"Considerazioni" sulla lingua italiana

Spazio di discussione dedicato alla storia della lingua italiana, alla sua evoluzione e a questioni etimologiche

Moderatore: Cruscanti

Fausto Raso
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"Considerazioni" sulla lingua italiana

Intervento di Fausto Raso »

Segnalo alcune "considerazioni" sulla lingua italiana
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Federico
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Intervento di Federico »

Come odio queste tesi pedagostiche «moderne»: sconfinata tracontanza nel demolire tutto quanto si è fatto negli ultimi secoli e millenni (si scomoda addirittura Aristotele!) e nessuna proposta concreta per sostituirla. In mezzo al desolante deserto di vaghezze, buone intenzioni e banalità una sola idea forte, «Che vi sia infine un rapporto sotterraneo ma sicuro tra le capacità più propriamente verbali, e le altre capacità simboliche ed espressive [...] buona parte degli errori di lettura e di ortografia [...] vadano curati [...] insegnando a ballare, ad apparecchiare ordinatamente la tavola, ad allacciarsi le scarpe [...]»; e che si debba sempre piú ridurre l'insegnamento dell'italiano, che tanto non serve a nulla, e trasformare la scuola in un grande gioco (ultrascientifico e ipereducativo, naturalmente) — scusatemi l'estremizzazione e banalizzazione.

Se le interessa l'argomento, Fausto, ho un libriccino da consigliarle, di cui però in questo momento non ricordo gli estremi...
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Federico ha scritto:Come odio queste tesi pedagostiche «moderne»...
Si vede proprio che queste tesi pedagogiche moderne le sono particolarmente ostiche... :wink:
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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giulia tonelli
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Intervento di giulia tonelli »

"Tesi pedagogistiche moderne"?!?! E' un documento di TRENTADUE anni fa! Mi fa morire dal ridere, sembra un vecchietto in un ospizio che sputa veleno contro questi giovani moderni... i vecchi di ogni generazione (di qualunque eta' essi siano) pensano sempre che le generazioni successive stiano distruggendo tutto senza creare niente. Non li sfiora nemmeno l'idea che se fosse veramente cosi' saremmo ancora all'eta' della pietra, e quindi non e' che non si crea niente, e' che si creano cose che loro non capiscono.
Senza contare che i "giovani moderni" che hanno fondato il GISCEL e scritto quelle tesi ora sono maturi sessantenni, almeno.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

È vero ciò che scrive, gentile Giulia. C'è da dire, però, che l'argomento trattato è stato "riveduto e aggiornato" abbastanza recentemente: il 6-10-2003. E per l'evoluzione della lingua - a mio avviso - tre anni non sono nulla. :o
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Federico
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Intervento di Federico »

giulia tonelli ha scritto:"Tesi pedagogistiche moderne"?!?! E' un documento di TRENTADUE anni fa!
Ebbene? Le sembra un tempo enorme? E poi bisognerebbe contare fino al 1996-1997, piú che altro.
giulia tonelli ha scritto:Mi fa morire dal ridere, sembra un vecchietto in un ospizio che sputa veleno contro questi giovani moderni...
È colpa mia; sono stato poco prudente nel radicalizzare il mio sentimento, e non posso pretendere che non si giudichi superficialmente la mia opinione.

Il libro anzidetto è Giulio Ferroni, La scuola sospesa. Istruzione, cultura e illusioni della riforma, Einaudi, 1997: si trova anche a metà prezzo ad esempio qui, e secondo me vale la pena di dedicargli una sera.
Uri Burton
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DOMANDA

Intervento di Uri Burton »

Federico ha scritto:Il libro anzidetto è Giulio Ferroni, La scuola sospesa. Istruzione, cultura e illusioni della riforma, Einaudi, 1997: si trova anche a metà prezzo ad esempio qui, e secondo me vale la pena di dedicargli una sera.
Non ho ben capito. Il libro che suggerisce riporta le tesi del Giscel?
Grazie in anticipo per la risposta.
Uri Burton
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Fausto Raso ha scritto:C'è da dire, però, che l'argomento trattato è stato "riveduto e aggiornato" abbastanza recentemente: il 6-10-2003.
Non l'argomento ma la pagina...
Non è proprio la stessa cosa. :wink:
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
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bubu7
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Re: DOMANDA

Intervento di bubu7 »

