«Sentir dire da/a»

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Luca86
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«Sentir dire da/a»

Intervento di Luca86 »

Mi sono imbattuto in questa frase: è davvero sgradevole sentir dire le parolacce a un donna. Io avrei messo ‘da’.

È corretta la cotruzione con ‘a’?
Ultima modifica di Luca86 in data ven, 05 nov 2010 0:14, modificato 1 volta in totale.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Per me, sí. Si tratta di un'ellissi. È davvero sgradevole sentir dire le parolacce (in bocca) a una donna.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Una voloce ricerca con Google ha prodotto questi risultati: sentir dire da: 87.900 occorrenze; sentir dire a: 74.500 occorrenze.

La costruzione con ‘a’ sembra abbastanza diffusa (e non da poco).
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Marco1971
Moderatore
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Sí, è corretto. Solo due citazioni (tra le molte a disposizione).

...e per quello che ho sentito dire a chi avea letto qualcheduno de’ suoi Canti scritti a penna, io congetturo che siccome per lo passato si costumava di nominar la Gerusalemme senz’altro aggiunto, volendo dir quella del Tasso, e questo a cagione dell’eccellenza che l’assicurava dal potersi confondere con nessun’altra Gerusalemme, così per l’innanzi converrà nominar distesamente la Gerusalemme liberata per distinguerla dalla sua. (Leopardi, Lettere)

Piedipapera, dacché aveva sentito dire a don Silvestro che voleva far cadere la Barbara coi suoi piedi, come una pera matura, andava sussurrando: – Questa è tutta manovra di don Silvestro, che vuol far cadere la Zuppidda coi suoi piedi. (Verga, I Malavoglia, cap. 10)

Tuttavia, nell’uso moderno, mi parrebbe meglio usare ‘da’, per questa ragione: «Ho sentito dire questo da X» significa in modo inequivocabile che X ha detto questo; «Ho sentito dire questo a X» potrebbe significare anche che ho sentito qualcuno che diceva questo a X (quindi una distinzione semantica, almeno in potenza).

Una parentesi fuori tema: nell’esempio di Leopardi leggiamo senz’altro aggiunto: un’ottima alternativa, fra le molte possibilità, a tout court. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Luca86
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Iscritto in data: gio, 25 mar 2010 15:26
Località: Brindisi

Intervento di Luca86 »

Grazie per le risposte molto utili. :)
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