Mi sembra una regolare espressione ellittica, coll’olofrastico no. Sarebbe stata da biasimare se fosse stata costruita con non.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ero convinto che ne avessimo già parlato, e non in modo lusinghiero; secondo me non c'è nulla da ridire, anche se ormai ha perso ogni carica di novità e ironia (credo che sia stata lanciata da qualche comico del circolo di Zelig).
Federico ha scritto:Ero convinto che ne avessimo già parlato...
Forse pensava a siamo tutti di noi. Di ma anche no non s’era ancora parlato.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
l'italiana ha scritto: ↑sab, 19 apr 2008 11:03
Che ne pensate dell'espressione colloquiale - che mi pare vada tanto di moda negli ultimi tempi - "ma anche no"?
Per esempio in un contesto del genere: "Potremmo chiamarli ed uscire con loro!"
"Ma anche no!"
Grazie in anticipo per le vostre opinioni!
Tanto di moda nel 2008? Avrei detto d'averla sentita di rado, all'epoca. Oggi sì, pare abbia fatto molta strada, nella versione ancor più ridotta "anche no". E mi sento di dire che la connotazione ormai prevalente, rispetto ai casi trovati in questo sito (non necessariamente in questo filone), è ironica o quanto meno giocosa, e sta sostituendo o ha di fatto già sostituito espressioni come "(ma) fammi il piacere (va')!": bizzarria o normale evoluzione della lingua?
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
