«Eguale» (etimologia)

Spazio di discussione dedicato alla storia della lingua italiana, alla sua evoluzione e a questioni etimologiche

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rossosolodisera
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«Eguale» (etimologia)

Intervento di rossosolodisera »

Anni fa una persona a me molto vicina disse quella che assimilai come suggestiva etimologia. In sostanza che la parola uguale (eguale forma arcaica-poetica ma abbastanza usata tuttora) avesse a che fare con ăqua (per il fatto che eguale significa anche piano) e che l'una e l'altra parola fossero imparentate etimologicamente con ĕquus [cavallo] per via dell'andatura regolare (piana) di questa nobile creatura.
A quei tempi l'informazione veloce come oggi non era possibile, ed essendo difficile trovare immediatamente conferme nel cartaceo rimasi col bagaglio di questa tesi. In fondo per il mio ruolo sociale convinzioni eventualmente errate sulla lingua italiana non hanno influenza.
Ora rilevo che la persona che me ne parlò non solo non ricorda assolutamente di aver fatto questa affermazione, ma addirittura non la condivide neppure a posteriori perché sostiene che æquālis, ăqua, ĕquus, siano parole assai differenti come storia e come radice, al di là dell'apparente assonanza. E infatti la tesi che io ricordo non trova riscontro in rete (non che la rete sia la Verità, tutt'altro, ma qualche indizio di norma lo fornisce).
Per la persona in questione è normale non ricordare uno specifico dialogo , ma per il sottoscritto con la sua proverbiale memoria ricordare una tesi che nessuno ha mai detto è davvero strano.
Posto anche questo insolito quesito , che credo comunque non violi il decalogo , anche se temo che le risposte non confortino la mia memoria.
Mi servirà comunque per "arrendermi" a questo dubbio.
Avatara utente
Carnby
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Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

In effetti i dizionari etimologici più prestigiosi non danno molte certezze.
L'Ernout–Meillet ha scritto:Aequus, - a,-um [...] Aucun rapprochement sûr, comme pour la plupart des mots à diphtongue en -ae-.
il DEI ha scritto:èquo [...] v. dotta, lat. aequus (arc. aiquos), [...] senza etimologia i.-e., forse relitto del sostrato (il tema affiora anche nell'onomastica cfr. Aequī, e nella toponomastica, cfr. Aequimelium, ecc.).
Giacomo Devoto ha scritto:èquo, dal lat. aequus, privo di connessioni fuori d'Italia, e, in Italia, collegabile solo con l'umbro EKWYO- 'comunità'.
PaDaSu
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Iscritto in data: sab, 14 lug 2012 10:45
Località: Monteriggioni

Re: «Eguale» (etimologia)

Intervento di PaDaSu »

Siamo d'accordo sulla derivazione dal latino: pare evidente. E che l'attributo aequus sia consolidato nel suo significato dall'essere anche usato, sia pur raramente, come cognomen : Aequus.

Per quanto riguarda il sostrato od i collegamenti, il Devoto (a mio parere) ha omesso un "forse" che l'avrebbe messo al sicuro. Infatti se siamo incerti sulle nostre conoscenze, siamo però sicurissimi della nostra ignoranza.

In un coperchio di olla da Vulci (CIE 11157; prima metà del VII secolo) c'è un ÀVEQUS che lascia molti dubbi: si tratta di un antroponimo oppure di un aggettivo?
Oppure, come spesso è accaduto, di una caratteristica personale che è diventata soprannome e poi passata nel cognomen?
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