«Potesse» o «avesse potuto»?

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
malapartiano
Interventi: 89
Iscritto in data: gio, 12 dic 2013 19:34
Località: Firenze

«Potesse» o «avesse potuto»?

Intervento di malapartiano »

Salve a tutti. Qual è la frase corretta fra queste due?

"Nel sogno che ho fatto incontravo Francesco e gli chiedevo se avesse potuto aiutarmi, prestandomi la sua auto, quando se ne fosse servito."

"Nel sogno che ho fatto incontravo Francesco e gli chiedevo se potesse aiutarmi, prestandomi la sua auto..."
Avatara utente
Infarinato
Amministratore
Interventi: 5243
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
Info contatto:

Intervento di Infarinato »

La seconda (contemporaneità) oppure —forse meglio— avrebbe potuto (posteriorità). La prima (anteriorità) non ha senso.
Avatara utente
malapartiano
Interventi: 89
Iscritto in data: gio, 12 dic 2013 19:34
Località: Firenze

Intervento di malapartiano »

Infarinato ha scritto:La seconda (contemporaneità) oppure —forse meglio— avrebbe potuto (posteriorità). La prima (anteriorità) non ha senso.
Il se con il condizionale? Ne è sicuro?
Avatara utente
Infarinato
Amministratore
Interventi: 5243
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
Info contatto:

Intervento di Infarinato »

Certo! È un’interrogativa indiretta, mica la protasi di un periodo ipotetico. ;)
Avatara utente
malapartiano
Interventi: 89
Iscritto in data: gio, 12 dic 2013 19:34
Località: Firenze

Intervento di malapartiano »

Già, le regole sono queste. Eppure non so perché mi suona male "Le chiedevo se avrebbe potuto prestarmi...". Sarà perché di solito, al se, segue il congiuntivo.
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

malapartiano ha scritto:Già, le regole sono queste. Eppure non so perché mi suona male "Le chiedevo se avrebbe potuto prestarmi...". Sarà perché di solito, al se, segue il congiuntivo.
Gentile malapartiano, qui troverà la risposta ai suoi dubbi sul se e il condizionale.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 7 ospiti