«Mettere in risalto» vs «evidenziare»

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Moderatore: Cruscanti

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bartolo
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Iscritto in data: gio, 29 set 2005 17:04

«Mettere in risalto» vs «evidenziare»

Intervento di bartolo »

Rimango sempre un po' frastornato nel leggere frasi del genere: «Il sacerdote mette in risalto che bisogna leggere la Scrittura nel suo complesso». Quando nelle oggettive incontro queste formule "perifrastiche" in luogo dei verbi semplici (in questo caso: sottolinea, evidenzia), istintivamente sarei tentato di aggiungere "il fatto": «Il sacerdote mette in risalto il fatto che bisogna leggere la Scrittura nel suo complesso». Qualcuno sa dirmi se sono vittima di un'inutile elucubrazione?
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bartolo
Interventi: 279
Iscritto in data: gio, 29 set 2005 17:04

Intervento di bartolo »

Ho un altro esempio che ancor più mi "depista": «Agostino aveva fatto l'esperienza negativa che i libri manichei pretendevano spiegare i fenomeni naturali ricorrendo al mito». Non sono certo che nel presente caso - che mi pare stonatissimo - si tratti di un'oggettiva (ma sostituendo "sperimentare negativamente" alla circonlocuzione, la frase potrebbe "filare"). Aiuto! :(
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Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Si può omettere il fatto, come si vede dai 657 esempi di [mette/pone] in risalto che offertici da Google Libri.

Aggiungo, per quanto riguarda i nomi, quel che dice la GGIC (vol. I, p. 296):
I complementi frasali possono trovarsi solo in nomi a struttura argomentale (cioè non nomi di oggetti), quali, per esempio: opinione, paura, idea, convinzione, promessa, supposizione, consiglio, proposta, richiesta, ecc. I complementi frasali possono essere di modo finito o infinito, come si vede negli esempi seguenti:

(147 a.) La mia convinzione di poter partire al piú presto è incrollabile.
(147 b.) La mia convinzione che Gianni partirà al piú presto è basata su attente osservazioni.

(148 a.) La mia supposizione di essere stato trascinato via in stato di incoscienza si rivelò giusta.
(148 b.) La mia supposizione che Mario sia partito è errata.

(149 a.) La mia promessa a Maria di partire al piú presto verrà mantenuta.
(149 b.) La mia promessa a Maria che Gianni partirà al piú presto verrà mantenuta.

(150 a.) Il mio consiglio a Maria di partire al piú presto è senz’altro il piú saggio.
(150 b.) Il mio consiglio a Maria che parta al piú presto è senz’altro il piú saggio.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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bartolo
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Iscritto in data: gio, 29 set 2005 17:04

Intervento di bartolo »

Grazie! :)
Ladim
Interventi: 216
Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 14:36

Intervento di Ladim »

bartolo ha scritto:Non sono certo che nel presente caso [...] si tratti di un'oggettiva
Se mi permette: non è un'«oggettiva». Le «oggettive» e «soggettive» 'completano' l'argomentare di un verbo. Il terzo tipo di completiva, che è quello in questione, chiarisce il significato di un «nome», di un «pronome [neutro prolettico, in funzione cataforica]», anche di un «avverbio [anch'esso prolettico]»: è detto «dichiarativo», oppure «epesegetico».
Avatara utente
bartolo
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Iscritto in data: gio, 29 set 2005 17:04

Intervento di bartolo »

Gratias quoque tibi ago, Ladim! :lol:
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