«(Se) non fosse di»

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Ferdinand Bardamu
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«(Se) non fosse di»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Buonasera a tutti,

rileggendo Primo Levi, ho incontrato la frase «(se) non fosse di x» invece della forma piú comune (almeno per me) «se non fosse per x». Eccone un esempio:
Primo Levi, [i]Se questo è un uomo[/i] ha scritto:[A]nche adesso ci andremmo [a toccare il reticolato elettrico] … se non fosse di questo insensato pazzo residuo di speranza inconfessabile.
Si tratta di una forma legittima tanto quanto «se non fosse per» oppure è desueta o regionale?

Grazie in anticipo per le risposte.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non rammento d’aver mai incontrato una simile costruzione con ‘di’ al posto di ‘per’. Gli esempi che ho trovato nella LIZ[a] indicano che il ‘di’ non è parte integrante d’un’ipotetica espressione cristallizzata, ma dipende dal resto della frase:

Appresso si levò messer Baldo della Tosa, e disse: “Signori, il consiglio del savio cavaliere è buono, se non fosse di troppo rischio; perché, se nostro pensiero venisse manco, noi saremo tutti morti... (Compagni, Cronica, Libro 1, 15)

...e che il Comune di Firenze faccia viva guerra a la città di Lucca; e s’ella s’avesse, facciano guerra a Parma; e che i detti Comuni, o alcuno di quelli, non faranno pace, triegua, o terranno alcuno trattato con quelli de la Scala, se non fosse di coscienza e di volontà di ciascuno di detti Comuni. (Villani, Nuova cronica, Libro 12, cap. 50)

Fra i rimorsi e il timor posa non trova.
Innocente il mio cor ancor lo crede
D’ogni sospetto ad onta; e se non fosse
Di
Teodora il rigor, l’avrebbe assolto.
(Goldoni, Belisario, atto 3, scena 12)

Taluno, durante il viaggio, in un luogo dove c’eravamo fermati, mi disse ascosamente: «Guardatevi di quell’angelo custode; se non fosse di quei neri non ve l’avrebbero dato». (Pellico, Le mie prigioni, Capo 97)

...e, considerando, si avvede che v’è in fatti al mondo una quantità di persone giovani più di lui, avvezzo a stimarsi collocato, senza contesa alcuna, come nel supremo grado della giovinezza, e se anche si reputava inferiore agli altri in ogni altra cosa, credersi non superato nella gioventù da nessuno; perché i più giovani di lui, ancora certamente di nessuno che abbia passata l’età di venticinque anni, subito dopo la quale incomincia il fiore della gioventù a perdere, si può dire con verità, se non fosse di qualche stupido, ch’egli non abbia esperienza di sventure... (Leopardi, Pensieri, Pensiero 42)

Non so quindi cosa pensare della frase di Levi...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Grazie. A questo punto comincio a pensare si tratti di un idiotismo regionale, perché si incontra un'altra volta in Levi, sempre in Se questo è un uomo:
Primo Levi in [i]Se questo è un uomo[/i], Einaudi, 2001, pag. 66 ha scritto:Oggi è una buona giornata, Ci guardiamo intorno, come ciechi che riacquistino la vista, e ci guardiamo l'un l'altro. Non ci eravamo mai visti al sole: qualcuno sorride. Se non fosse della fame!
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Google Libri ci fornisce alcuni esempi simili a quelli di Levi. Dobbiamo allora considerare che la costruzione con ‘di’ sia una variante caduta dall’uso (forse perché poco trasparente).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Appare preferibile attenersi a ‘per’, documentato dal Duecento. Ecco una magra selezione di esempi d’autore (ne ho trovati 61 in tutto).

Onde in Firenze si cominciò grande scisma e parte tra’ Guelfi; e dell’una parte che disamavano la signoria del re Ruberto erano capo messer Simone della Tosa con certi grandi, e’ Magalotti con certi popolari, i quali al tutto co•lloro isforzo e séguito signoreggiavano la terra; e se non fosse per la tema d’Uguiccione, certamente la parte del re Ruberto n’avrebbono cacciata fuori della città... (Villani, Nuova cronica, Libro 10, cap. 76)

E se non fosse per gli elmi affatati
Che aveano in capo, e la bona armatura,
Non vi seriano a quest’ora durati,
Per la battaglia tenebrosa e scura...
(Boiardo, Orlando innamorato, Libro 2, canto 25)

Il signor Nino mi veniva appresso, mi raccomandava di badare che non cadessi, temeva per me, poverino!... Se non fosse per la vergogna, quasi quasi lo sfiderei a correre quel signorino! (Verga, Storia di una capinera)

Adriano Meis! Uomo felice! Peccato che debba esser conciato così... Ma, via, che te n’importa? Va benone! Se non fosse per quest’occhio di lui, di quell’imbecille, non saresti poi, alla fin fine, tanto brutto, nella stranezza un po’ spavalda della tua figura. Fai un po’ ridere le donne, ecco. Ma la colpa, in fondo, non è tua. (Pirandello, Il fu Mattia Pascal, cap. 8)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Benissimo. :)
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