presente narrativo

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
MonicaR
Interventi: 3
Iscritto in data: dom, 13 mar 2011 7:29

presente narrativo

Intervento di MonicaR »

Ciao,
mi sono appena iscritta al forum e ho una domanda sull' uso del presente narrativo in italiano, o piuttosto, sulla coerenza dei tempi narrativi. Sto traducendo un passo da un romanzo inglese contemporaneo, una lettera per la precisione. In alcuni passi della lettera (al passato in inglese) mi verrebbe spontaneo usare il presente narrativo in italiano, in altri (ugualmente al passato in inglese) mi sembra vada meglio il passato prossimo. Ho vissuto all' estero per un po' e parlo e leggo diverse lingue, sicché ho le idee piuttosto confuse. Mi potreste dire se alternare presente narrativo e tempi passati in uno stesso testo, e in parti contigue dello stesso testo, è legittimo in italiano?
Grazie mille,

Monica
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Benvenuta, MonicaR! :)

Per rispondere alla sua domanda servirebbe un brano.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Nell’attesa d’un passo, posso dire solo questo: il presente narrativo è possibile in italiano (c’è un famoso esempio manzoniano non so piú dove), ma bisogna valutare bene la situazione, soprattutto se questo procedimento narrativo è assente dall’originale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
MonicaR
Interventi: 3
Iscritto in data: dom, 13 mar 2011 7:29

Intervento di MonicaR »

Ciao Marco 1971,

e grazie della risposta.
Riporto un passo, anche se non sono soddisfatta ancora della traduzione che ne ho fatto. In realtà si tratta di un' esercitazione, devo tradurre delle parti di una lettera, ma non tutto il testo. (L' autore è Tom McCarty è il romanzo da cui il brano è tratto, già tradotto in italiano, si chiama "Uomini nello spazio").
Dato che il testo è una lettera, alcune parti sono al presente, mentre altre, in cui vengono raccontati dei fatti, sono al past simple, che ho reso in italiano col passato prossimo. Mi sembra però che troppi verbi al passato prossimo appesantiscano la mia traduzione. Riporto (mi spiace, il passo è piuttosto lungo):

Ieri ho incontrato Manaček. Martin lo disprezza e ha fatto di tutto per dissuadermi dal vedere il suo lavoro, ma io l' ho invitato lo stesso a passare da noi. È sui trentacinque, però sembra più vecchio, certo a causa della vita dissoluta che conduce. È entrato in galleria inciampando, e aveva l' aspetto di un aristocratico vagabondo: barbuto e scapigliato, ma con indosso un blazer blu scuro. Martin ci ha presentato controvoglia. Ho notato che non aveva con sé il portfolio, e osservato qualcosa in proposito. “Oh”, ha detto lui, “se volessi degnarti (parlavamo in inglese, e ti giuro che ha usato proprio queste parole, se volessi degnarti) “di venire nel mio studio, sono sicuro che potremo appagare il tuo desiderio di valutare le mie opere”. Appagare. Quelli che parlano inglese qui - o piuttosto quelli della generazione di Manaček che lo parlano - lo fanno in maniera molto formale, con una grammatica più che corretta ma davvero goffa. Vorrei proprio vedere il loro libro di testo. Così andiamo nel suo studio. Mentre girelliamo per un parco, diretti a casa sua, ci imbattiamo in due giovani signore che Manaček sembra conoscere. Evidentemente ignaro dei miei gusti, le invita ad accompagnarci, strizzandomi l'occhio. Strada facendo, ci fa fermare per comprare alcune bottiglie di vodka – e prende i soldi in prestito dalle ragazze, da perfetto cafone.


Le ultime righe (da: Così andiamo...) sono al passato in inglese, io le ho rese al presente in italiano:

Poi il testo prosegue, sempre al passato, e di nuovo ho alternato i due tempi, quando mi è sembrato che ce ne fosse bisogno. In realtà non sono affatto sicura però che sia una buoina idea.

Grazie mille dei suggerimenti,
Monica
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Scrive la GGIC a proposito del presente narrativo/drammatico:

È come se il locutore volesse trasporre degli eventi trascorsi sul piano dell’attualità, per darne un resoconto analogo a quello che ne potrebbe dare un testimone oculare, che descriva estemporaneamente i fatti. Tale uso è tipico delle narrazioni e di alcuni generi letterari come le fiabe, le biografie, gli aneddoti e le barzellette, ed è usato anche nel parlato spontaneo. (vol. II, p. 67)

La traduttrice è lei e deciderà lei, ma secondo me, nel brano riportato, quel presente è affettato e non risponde a reali necessità artistiche. Invece del passato prossimo, che ripetuto diventa – come osserva lei stessa – pesante, ricorrerei al passato remoto, normale nella narrazione.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
MonicaR
Interventi: 3
Iscritto in data: dom, 13 mar 2011 7:29

Intervento di MonicaR »

Grazie Marco 1971,

sono d' accordo con lei in parte. Io non credo che il presente narrativo sia affettato, anzi mi piace perché mi pare renda delle situazioni con una certa vivacità. Io avevo comunque pensato di ricorrervi per evitare le ripetizioni di troppi participi nel passato prossimo. Non credo però che userò il passato remoto, si tratta di una lettera che racconta di avvenimenti accaduti lo stesso giorno o appena il giorno prima in cui è stata scritta.

Grazie di tutto.
Un saluto,
Monica
PersOnLine
Interventi: 1303
Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30

Intervento di PersOnLine »

Do il mio parere da profano: secondo me il presente va benissimo da "Evidentemente ignaro...", ma nella frase prima avrei usate un passato remoto misto a imperfetto.
Bue
Interventi: 866
Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 11:20

Intervento di Bue »

A me il presente piace, e non userei il passato remoto che invece mi sa di affettato in una lettera non formale, soprattutto se racconta di fatti appena avvenuti!
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Google [Bot] e 39 ospiti