«Interessare di»

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Noctisdomina
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«Interessare di»

Intervento di Noctisdomina »

Buongiorno,
il verbo "interessare" , nell'accezione di "stare a cuore", può reggere la preposizione "di"?
Es. "Come se a qualcuno interessasse della sua vita".
P.S. Non circostanzio il contesto narrativo in quanto ho apostrofato io. 8)
DON FERRANTE
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Re: «Interessare di»

Intervento di DON FERRANTE »

Certo che sì. In tal caso il verbo è massime intransitivo. Il senso è proprio quello di "stare a cuore, premere, importare".
Diverso il caso in cui il verbo diventa intransitivo pronominale, ovvero "interessarsi", con diversi significati: occuparsi, coinvolgersi, prendere parte, prendersi cura...
Con varie preposizioni.
Ultima modifica di DON FERRANTE in data lun, 14 set 2020 20:24, modificato 1 volta in totale.
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Marco1971
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Re: «Interessare di»

Intervento di Marco1971 »

Per quanto riguarda la frase, posso solo confermare che è corretta. Precisando poi il «varie preposizioni» di interessarsi, sono solo due: di (preferibilmente) e a, come si può vedere in qualsiasi dizionario.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
DON FERRANTE
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Re: «Interessare di»

Intervento di DON FERRANTE »

Anche "in", signor Marco, nelle diverse sfumature dell'intransitivo pronominale. Ecco perché "varie". Il Battaglia ne pullula.
Anche con "per" in un passo tratto dai "Promessi Sposi" (non scrivo da "I..."): "era ben naturale che s'interessasse per quella cara Gertrude". Se, in tal caso, le definiremmo non probanti o viète, non saprei. Ma le vedo attestate.
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Marco1971
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Re: «Interessare di»

Intervento di Marco1971 »

Le preposizioni in e con, come reggenze dirette di interessarsi, non sarebbero grammaticali oggi: si può dire M’interesso, con lui, di archeologia ma non *M’interesso con l’/nell’archeologia. L’esempio manzoniano non mi pare mostrare una reggenza diretta dipendente dal verbo ma introdurre un complemento di vantaggio, mentre la preposizione dipendente da interessarsi è di:

Era ben naturale che s’interessasse per quella cara Gertrude, niente meno de’ suoi parenti piú prossimi.

S’interessava, per lei, dei suoi parenti piú prossimi.

Le uniche preposizioni adoperabili come reggenze dirette di interessarsi, nell’italiano odierno, sono di e a.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
DON FERRANTE
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Re: «Interessare di»

Intervento di DON FERRANTE »

Infatti, la "puzza" di vièto ce la sento benissimo. Sono forme che non utilizzo. Ho semplicemente coperto con "varie" le attestazioni d'uso letterario di cui il Battaglia ci informa.

È certo che non vi sia reggenza diretta nelle intenzioni del Manzoni? Lo definirei complemento di vantaggio, ma forse oggi. Il "de' suoi parenti..." a me par significare "si interessava per Gertrude non meno che/di quanto se ne interessassero i suoi parenti" (complemento di paragone) piuttosto che "si interessava per Gertrude niente meno (di quanto si interessasse) dei suoi parenti", che nel contesto non avrebbe senso.
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Marco1971
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Re: «Interessare di»

Intervento di Marco1971 »

Comunque si interpreti, è anche quella una reggenza non impiegabile oggi. Il metodo di cui parlavo ieri, consistente nel riscontro con la documentazione, soprattutto per le preposizioni, gli articoli e le forme verbali, deve accompagnarsi con uno sguardo critico che valuti (sempre con l’appoggio delle attestazioni) quanto di ciò rimane anche nell’italiano formale di oggi.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
DON FERRANTE
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Re: «Interessare di»

Intervento di DON FERRANTE »

Chiaro. Lo sguardo critico lo impiego sempre. Perché, "in primis" , amo sviscerare, caso per caso, quel che trasuda da una certa scelta. Poi applichiamo pure uno sguardo critico comparativo e diacronico.
Da una parte corroboriamo pure tutto con le attestazioni, ma dall'altra io non mi fossilizzerei all'esacerbazione sulle occorrenze riportate anche dal più completo dizionario.
Vedi il caso in questione. Rispetto alla discussione di ieri, direi che è molto più nitida la conclusione da tirare al riguardo.
Comunque sia, Noctisdomina si può ritenere soddisfatta da subito. :D
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Marco1971
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Re: «Interessare di»

Intervento di Marco1971 »

Il quesito era risolto con la parte iniziale del suo intervento. Se non avesse aggiunto poi altro che non riguardava direttamente la domanda, con un’affermazione vaga, non sarei intervenuto. Ma era allora doveroso snebbiare la cosa.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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