Uso del relativo «il quale» con funzione di soggetto

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Giorgio1988
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Uso del relativo «il quale» con funzione di soggetto

Intervento di Giorgio1988 »

Paolo D’Achille continua a confondermi. Nel suo L’italiano contemporaneo scrive che il pronome relativo il quale «può svolgere anche la funzione di soggetto, se pure limitatamente alle relative appositive» [grassetto mio]. Ma il primo esempio che l’ottimo Serianni riporta al riguardo è costituito proprio da una frase in cui il quale con funzione di soggetto introduce una relativa limitativa: «è raro incontrare una persona la quale [=che] abbia consacrato tutta la sua vita allo studio» (Grammatica italiana, VII, 224).
Leggendo L’italiano contemporaneo mi pare di capire che D’Achille non rischi di essere iscritto nel numero dei pochi i quali hanno dedicato la propria intera vita allo studio. O mi sbaglio?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Io credo che la realtà sia molto piú complessa. Anche la GGIC asserisce (I, p. 446, IX.1.1.1.):

…né cui/quale possono prendere il posto di che [nella costruzione ordinaria = limitativa] per relativizzare soggetti e complementi non preceduti da preposizione.

È vero solo in parte: l’esempio di Serianni da lei riportato è perfettamente grammaticale; quelli della GGIC appaiono in effetti molto anomali:

(4 a) La proposta *cui/??la quale è stata fatta è assurda.
(4 b) La proposta *cui/ ??la quale loro hanno fatto è assurda.


Bisogna quindi ricercare quale sia la restrizione…
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Una restrizione possibile (con ‘la quale’ in funzione di soggetto nelle relative limitative), alla luce della ricerca che dianzi ho condotto, sarebbe quella della presenza dell’articolo indeterminativo (ma non basta, bisognerà approfondire). Ecco intanto l’esemplificazione di questo tratto.

…ed era una profusione la quale non avea né leggi né limiti. (Cuoco, Saggio sulla rivoluzione napoletana del 1799)

…ostentano una superiorità d’ingegno la quale non ha piú bisogno d’esaminar nulla. (Pellico, Le mie prigioni)

…s’era subito persuasa che una giovine la quale aveva potuto promettersi a un poco di buono […] qualche pecca nascosta la doveva avere. (Manzoni, I promessi sposi)

Una tra queste [stelle] fu osservata la quale non cambiava sensibilmente sito in tutto il corso della notte. (Leopardi, Storia dell’astronomia)

…per una lieve increspatura la quale moriva sulla sponda in una carezza piú lieve ancora. (Nievo, Confessioni di un Italiano

…si udí gridare una voce la quale avea tutte le gradazioni fra quella dell’uomo e quella della donna. (Verga, Una peccatrice)

una bestia la quale anch’essa creda di mangiare per sé… (Pirandello, Candelora)

…che parve la voce d’una creatura sopraumana la quale effondesse nel ritmo il giubilo d’una sua conquista immortale. (D’Annunzio, Il Piacere)

In ogni caso quest’uso è proprio della lingua scritta aulica; nel registro comune adoperiamo tutti spontaneamente ‘che’.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Infarinato »

Marco1971 ha scritto:Una restrizione possibile (con ‘la quale’ in funzione di soggetto nelle relative limitative), alla luce della ricerca che dianzi ho condotto, sarebbe quella della presenza dell’articolo indeterminativo (ma non basta, bisognerà approfondire). Ecco intanto l’esemplificazione di questo tratto…
Interessante contributo sulla lingua pirandelliana: si noti in particolare il rimando ad Alisova (1965) sulle relative limitative a p. 891 (p. 5 del documento PDF).
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Giorgio1988
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Intervento di Giorgio1988 »

Ringrazio davvero molto Marco e Infarinato per i loro preziosissimi interventi.
Ritengo che, per concludere (in attesa di studi più approfonditi), si possa affermare che l'uso di il quale in funzione di soggetto nelle relative restrittive è consentito, limitatamente a registri formali/aulici, in presenza di un antecedente indeterminato e specialmente nel caso in cui tra l'antecedente e il pronome relativo si trovino altri costituenti (come negli esempi di Leopardi e D'Annunzio citati da Marco).
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Il libro di Lars Larsson, La sintassi dei pronomi relativi in italiano moderno (Stoccolma, Uppsala, 1990), di cui ho solo percorso (320 pagine!), a partire dall’indice, quel che si dice di il quale, non si sofferma molto su quello che c’interessa: dice soltanto che è raro il quale in funzione di soggetto nelle relative determinative (senza esempi) e che «non viene accettato» in funzione di oggetto. Poi in nota ricorda che parecchie grammatiche affermano essere possibile l’uso di il quale in funzione di oggetto, tra cui quella di Battaglia e Pernicone (Torino, Loescher, 1984 [1951¹], pp. 268-269):

…e [il quale] può assolvere l’ufficio di soggetto, di oggetto e dei vari complementi. […]

a) Non conosco l’uomo che/il quale mi parla.
b) Non ricordo la legge a cui/alla quale ti riferisci.
c) Sono grato a chi/colui il quale mi ha soccorso.


Un po’ piú sotto, in corpo piú piccolo, dice che cui e che sono piú eleganti rispetto alle forme composte con quale:

…è meglio dire, per es., ‘L’alunno che studia’, anziché ‘L’alunno il quale studia’…

La grammatica di Dardano e Trifone (Bologna, Zanichelli, 1989, p. 276) precisa:

Si può usare come soggetto (ma ha tono piú sostenuto rispetto a che), come complemento oggetto (molto raro e letterario), come complemento indiretto (di uso corrente, accanto a cui).

Di nessunissimo aiuto ai nostri fini l’articolo di Tatjana Alisova, che si concentra sull’italiano popolare.

Quale conclusione trarre da tutto questo? Secondo me, nelle relative restrittive l’impiego di il quale è possibile solo in uno stile molto letterario e non è dell’italiano normale d’oggi. Rimane da spiegare il diverso grado di accettabilità secondo gli enunciati, cosa che andrebbe fatta analizzando minutamente un vasto campione di esempi d’autore…
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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