Buon anno nuovo a tutti!
Mi chiedo se l'espressione "leggere nel pensiero" possa reggere sia il complemento di termine (leggere nel pensiero a qualcuno) sia il complemento oggetto (leggere qualcuno nel pensiero).
Da una ricerca che ho fatto su Google e su Google Libri è chiaro che nella stragrande maggioranza dei casi venga usato il complemento di termine; inoltre, gli esempi con complemento oggetto non sono autorevoli.
Eppure, mi domando se sia proprio sbagliato dire "Ti ho letta nel pensiero, Lucia" al posto di "Ti ho letto nel pensiero, Lucia", e se "Mi leggi nel pensiero" possa significare "Tu leggi me (cioè, le mie intenzioni) nel (mio) pensiero" oltre che "Tu leggi nel pensiero a me" (cioè, tu leggi nel mio pensiero).
Grazie.
P.S. Ripensandoci, che il dubbio mi sia venuto associando "Ti leggo nel pensiero" a "Ti leggo come un libro aperto"?
Leggere nel pensiero
Moderatore: Cruscanti
Buon anno!
In ti ho letto nel pensiero, il ‘ti’ è complemento indiretto, come si vede bene volgendo alla terza persona singolare: le ho letto nel pensiero, non *la ho letta nel pensiero. Ne consegue che l’accordo non è possibile.
In ti ho letto nel pensiero, il ‘ti’ è complemento indiretto, come si vede bene volgendo alla terza persona singolare: le ho letto nel pensiero, non *la ho letta nel pensiero. Ne consegue che l’accordo non è possibile.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Di nulla! Abbiamo tutti dubbi, e le domande poste ci permettono di riflettervi.
Auguri a lei e a tutti i membri del foro!
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Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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