Da Foot-ball a Calcio ma da Tennis a... Tennis

Spazio di discussione dedicato alla storia della lingua italiana, alla sua evoluzione e a questioni etimologiche

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bubu7
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Da Foot-ball a Calcio ma da Tennis a... Tennis

Intervento di bubu7 »

Riporto la seguente citazione tratta dal Dizionario moderno (III ed., 1918) del Panzini:
Foot-ball: denominazione inglese abusivamente usata per indicare un antichissimo gioco italiano, che si chiamava il Giuoco del Calcio. […] Come questo giuoco italiano […] sia venuto obliandosi presso di noi [mentre oggi nel resto dell’Europa] col Tennis (Pallacorda) gareggia di popolarità, non è qui il caso di ricordare. Qui ricorderemo soltanto come nella pratica del Calcio e della Pallacorda si giochino ambedue i detti giochi con denominazioni inglesi e i vecchi nomi italiani siano obliati. Dicono gli intenditori che il nuovo Foot-ball non corrisponde all’antico e perciò i nuovi nomi hanno giusta ragione di essere. […] Si misura il campo in yards; i giocatori si chiamano foot-ballers; la prima fila si dice dei forwards; goal la porta per cui gli uni si sforzano di far passare la palla, gli altri di respingerla. Le pene sono dette penalties; il guardiano della porta è detto goal-keeper; il giudice del campo referer; il calcio è pronunciato kick; bar l’asta trasversale della porta; full-backs i difensori della porta o terzini, e così via…
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Federico
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Intervento di Federico »

Chissà che cosa sarebbe successo se il tennis fosse diventato un gioco popolare quanto il calcio.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Infatti scrive Bruno Migliorini in Purismo e neopurismo:
Dove le parole trovano un riferimento concreto nelle cose, l’italianizzazione del nome è relativamente piú facile. Il football e la boxe, il goal e il ring, sono quello che sono in tutto il mondo: chiamandoli «calcio» e «pugilato», «rete» e «quadrato» (o «palco») la nozione resta identica, e la connotazione importa poco. E in complesso si nota che negli sport popolari la surrogazione dei forestierismi guadagna terreno. Piú essi resistono invece negli sport signorili e snobistici: non sembra ancora vicino il momento in cui racchetta o pallacorda abbia a vincere tennis.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

La questione è un po' più complessa dato che l'association football si chiama comunemente calcio ma l'american football (e analoghe considerazioni valgono per il canadian o l'australian football) si chiama esclusivamente football (anche se una volta venne pubblicato un libro sulle tecniche di tale sport intitolato Il calcio americano). Unica eccezione: per il gaelic football, forse per le sue origini celtiche e non anglosassoni, prevale calcio gaelico.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Per quanto riguarda l’italiano, l’espressione calcio americano è registrata nel GRADIT e largamente attestata in rete. Per il calcio australiano, si veda qui. E calcio canadese, calcio gaelico.

Ma è questa storia della lingua? Siamo forse nella sezione sbagliata...

P.S. Le denominazioni in lingua inglese hanno la maiuscola nell’aggettivo, è norma della lingua inglese, in cui sia i nomi delle lingue sia gli aggettivi e i nomi relativi hanno sempre la maiuscola: American/Australian/Canadian/Gaelic football.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Scusate ma allora nel 1918, secondo quanto scrive Panzini, si diceva davvero football, penalties, referer (? referee), etc.? :roll:
Io in vita mia non l'ho mai sentito; solo calcio, o al massimo pallone (più informale).
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Sono il solo a vedere nella parola pallone, nell'accezione di gioco del pallone, una patina un po' antiquata, soprattutto se ci si riferisce al gioco praticato da professionisti (mi viene in mente la canzone La partita di pallone, roba di quasi cinquant'anni fa)? Mi pare, invece, che sia piú acconcio in un contesto familiare: «I bambini giocano a pallone». Ma forse è solo questione di idioletto…
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Ma forse è solo questione di idioletto…
Probabilmente ha ragione. Forse per me pallone è più informale perché si "oppone" al termine calcio, che percepisco invece come ufficiale, per influenza della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio).

