Completive oblique

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

Census
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Iscritto in data: sab, 29 nov 2008 18:20

Completive oblique

Intervento di Census »

Buongiorno.
Ho cercato nel forum, ma non ho trovato interventi in cui si parli delle proposizioni in oggetto.
Io sapevo che le proposizioni completive comprendono le soggettive e le oggettive, ma cercando la classificazione di una frase costruita con un verbo di movimento seguito dalla preposizione 'a' e da infinito ho trovato la suddetta definizione nell'Enciclopedia dell'Italiano Treccani. Le 'completive oblique' sarebbero quelle che non fungono da soggetto o da complemento oggetto, ma da complemento indiretto del verbo della reggente. E un criterio per distinguerle per esempio dalle proposizioni finali sarebbe la possibilità di interporre farlo: "Le finali vere e proprie possono essere isolate dalla principale con farlo: la frase sono uscito all'alba per prendere il treno corrisponde a sono uscito all'alba; l’ho fatto per prendere il treno. Le completive come sono corso a prendere il treno, viceversa, non lo ammettono".
Che voi sappiate, è una classificazione che compare anche in altre fonti?
Grazie.
Census
Interventi: 35
Iscritto in data: sab, 29 nov 2008 18:20

Intervento di Census »

Vista la perdurante assenza di risposte, mi sembra di poter dedurre che la Treccani è l'unica fonte a usare questa classìficazione. :wink:
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Dalla rubrica di lingua del quotidiano "la Repubblica" in rete:

Veniamo dunque alle proposizioni completive. Si definiscono tali quelle proposizioni (subordinate) che, nell'ambito del periodo complesso (cioè formato da più proposizioni), svolgono la funzione di argomenti del verbo della proposizione principale:
Mi piace lo sport. (lo sport = soggetto)
Mi piace giocare al calcio. (giocare al calcio = proposizione soggettiva)
Detesto la scuola. (la scuola = oggetto)
Detesto studiare la grammatica italiana. (studiare la grammatica italiana = proposizione oggettiva)
Le proposizioni completive "oblique" svolgono la funzione dei complementi argomentali indiretti (non il soggetto né il complemento oggetto):
Mi sono pentito dei miei peccati. (dei miei peccati = complemento indiretto)
Mi sono pentito di aver rubato le cartoline. (di aver rubato le cartoline = completiva obliqua)
Occorre badare alle cose importanti. (alle cose importanti = complemento indiretto)
Bada a come parli! (a come parli = completiva obliqua)
Spero di essere stato abbastanza chiaro.

Francesco Bianco
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Census
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Intervento di Census »

La ringrazio, Fausto.
Avevo visto questa risposta, ma non provenendo da una grammatica, l'ho interpretata come un rimando alla (unica) fonte succitata. :)
Avatara utente
Infarinato
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Intervento di Infarinato »

È una definizione molto comune (e pacifica). È menzionata, ad esempio, al §11.5.3 della grammatica di Dardano & Trifone (La lingua italiana, «Zanichelli», Bologna 1985).
Census
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Iscritto in data: sab, 29 nov 2008 18:20

Intervento di Census »

Benissimo. Molte grazie, Infarinato.
In effetti non so se questo può bastare a renderla comune, ma è comunque quello che cercavo, e ho potuto vedere che nella grammatica da lei citata (l'edizione in mio possesso le riporta in un altro punto) si parla forse più correttamente di 'oggettive oblique'. Tra i verbi reggenti non sono previsti quelli di movimento, che erano il motivo della mia ricerca, ma a questo punto la classificazione in questione non è esclusiva della Treccani. :wink:
Avatara utente
Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Census ha scritto:In effetti non so se questo può bastare a renderla comune, ma è comunque quello che cercavo, e ho potuto vedere che nella grammatica da lei citata (l'edizione in mio possesso le riporta in un altro punto) si parla forse più correttamente di 'oggettive oblique'.
Probabilmente non è lo stesso punto. Io mi riferivo a…
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…cui basta aggiungere l’aggettivo oblique laddove opportuno.

Ma continuo a non capire tutta questa sua perplessità riguardo a una definizione tanto pacifica, perdipiú data da una fonte cosí autorevole come l’Enciclopedia dell’Italiano Treccani. :?

Vuole la GGIC? Si becchi la GGIC (Grande grammatica italiana di consultazione, Vol. 2: I sintagmi verbale, aggettivale, avverbiale. La subordinazione a cura di L. Renzi, G. Salvi, A. Cardinaletti, «Il Mulino», Bologna 2001, §XIII.1.1.2):
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Census
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Iscritto in data: sab, 29 nov 2008 18:20

Intervento di Census »

Grazie molte di nuovo per il suo lavoro di documentazione, Infarinato. La GGIC, che attualmente non ho modo di consultare e mi becco volentieri, è certo un contributo determinante.
La perplessità derivava da fatto che in rete la Treccani era l'unica fonte certa a usare questa classificazione e, come detto anche da Dardano & Trifone nel capitolo da lei citato,"Per quanto riguarda la classificazione delle proposizioni subordinate, i criteri proposti dai linguisti sono per lo più diversi da quelli in uso nelle grammatiche scolastiche", che nell'edizione in mio possesso è "I criteri proposti per classificare le subordinate sono vari e ispirati a principi diversi", quindi avevo necessità di sapere quanto fosse effettivamente usata la terminologia in questione, e se i verbi di movimento fossero tra quelli che possono reggere la suddetta subordinata (in D&T non sono compresi nell'elenco).

