«Il fatto che…»

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Fausto Raso
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«Il fatto che…»

Intervento di Fausto Raso »

il fatto che
Quando una frase è introdotta da "il fatto che", il congiuntivo è sempre possibile? Perché?
Ecco qualche esempio:
1. Può essere un deterrente il fatto che ci siano molte persone;
2. Tra i vari motivi è il fatto che i prezzi siano aumentati;
3. Tutti sono d'accordo sul fatto che sia necessaria una collaborazione maggiore.

Questo quesito è stato posto da un lettore al titolare della rubrica di lingua del “Corriere della Sera” in rete, che ha cosí risposto:
In tutte le espressioni che lei indica il congiuntivo è doveroso.
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Per De Rienzo il congiuntivo è d'obbligo, secondo me no (e la prova si ha "capovolgendo" le frasi: il fatto che ci sono molte persone può essere un deterrente).
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ha ragione, caro Fausto, e dalla nostra abbiamo anche la Grande Grammatica Italiana di Consultazione, nel cui secondo volume, a pagina 479, si può leggere (grassetto mio):

Dopo nomi come fatto, circostanza o notizia, che esprimono esclusivamente la verità presupposta della frase subordinata, la scelta del modo dipende soprattutto dal predicato sovraordinato.
In questi esempi anche quando la frase subordinata è all’inizio, si può avere sempre anche l’indicativo:

(299 a) Non posso nascondere la mia meraviglia per il fatto che tutti accettino / accettano supinamente questo sopruso.

(299 b) Le notizie che gli scioperi avessero / avevano cominciato a diffondersi in Unione Sovietica, cominciava a farsi frequente.
[Ma non dovrebbe essere ‘la notizia’?]

(299 c) La circostanza che fossimo / eravamo tornati su una splendida automobile, destò tanto piú interesse per la nostra avventura.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

E con "contare sul fatto che..." (nel senso di far affidamento su qualcosa che in realtà potrebbe non esser vera), il congiuntivo è d'obbligo?
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

marcocurreli ha scritto:E con "contare sul fatto che..." (nel senso di far affidamento su qualcosa che in realtà potrebbe non esser vera), il congiuntivo è d'obbligo?
Si rilegga per bene tutto il filone… [Anche con contare sul fatto che] il congiuntivo non è d’obbligo: «la scelta del modo dipende soprattutto dal predicato sovraordinato».
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Forse ho capito (forse... ma non è detto). Se il presupposto su cui si fa affidamento si può verificare, va bene anche l'indicativo; se viceversa si è fatto affidamento su di un presupposto totalmente sbagliato, il congiuntivo è d'obbligo.
In altre parole: ci vuole il congiuntivo quando "contavo sul fatto che tu facessi questo" equivale a "pensavo che facessi questo (ma mi sono sbagliato)".
Noctisdomina
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Iscritto in data: dom, 15 set 2019 2:31

Re: «Il fatto che…»

Intervento di Noctisdomina »

E se si dicesse: "ciò non ha nulla a che vedere, viceversa, con il fatto che un ordinamento penale positivo, che sia in manifesta contraddizione con il sentimento etico della comunità, AVREBBE ben poche capacità d'imporre le sue regole"?
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lorenzos
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Iscritto in data: lun, 30 mar 2015 15:59

Re: «Il fatto che…»

Intervento di lorenzos »

Gentile Noctisdomina, secondo me, AVREBBE, ABBIA, HA possono stare tutt'e tre.
(Mi scuso della presunzione ma, in mancanza di cavalli...)
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
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