«Vorrei X olive contate»

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Luca86
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«Vorrei X olive contate»

Intervento di Luca86 »

Avendo sentito frasi come questa sempre in contesti informali o regionali, mi domando se una simile costruzione sarebbe corretta in italiano normale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Se «X olive contate» significa «esattamente il numero X», dobbiamo desumere dall’assenza di quest’accezione di contato nei dizionari dell’uso che non sembra essere sovrarregionale. L’unica cosa simile che ho trovato in letteratura è un esempio di Daniello Bartoli:

Condannolla il Re a una battitura di cento colpi contati; e se non moriva sotto essi...

Ma vorrà dire «esattamente cento colpi» oppure che i colpi sono contati ad alta voce?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Infarinato »

Marco1971 ha scritto:Se «X olive contate» significa «esattamente il numero X», dobbiamo desumere dall’assenza di quest’accezione di contato nei dizionari dell’uso che non sembra essere sovrarregionale.
Per completezza varrà forse ricordare che l’equivalente canonico è di numero (cfr. Vocabolario Treccani, s.v. «numero», acc. 7).
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Infarinato ha scritto:Per completezza varrà forse ricordare che l’equivalente canonico è di numero ...
Ecco, di numero è ben documentato:

Alcune rime intanto andava anche scrivendo, e le satire crebbero in tutto il ’96, fino a sette di numero. (Alfieri, Vita)

Io, cittadini, salva l’approvazione vostra, proporrei che a quattordici di numero fosse data essa balía, tolti da tutti i sesti, e piú dai piú popolosi... (Tommaseo, Il Duca d’Atene)

I signori soldati erano sei di numero compreso un caporale, ma in punto a stomaco valevano un reggimento. (Nievo, Confessioni di un Italiano)

Ma dalla scuola dei tormentati, i piú feroci tormentatori. Sènape e fumo per gli occhi di chi l’attorniava, la signora Giuseppa possedévane uno (e “uno”, dico, di número) cui non sfuggiva una sol bricia di male e possedeva una lingua che avvelenava ogni stilla di bene. (Dossi, La desinenza in A)

Aveva lasciata la porta aperta e dopo qualche istante cadde nel mezzo della stanza un pacchetto che subito raccolsi: conteneva undici sigarette di numero. (Svevo, La coscienza di Zeno)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Marco1971 ha scritto:…un esempio di Daniello Bartoli:

Condannolla il Re a una battitura di cento colpi contati; e se non moriva sotto essi...

Ma vorrà dire «esattamente cento colpi» oppure che i colpi sono contati ad alta voce?
Credo che l'interpretazione piú logica sia «cento colpi contati ad alta voce», giacché un tempo ai condannati s'imponeva di contare i colpi che venivano loro inferti.

Grazie per risposte.
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