PS: nella grammatica di D&T che ho io il capitolo 11 tratta di 'Congiunzione e interiezione', mentre la 'Sintassi della frase complessa' è trattata nel capitolo 12. Nel paragrafo 2.1 c'è la classificazione da lei citata, anche se la redazione è appunto diversa, e nel successivo paragrafo 3 viene detto "Nell'ambito delle proposizioni completive ritroviamo innanzitutto le oggettive, le quali hanno la funzione di complemento oggetto della principale (oggettive dirette) oppure di complemento indiretto (oggettive oblique)", a cui segue trattazione.

Grazie ancora e saluti.
Enzo
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Iscritto in data: sab, 15 mag 2021 15:38

Re: Completive oblique

Intervento di Enzo »

Scusate l'intrusione, ma avrei una domanda:
La frase "sarebbe stato meglio non lasciarlo solo il fine settimana" contiene una completiva soggettiva o completiva obliqua?
https://www.treccani.it/enciclopedia/fr ... Italiano)/
Il Treccani mi pare che definisca "non lasciarlo andare" come obliqua.
Ho interpretato male io o si tratta davvero di questo?
Credevo fosse una proposizione soggettiva.
Avatara utente
Happykarim01
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Re: Completive oblique

Intervento di Happykarim01 »

Salve Enzo, i periodi (15) (16) (17) sono esempî a mio parere di dichiarative, oltre che di oblique. Il periodo (18) invece risulta anche a me contenere una semplicissima soggettiva.
Carpe diem
DON FERRANTE
Interventi: 344
Iscritto in data: sab, 05 set 2020 17:08

Re: Completive oblique

Intervento di DON FERRANTE »

A mio parere la 17 è una semplice oggettiva.
Avatara utente
Happykarim01
Interventi: 37
Iscritto in data: sab, 16 ott 2021 20:31
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Re: Completive oblique

Intervento di Happykarim01 »

La (17) contiene un’obliqua (o dichiarativa) di primo grado un’oggettiva di secondo grado.
Carpe diem
DON FERRANTE
Interventi: 344
Iscritto in data: sab, 05 set 2020 17:08

Re: Completive oblique

Intervento di DON FERRANTE »

Sinceramente, non riesco a vederci una dichiarativa o esplicativa che dir si voglia: non c'è un sintagma nominale che attua un rimando cataforico (o anaforico qualora la dichiarativa fosse anteposta).
E obliqua non è sinonimo di dichiarativa (se ho ben interpretato il suo scritto in parentesi), la quale, al pari di una completiva, può essere soggettiva, oggettiva, obliqua.
Nella dichiarativa, poi, solitamente c'è una pausa intonativa e anche un segno d'interpunzione ad esplicitarla. Infatti, il legame tra reggente e dichiarativa è più labile di quello di una completiva.
Dichiarativa sussisterebbe in questi casi:

Di questo sono felice: che tu abbia deciso di sposarti.
Sono felice che tu abbia preso questa (la) decisione: (di) sposarti.
Enzo
Interventi: 91
Iscritto in data: sab, 15 mag 2021 15:38

Re: Completive oblique

Intervento di Enzo »

Sempre nella stessa pagina che ho linkato si parla del verbo dubitare come transitivo nella stessa trattazione dell'argomento "completive oggettive".
Guardando sui dizionari però viene dato come intransitivo.
Io ero dell'idea che:
  1. Dubito di questo = verbo intransitivo + complemento argomento.
  2. Dubito di poterci arrivare/ Dubito che lui ci possa arrivare = verbo intransitivo + oggettiva obliqua implicita/esplicita.
Voi cosa ne pensate?
Ultima modifica di Enzo in data dom, 21 nov 2021 20:34, modificato 1 volta in totale.
Avatara utente
Happykarim01
Interventi: 37
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Re: Completive oblique

Intervento di Happykarim01 »

Relativamente alla differenza tra dichiarative e completive oblique, concordo con Lei Don Ferrante; erano le nozioni di libri di grammatica di genere scolastico a farmi considerare che l’insieme delle dichiarative e completive oblique s’intersecasse in alcuni casi, perché alla classificazione più appropriata di tali casi come completive oblique, non contemplate da tali libri, si sostituiva l’incasellamento di quelli nella categoria delle dichiarative.

Quanto al Suo dubbio, Enzo, l’ampia attestazione (riscontrabile tramite una ricerca su Google Books) di forme come lo dubitiamo, con la pronominalizzazione mediante un clitico accusativo in luogo di quello genitivo-partitivo, sembra consuonare con la rientranza di dubitare nei verbi reggenti un’oggettiva. Avanzo l’ipotesi che, mentre «Dubito della sua magnanimità» si può pronominalizzare esclusivamente col ne («Ne dubito») poiché si è di fronte a un complemento di argomento (in quanto il locutore attinge a un argomento per enunciare il suo dubbio); «Dubito che Luigi sia magnanimo», invece, sia pronomizzabile col lo perché che Luigi sia magnanimo, più che costituire l’argomento del dubbio, costituisce il dubbio stesso (poiché il locutore, per enunciare il suo dubbio, lo formula da sé), fungendo dunque da complemento oggetto interno. Ipotesi che, se valida, giustificherebbe la considerazione di un verbo intransitivo, come verbo che può reggere un’oggettiva.
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