«Un gran dolore» ~ «un grande dolore»

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Arnoldas
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«Un gran dolore» ~ «un grande dolore»

Intervento di Arnoldas »

Cari amici, ho trovato su internet due frasi e non capisco se il significato di esse è lo stesso: un gran dolore; un grande dolore. Grazie.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Il significato è lo stesso. Nel primo caso siamo in presenza dell'aggettivo grande troncato in "gran".
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Arnoldas
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Intervento di Arnoldas »

Ho capito. Grazie, Dottore! E quale espressione è più corretta?
Arnoldas
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Intervento di Arnoldas »

Cari amici, chiedo scusa, non voglio essere troppo insistente però ho letto in "Treccani" la seguente spiegazione a proposito di "dolore" ("...c'è sensibile differenza fra un gran dolore, un grande dolore e un dolore grande") e, sinceramente, non ho capito niente... Quale differenza? Vi ringrazio in anticipo.
Avatara utente
Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Caro Arnoldas, comprendo il Suo sconcerto e aggiungo che il Treccani avrebbe potuto spiegarsi meglio. :?
La differenza principale, per come la percepisco io, sta nell'enfasi che si vuol dare alla parola grande. Gran dolore è la scelta più dimessa, più comune*; direi quasi una non-scelta: uno dice gran dolore e quasi non pensa a quella sillaba che precede dolore: si sta parlando del dolore, il gran è un semplice abbellimento (più o meno). Con grande dolore, invece, l'aggettivo acquista un risalto maggiore: non è un dolore qualsiasi ma un dolore grande. E dolore grande è, appunto, la scelta più marcata, quella in cui, invertendo l'ordine consueto di aggettivo e sostantivo, si sposta tutta l'attenzione su grande: è una scelta intenzionale e ponderata, non un automatismo linguistico. Una conferma indiretta è che, se voglio dire molto grande, e quindi mettere ulteriormente in risalto l'intensità del dolore, userò obbligatoriamente quest'ultimo ordine (un dolore molto grande): nessun italiano direbbe un molto gran[de] dolore (a parte i casi di licenza poetica).
D'altra parte, è anche vero che, nel caso specifico di grande, ci sono alcune espressioni cristallizzate (con grande anteposto) che hanno un significato particolare (a indicare l'importanza, il prestigio ecc.): Gandhi è stato un grand'uomo, anche se era mingherlino; il gigante del circo è semplicemente un uomo grande.
Si potrebbero fare altre precisazioni, ma per il momento credo di averLe confuso le idee abbastanza. :wink:

* Questo forse oggi non è più del tutto vero; soprattutto nello scritto, infatti, questa forma tronca può apparire ad alcuni un po' letteraria o, di converso, non abbastanza formale (i due estremi che, come sempre, si toccano), e quindi può essere istintivamente rimpiazzata da grande, riducendo la gradazione tripartita (gran, grande + sostantivo, sostantivo + grande) a una bipartita (gran o grande + sostantivo, sostantivo + grande). Del resto, quando già il sostantivo è per sua natura colloquiale (ad esempio "botta", che significa "colpo, percossa, urto"), il parlante si "sintonizza" automaticamente su quel registro, quindi difficilmente qualcuno sostituirebbe gran botta con grande botta per apparire più forbito.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Arnoldas
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Intervento di Arnoldas »

Gentile Animo Grato, grazie infinite della Sua cortese spiegazione! Adesso tutto è chiaro. Grazie ancora e buona serata.
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