Accanto a giocare a pallone s'usa anche giocare a palla, ma credo che quest'espressione si riferisca a qualsiasi gioco in cui è necessaria una palla appunto, e non il calcio nello specifico.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Mio padre giocava da ragazzo a calcio negli anni trenta e la terminologia era quasi completamente inglese (o, meglio, inglese dialettalizzata). Infatti, ancora oggi, non dice fuorigioco ma òsai (offside).
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Andrea Russo ha scritto:Probabilmente ha ragione. Forse per me pallone è più informale perché si "oppone" al termine calcio, che percepisco invece come ufficiale, per influenza della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio).
Son d'accordo con lei nell'avvertire questa sfumatura d'informalità di pallone rispetto a calcio.

Per u merlu rucà: il fatto che Suo padre adoperasse e adoperi tutt'ora la terminologia inglese significa che i mezzi di comunicazione dell'epoca della sua giovinezza l'impiegarono e la diffusero. Sarebbe molto interessante leggere una cronaca sportiva degli anni Trenta. Mi chiedo allora quando i traducenti italiani cominciarono a prevalere, sostituendosi ai corrispondenti inglesi (non del tutto: gol convive con rete, corner con angolo [1]; off-side si sente talvolta come sinonimo di fuorigioco, anche se quest'ultimo è di gran lunga il termine piú usato fra i due).

_____

[1] Nell'espressione idiomatica salvarsi in calcio d'angolo/corner, che vale, in senso figurato, «trarsi d'impaccio con fatica e all'ultimo minuto da una situazione difficile», ha la meglio la forma che contiene l'anglicismo corner, almeno stando a una rapida ricerca su Google (vedi salvarsi in calcio d'angolo di contro a salvarsi in corner).
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

In effetti anche altri m'hanno detto ch'erano in voga i termini inglesi qualche decennio fa. Ora a quanto sembra, dopo una fase di "recupero" da parte della terminologia italiana, convivono i termini nelle due lingue (come già s'è detto).
Un altro termine ancora oggi molto usato è cross al posto di traversone, probabilmente perché nella telecronaca risulta più comodo, data la sua brevità (una sola sillaba contro le quattro di traversone).

Per quanto riguarda la sua nota, Ferdinand, l'espressione salvarsi in corner non l'ho mai sentita: sempre e soltanto salvarsi in calcio d'angolo, per fortuna, direi! :D
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Io, purtroppo, ho sentito piú spesso salvarsi in corner (sono circondato di «esterofili» :evil: ). Si potrebbe benissimo dire anche, semplicemente, salvarsi in angolo, senza spezzare o indebolire il legame metaforico.

Cross è davvero molto piú usato del suo traducente traversone, soprattutto nelle telecronache per radio, dove la velocità della descrizione è indispensabile per star dietro all'azione. Non saprei suggerire un'altra, piú agile traduzione; forse, secondo l'altezza del passaggio, palla alta o palla bassa («il terzino ha messo in mezzo un'ottima palla alta» e simili), i quali, tuttavia, rimangono sempre troppo lunghi, giacché debbono essere accompagnati da un aggettivo.

Crossare, invece, per quanto formato a partire da un forestierismo, non mi sembra cosí brutto. In un contesto – come la radiocronaca, ad esempio – in cui rapidità e funzionalità sono tutto, si dimostra anzi un verbo utilissimo: es. «L'ala destra crossa a cercare il colpo di testa dell'attaccante».
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Sarebbe interessante, come giustamente scrive Ferdinand, controllare le cronache sportive degli anni trenta. Si era in pieno periodo di autarchia linguistica fascista, probabilmente l'introduzione di traducenti (alcuni fortunati, altri meno) italiani è iniziata in quel periodo.
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