«Questo episodio si interseca con un altro fatto»

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bartolo
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«Questo episodio si interseca con un altro fatto»

Intervento di bartolo »

Mi imbatto spesso in proposizioni in cui l'uso del verbo "intersecare" non mi convince del tutto. In esse il verbo assume forma pronominale e si collega a un complemento di relazione: «Questo episodio si interseca con un altro fatto». La forma corretta mi parrebbe questa: «Questo episodio interseca un altro fatto». Poi, però, immagino che quel complemento di relazione svolga la medesima funzione delle espressioni avverbiali che chiariscono il carattere reciproco di un'azione: "scambievolmente, "l'un l'altro", "a vicenda" (e mi sovvengono altre proposizioni della stessa natura, come, ad esempio: «Il giocatore andò ad abbracciarsi coi compagni di squadra»). Alla fine resto perplesso, e non so più dare un giudizio sulla liceità della frase in oggetto.
S·B·U·M·B
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Interseca o s'interseca con?

Intervento di S·B·U·M·B »

Io riserverei la reciprocità al solo caso riflessivo, necessariamente solo al plurale, tra più soggetti quand'è per dire "l'un l'altro" "scambievolmente": "le due cose si incrociano tra di loro".

Nel caso invece della forma pronominale intransitiva "incrociarsi con" (no, nient'affatto stramba) si viene, dico con parole mie, nel depotenziare la dinamica verso l'oggetto riducendolo a complemento e introducendo un movimento interno e retrogrado, a caricare/sostanziare/abitare/espandere:
- l'azione (e una conferma in questo senso la vedrei nel dilungarsi di forme del tipo "viene a incrociarsi con"):
e così "Tizio si vede con Caio" (pronominale intensivo) anziché "Tizio vede Caio";
- e infine il soggetto stesso, maggiormente riferito: magari così anche caratterizzato maggiormente, come ad aggiungere un "da sé" "di suo", quasi fosse sua caratteristica, ci tenesse, a quel fare.
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Federico
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Intervento di Federico »

Interessante spiegazione.
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Il verbo riflessivo reciproco intersecarsi è presente nel Battaglia con questa definizione:

In partic.: in geometria, disporsi di due o piú enti geometrici in modo da avere uno o piú punti in comune.

Prendo uno degli esempi moderni, quello di Montale:

Non c’è un unico tempo: ci sono molti nastri
che paralleli slittano
spesso in senso contrario e raramente
s’intersecano.


Da questo significato (già traslato nell’esempio montaliano) a quello che si trova nella prosa giornalistica il passo è breve e semanticamente sicuro, direi anzi ovvio. Qui sotto i frutti d’una ricerchina sul sito di Repubblica:

Dunque per l’apertura complessiva di quelle 22 stazioni, inclusa quella cruciale di San Giovanni, la prima che si interseca con una linea metro già esistente, la A, non se ne parlerà prima del 2013.

Cos’è la linea 2? Andrà dallo scalo di Peretola alla stazione di Santa Maria Novella (dove si interseca con la linea da Scandicci e con quella da Careggi) e proseguirà per via Panzani, Cerretani, Duomo, Martelli, ...

La storia di Marianna si interseca con quella di Beatrice (Anne Parillaud) scrittrice di racconti rosa.

...ma quel nodo problematico si riflette e si interseca con un mondo che tutti, proprio tutti, davano per scomparso.

Un progetto che, nei piani del presidente della Provincia Matteo Renzi, s’interseca idealmente con il recupero di S.Orsola e che, dopo la presentazione ieri mattina delle linee essenziali, verrà ultimato...

Nel Novecento l’anticlericalismo non solo si interseca col tema della laicità, ma con l’ateismo, quasi sostenendo l’identità di anticlericalismo e di ateismo...


Non mi par proprio che ci sia alcunché da biasimare in questa costruzione. Intercorre forse la stessa differenza tra incontrare qualcuno e incontrarsi con qualcuno: la forma riflessiva reciproca ha un che di piú intimo e espressivo. È sempre buona norma, ovviamente, rifuggire dalla ripetizione automatica e ricorrere a altri modi d’esprimersi per evitare quella lingua che troppo sa di plastica.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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