva con la iota e, perlomeno nella pronuncia colta, non era considerata semiconsonante, ma vocale a tutti gli effetti; se volete divertirvi un po', guardate come le varie lingue straniere trascrivono Ἰόνιον Πέλαγος o, come si scrive e si dice oggi, Ιόνιο Πέλαγος.
Zabob ha scritto:mentre Pistoja con la 'j' io non l'ho mai trovata?
Era una grafia abbastanza comune in passato.
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