Né tanto meno

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

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Daniele
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Iscritto in data: sab, 15 dic 2007 23:18

Né tanto meno

Intervento di Daniele »

In un film ho sentito: «Lui non si cura del Gran Consiglio, né del Senato, né tantomeno di noi.» Mi è suonata strana, e ho pensato che forse è l'ultimo a sembrarmi stonato. Non si potrebbe (o dovrebbe) omettere? O la frase è corretta?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Caro Daniele, è un uso, direi, del tutto normale (diciamo anche «né nessuno, né niente», e Foscolo scrisse Né mai piú toccherò le sacre sponde...). Ecco due esempi letterari:

Però questo avvenimento non parve renderlo né più cauto, né più previdente, né tanto meno più affettuoso. (Tarchetti, Fosca)

Quella certa asprezza che aveva avvertito in talune occasioni nei modi di lui e qualche altro lieve difetto di carattere non avevano potuto fargli scemare l’ammirazione, né tanto meno ora la gratitudine, la devozione per quest’uomo, a cui né l’altezza dell’ingegno e della fama e degli uffici a cui era salito, né la fortuna toglievano d’accordare una così intima, più che fraterna amicizia a un pover uomo come lui che, tranne il buon cuore, non si riconosceva altra virtù, altro pregio per meritarsela. (Pirandello, La vita nuda)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Daniele
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Iscritto in data: sab, 15 dic 2007 23:18

Intervento di Daniele »

Grazie, Marco. Chissà perché ogni tanto mi vengono certi dubbi del tutto ingiustificati… Ma è sempre meglio chiedere, no? :)
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Sí, Daniele, fa benissimo a chiedere. I dubbi di tutti sono utili, ci permettono di approfondire le nostre conoscenze (non è un plurale maiestatico): istintivamente avrei approvato il costrutto, ma per sicurezza ho consultato la LIZ[a]. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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