Vorrei capire che tipo di frase è questa: ad es. «per capire ho capito», «capire ho capito» e simili.
Scusate il modo dozzinale in cui pongo il quesito, ma vado davvero di fretta.
Dubbio su una frase
Moderatore: Cruscanti
Dubbio su una frase
Ultima modifica di Luca86 in data ven, 23 lug 2010 1:16, modificato 2 volte in totale.
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Re: Dubbio su una frase
Limitativa?Luca86 ha scritto:Vorrei capire che tipo di frase è questa: ad es."per capire ho capito", "capire ho capito" e simili.
La GGIC (vol. I, p. 191 e sgg.) parla di anteposizione dell’infinito. Riporto l’inizio (ché la trattazione è lunga).
Una costruzione simile alla dislocazione a sinistra, ma non chiaramente interpretabile come tale, è l’anteposizione dell’infinito, che consiste in sostanza nel preporre ad una frase l’infinito di un verbo che compare nella frase stessa, come negli esempi seguenti:
(192 a) Mangiare, mangio poco.
(192 b) Dormire, dormo benissimo.
Gli infiniti non hanno riprese pronominali. È pertanto difficile l’interpretazione della sintassi di queste frasi, che sembrano, almeno in certi casi cui accenneremo, avvicinarsi piuttosto alla costruzione del tema sospeso (v. 1.2.2.). La costruzione è tipica del parlato; la si trova pure nel linguaggio letterario di tono vivacemente discorsivo.
Una costruzione simile alla dislocazione a sinistra, ma non chiaramente interpretabile come tale, è l’anteposizione dell’infinito, che consiste in sostanza nel preporre ad una frase l’infinito di un verbo che compare nella frase stessa, come negli esempi seguenti:
(192 a) Mangiare, mangio poco.
(192 b) Dormire, dormo benissimo.
Gli infiniti non hanno riprese pronominali. È pertanto difficile l’interpretazione della sintassi di queste frasi, che sembrano, almeno in certi casi cui accenneremo, avvicinarsi piuttosto alla costruzione del tema sospeso (v. 1.2.2.). La costruzione è tipica del parlato; la si trova pure nel linguaggio letterario di tono vivacemente discorsivo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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