Eufonia e metalinguistica

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Eufonia e metalinguistica

Intervento di G.B. »

Condivido con voi un dubbio che mi assale da tempo. Secondo voi, quando si fa della metalinguistica, le parole in corsivo andrebbero messe in relazione con quelle vicine? Prendiamo questi esempi (inventati al momento in cui scrivo):
  • «La s si dice ‹pura› in sogno, salice ecc.; si dice ‹impura› in istrada, scacco, scherma ecc.»
  • «Il numero di lettere contenute in Marta ed Elena è 5»
La i eufonica nel primo e la d nel secondo esempio si possono omettere? Certo, sappiamo tutti che non sono obbligatorie, ma chiedo io: avrebbe ragione di esistere una regola che le vieti in «zona» metalinguistica? Ho pensato che a favore di una tale norma giocherebbe la (non poi cosí frequente) pausa che talvolta si opera tra il tondo e il corsivo; o comunque lo «stacco» sentito nel passaggio da un piano linguistico a uno metalinguistico. Cosa ne pensate? :)
G.B.
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Re: Eufonia e metalinguistica

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Nel primo caso è preferibile (persino obbligatorio, a seconda della definizione che si dà di «s impura») omettere la «i pro(s)tetica». Nel secondo caso non ci sono ragioni di «chiarezza metalinguistica» per omettere (o mantenere) la «d eufonica». (Ci sarebbe l’obbligo di ometterla in una frase quale «il numero di lettere contenute in Marta e Elena è 11». ;))
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Re: Eufonia e metalinguistica

Intervento di G.B. »

Infarinato ha scritto: gio, 13 ago 2020 20:30 Nel primo caso è preferibile (persino obbligatorio, a seconda della definizione che si dà di «s impura») omettere la «i pro(s)tetica». Nel secondo caso non ci sono ragioni di «chiarezza metalinguistica» per omettere (o mantenere) la «d eufonica». (Ci sarebbe l’obbligo di ometterla in una frase quale «il numero di lettere contenute in Marta e Elena è 11». ;))
Lei, Infarinato, ridurrebbe quindi tutto a una questione di «chiarezza caso per caso».

P.S.
Il suo controesempio è brillante e mi ha fatto sorridere. :)
G.B.
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Re: Eufonia e metalinguistica

Intervento di Infarinato »

G.B. ha scritto: gio, 13 ago 2020 20:50 Lei, Infarinato, ridurrebbe quindi tutto a una questione di «chiarezza caso per caso».
Non esattamente. La chiarezza dell’informazione metalinguistica deve sempre prevalere sulla fonotassi (ed eventualmente sull’ortografia) di una lingua, sennò si rischia d’indurre il lettore (o l’interlocutore) a pensare che si stia parlando di un significante diverso da quello cui ci si voleva in realtà riferire.

Ma quando chiarezza espositiva e fonotassi/ortografia non siano in conflitto l’una con le altre, non v’è davvero alcuna necessità di modificare il normale modo di pronunciare o di scrivere una determinata frase. ;)
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Re: Eufonia e metalinguistica

Intervento di G.B. »

Ho capito; grazie, Infarinato, per aver chiarito la sua posizione.
G.B.
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