«Ci siamo ‹detti›/‹detto›»?

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Moderatore: Cruscanti

Avatara utente
bartolo
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«Ci siamo ‹detti›/‹detto›»?

Intervento di bartolo »

Chiedo aiuto. Ho un dubbio su una frase che "sento suonare bene" in due formulazioni, ma non so quale di esse sia lecita (magari lo sono tutt'e due...):

a) «In relazione a quanto ci siamo detto»;

b) «In relazione a quanto ci siamo detti».

C'è qualcuno che può svelarmi l'arcano?

Grazie!
Fausto Raso
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Re: «Ci siamo ‹detti›/‹detto›»?

Intervento di Fausto Raso »

Con i pronomi clitici obliqui vanno bene entrambi i costrutti.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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bartolo
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Intervento di bartolo »

Grazie infinite, Fausto. Abbia però un altro minuzzolo di pazienza. Lei scrive: «Con i pronomi clitici obliqui vanno bene entrambi i costrutti». Ma in quali evenienze? Nel caso, ad esempio, del riflessivo reciproco "baciarsi" si può utilizzare solo il plurale del participio: «Ci siamo baciati»...
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

Nell'ultimo esempio manca un terzo oggetto verso cui far concordare il participio.
Lo stesso costrutto potrebbe essere in
"Ci siamo baciati le mani"
"Ci siamo baciate le mani"
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bartolo
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Intervento di bartolo »

Quindi, ottimo Valerio, se seguo bene il suo ragionamento e quello di Fausto, sarebbe lecito scrivere sia: «Ci siamo detta questa cosa» sia: «Ci siamo detto questa cosa»...
valerio_vanni
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Intervento di valerio_vanni »

No, «Ci siamo detta questa cosa» o «Ci siamo detti questa cosa».
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Marco1971
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Re: «Ci siamo ‹detti›/‹detto›»?

Intervento di Marco1971 »

Fausto Raso ha scritto:Con i pronomi clitici obliqui vanno bene entrambi i costrutti.
A me non sembra che si possa dire *Le cose che ci siamo detto. O Le cose che ci siamo detti, o, in uno stile piú letterario, Le cose che ci siamo dette.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Re: «Ci siamo ‹detti›/‹detto›»?

Intervento di Fausto Raso »

Marco1971 ha scritto:
Fausto Raso ha scritto:Con i pronomi clitici obliqui vanno bene entrambi i costrutti.
A me non sembra che si possa dire *Le cose che ci siamo detto. O Le cose che ci siamo detti, o, in uno stile piú letterario, Le cose che ci siamo dette.
Lei, quindi, cortese Marco, considera errato "in relazione a quanto ci siamo detto? (In relazione a quanto abbiamo detto a noi stessi).
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Le dirò la verità, caro Fausto, la cosa m'intriga. Io ho sempre saputo che i verbi pronominali/riflessivi concordano col soggetto. Ma in effetti, ci sono esempi dell'invariabilità anche presso scrittori non trascurabili.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
valerio_vanni
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Re: «Ci siamo ‹detti›/‹detto›»?

Intervento di valerio_vanni »

Marco1971 ha scritto:
Fausto Raso ha scritto:Con i pronomi clitici obliqui vanno bene entrambi i costrutti.
A me non sembra che si possa dire *Le cose che ci siamo detto. O Le cose che ci siamo detti, o, in uno stile piú letterario, Le cose che ci siamo dette.
Sono d'accordo.
Ma nel primo messaggio non c'era "le cose". Era il "quanto" che poteva concordare con "detto".
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
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Re: «Ci siamo ‹detti›/‹detto›»?

Intervento di Marco1971 »

Ha perfettamente ragione. Ma mi lasciano perplesso gli esempi seguenti, nei quali avrei concordato al plurale. Che ne dice? E che ne pensano gli altri?

Allorché si buttarono nelle braccia l’uno dell’altro, quando si dissero che si amavano nella bocca, entrambi pensavano con desiderio molle ed acuto al rapido momento della sera innanzi, in cui sottovoce, senza guardarsi, quasi senza parole, si erano detto che il cuore turbinava loro in petto ad entrambi nel trovarsi accanto. (Verga, Novelle rusticane)

Né il procuratore Begozzi, né gli altri della comitiva rifiatarono; già da un pezzo si erano detto a segni ed occhiate, che quel professore era uno dei soliti scaldapopoli attaccabrighe, e conveniva lasciarla lì... (Cagna, Alpinisti ciabattoni)

Poi la ragazza uscì senza guardarlo ed egli vide daccapo la vecchia signora immobile nel proprio ritratto. Che cosa si erano detto? La fanciulla era una sua discendente? Perché era entrata in quella notte, sola ed elegante, per uscire così presto? (Oriani, Oro incenso mirra)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

Be', che dire? Istintivamente, accorderei al plurale, senza alcun dubbio. Codesti esempi lasciano perplesso anche me.
Avatara utente
Scilens
Interventi: 1097
Iscritto in data: dom, 28 ott 2012 15:31

Intervento di Scilens »

Non solo nello scritto, ma anche nel parlato informale, mi viene automatico l'accordo: "si erano detti", negli esempi riportati.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Avatara utente
GFR
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Iscritto in data: ven, 10 ott 2014 21:39

Intervento di GFR »

Forse proviene da un caso del genere (mio esempio): si era detto che noi e voi partissimo alla stessa ora. :roll: In relazione a quanto detto, essi partirono... :roll: essi si sono detto di partire alla stessa ora.
valerio_vanni
Interventi: 1299
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Re: «Ci siamo ‹detti›/‹detto›»?

Intervento di valerio_vanni »

Marco1971 ha scritto:Ha perfettamente ragione. Ma mi lasciano perplesso gli esempi seguenti, nei quali avrei concordato al plurale. Che ne dice? E che ne pensano gli altri?

Allorché si buttarono nelle braccia l’uno dell’altro, quando si dissero che si amavano nella bocca, entrambi pensavano con desiderio molle ed acuto al rapido momento della sera innanzi, in cui sottovoce, senza guardarsi, quasi senza parole, si erano detto che il cuore turbinava loro in petto ad entrambi nel trovarsi accanto. (Verga, Novelle rusticane)
Anche a me verrebbe da concordare al plurale.
L'unica ipotesi che mi viene da formulare, su quelle frasi, è che l'oggetto attrattivo sia la frase intera che il cuore turbinava..., con un singolare maschile implicito.

Ma è, appunto, implicito. Non riesce ad avere, secondo me, la forza attrattiva degli oggetti con un genere e un numero esplicito (es. "le mani" del mio precedente esempio) e quindi a portare via la concordanza al riflessivo.
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