Uri Burton ha scritto: Non ho ben capito. Il libro che suggerisce riporta le tesi del Giscel?
Non credo. Forse le può interessare questa recensione. :)
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
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Uri Burton
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SEGNALAZIONE

Intervento di Uri Burton »

Grazie, Bubu.
Uri Burton
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Federico
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Re: DOMANDA

Intervento di Federico »

bubu7 ha scritto:
Uri Burton ha scritto: Non ho ben capito. Il libro che suggerisce riporta le tesi del Giscel?
Non credo. Forse le può interessare questa recensione. :)
Grazie per la segnalazione, bubu.
Vedo che non sono l'unico a ritenere attuale la questione (si guardi d'altronde questa pagina).
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Federico
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Intervento di Federico »

Ho letto oggi per caso un articolo veramente sconfortante di Luigi Berlinguer (''il manifesto'', 8 luglio 2007), la cui conclusione, incredibile, è questa:
Ma si può considerare compito facile fare apprendere tutti, e tanto, e bene? Conciliare equità socio-culturale e qualità? Un tempo si sarebbe detto: ma questa è un'utopia. Si, è un'utopia, di quelle che si possono realizzare però, di quelle che talvolta i rivoluzionari si sono impegnati a realizzare. Quel che so è che non c'è altra via: o si abbassa la qualità per la massa, o si abbassa la massa (escludendo) per la qualità. La via che propongo è obbligata: bisogna volerla perseguire, liberandosi del vecchio.
Col che si vede che la squalificazione dell'istruzione (che naturalmente per Berlinguer va chiamata education) è perpetrata scientemente.
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giulia tonelli
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Intervento di giulia tonelli »

Luigi Berlinguer non propone affatto di abbassare la qualita' dell'insegnamento: pone infatti l'alternativa "o si abbassa la qualita', o si esclude la massa", come una deplorevole scelta obbligata, nel caso non si riesca a fare una scuola di alta qualita' per tutti, cosa che lui auspica, dicendo infatti che e' un'utopia di quelle che si possono realizzare. Del resto, basterebbe leggere e comprendere il suo intero intervento (per esempio qui: http://www.proteofaresapere.it/contributi.asp?id=1411) per rendersi conto che lui non propone certo di abbassare la qualita' per raggiungere la massa. "La via che lui propone" nel finale e' di fare una scuola di alta qualita' per tutti, ed e' una via obbligata, perche' se non si riesce a perseguirla, si rimane con l'orribile alternativa di abbassare la qualita' o di escludere la massa. QUESTO e' quello che dice Berlinguer nel suo articolo.
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Federico
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Intervento di Federico »

giulia tonelli ha scritto:pone infatti l'alternativa "o si abbassa la qualita', o si esclude la massa", come una deplorevole scelta obbligata, nel caso non si riesca a fare una scuola di alta qualita' per tutti
Non mi sembra affatto: non è una scelta di ripiego, è la spiegazione dell'utopia e della difficoltà della strada da seguire.
giulia tonelli ha scritto:cosa che lui auspica, dicendo infatti che e' un'utopia di quelle che si possono realizzare. Del resto, basterebbe leggere e comprendere il suo intero intervento (per esempio qui: http://www.proteofaresapere.it/contributi.asp?id=1411) per rendersi conto che lui non propone certo di abbassare la qualita' per raggiungere la massa.
Certo, ma il finale chiarisce perfettamente che quelle parole sono un inganno: o comunque, che si vuole perseguire l'alta qualità per tutti, ma abbandonando la via attuale, cioè cambiando i criteri e i metodi dell'insegnamento e i parametri della qualità, cioè appunto abbassandola per renderla democratica invece che aristocratica, per pochi, esclusiva.
giulia tonelli ha scritto:"La via che lui propone" nel finale e' di fare una scuola di alta qualita' per tutti, ed e' una via obbligata, perche' se non si riesce a perseguirla, si rimane con l'orribile alternativa di abbassare la qualita' o di escludere la massa. QUESTO e' quello che dice Berlinguer nel suo articolo.
Ancora, non capisco proprio su che base interpreta in questo modo le sue parole: «Quel che so è che non c`è altra via», dice, e allora com'è possibile che questa sia un'"orribile alternativa" che rimane se non si fa qualcos'altro?
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giulia tonelli
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Intervento di giulia tonelli »

Ognuno legga l'articolo e, se riesce a comprenderlo, concluda da se'. Del resto, la logica non e' per tutti.
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