Concordanza dei tempi nel periodo ipotetico

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nicodeb
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Concordanza dei tempi nel periodo ipotetico

Intervento di nicodeb »

Buonasera!

Sono nuovo e mi sono iscritto apposta perché non riesco a trovare da nessuna parte una soluzione convincente al mio dubbio.

Quale tra le due seguenti frasi è quella giusta?

1- Se avessi saputo che eri così bravo ad orientarti, ti avrei seguito.

2- Se avessi saputo che sei così bravo ad orientarti, ti avrei seguito.

Istintivamente, la prima mi suona giusta. Però anche la seconda potrebbe essere giusta se si tiene in considerazione il fatto che la persona a cui sto parlando era brava ad orientarsi quando non le ho dato ascolto, ma lo è anche tuttora.
Oltretutto, ho anche controllato sulla pagina dedicata alla concordanza dei tempi sul sito della Treccani, e una delle tabelle mostra che un congiuntivo trapassato può reggere sia un indicativo presente che un indicativo imperfetto.
Quindi, secondo voi è giusta anche la seconda o no?

Grazie in anticipo!
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Certo, sono corrette entrambe le frasi.

Benvenuto! :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
nicodeb
Interventi: 48
Iscritto in data: lun, 26 feb 2018 21:27
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Intervento di nicodeb »

Grazie mille! :)
nicodeb
Interventi: 48
Iscritto in data: lun, 26 feb 2018 21:27
Località: Milano

Intervento di nicodeb »

Buongiorno!

Vi scrivo perché poco fa mi sono imbattuto in un caso dubbio di concordanza dei tempi nel periodo ipotetico, in particolare nell'apodosi, e non sono riuscito a trovare nulla al riguardo se non un breve articolo sul sito della Treccani (http://www.treccani.it/magazine/lingua_ ... _1155.html), articolo che, tuttavia, non è servito a schiarirmi le idee, anzi mi ha confuso ulteriormente.

Ecco la frase incriminata: "Se ti concentri, è impossibile che ti sfugga."

Se però volessi usare il periodo ipotetico di secondo o terzo tipo, come dovrei coniugare il verbo "sfuggire"?

- Se ti concentrassi, sarebbe impossibile che ti... (sfuggisse?)
- Se ti fossi concentrato, sarebbe stato impossibile che ti... (fosse sfuggito?)

Grazie in anticipo!
Avatara utente
lorenzos
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Iscritto in data: lun, 30 mar 2015 15:59

Intervento di lorenzos »

Provo a dire la mia (co’ manca i cavai, anca i mussi trota):
  • Se ti concentrassi, sarebbe impossibile che ti sfuggisse.
- Se fosse Luisa, sarebbe impossibile che non ti salutasse.
- Se la Juve giocasse col Monticello, sarebbe impossibile che non vincesse.
  • Se ti fossi concentrato, sarebbe stato impossibile che ti sfuggisse /potesse sfuggire.
- Se lo avessi ascoltato, sarebbe stato impossibile che non ti annoiassi.
- Se avessi seminato fagioli, sarebbe stato impossibile che raccogliessi piselli.
Ma, curioso, dipendendo dai tipi di verbi e dai tempi delle azioni:
- Se ti fosse sfuggito, sarebbe impossibile che ti fossi concentrato.
- Se ti fosse sfuggito, sarebbe stato impossibile che fossi concentrato.
- Se lo rincorressi, sarebbe impossibile che ti sfuggisse.
- Se lo avessi rincorso, sarebbe stato impossibile che ti sfuggisse.
- Se ti fosse sfuggito, sarebbe (stato) impossibile che l’avessi rincorso.
Aspettando un cavallo di razza, se fosse possibile... che non stesse fuggendo dalla puerilità dei quesiti.
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
Avatara utente
Francesco94
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Intervento di Francesco94 »

Sono corrette entrambe, a mio parere.
La frase presenta un periodo ipotetico del terzo tipo, cioè, quello dell'irrealtà.
In questo caso, la protasi (subordinata) è al congiuntivo trapassato mentre l'apodosi (principale) è al condizionale passato. È questo di cui bisogna tener conto, in primis.

Protasi: "Se avessi saputo". (subordinata di primo grado)
Apodosi: "Ti avrei seguito".

La proposizione "che eri/sei così bravo" è semplicemente una subordinata di secondo grado. Entrambi (l'indicativo imperfetto e/o l'indicativo presente) a mio avviso sono corretti.
Avatara utente
Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

lorenzos ha scritto:Aspettando un cavallo di razza, se fosse possibile... che non stesse fuggendo dalla puerilità dei quesiti.
Non pretendo di nitrire, ma ho voluto citare questo suo passaggio per dire che personalmente non ritengo affatto puerile il quesito. Tutt'altro! Le grammatiche che ho potuto consultare si diffondono a lungo sulla concordanza tra protasi e apodosi, ma sono molto evasive (anche quella di Serianni, a meno che non abbia nascosto la trattazione in qualche capitolo che mi è sfuggito) su come ci si debba comportare nelle subordinate di secondo grado, una volta entrati nel "tunnel" di condizionale e congiuntivo.
Nell'italiano di tutti giorni il problema si pone di rado, e comunque ci sono vari stratagemmi per evitarlo quando si è autori, in prima persona, delle frasi che pronunciamo o scriviamo. Ma ricordo che la cosa mi dava dei grattacapi ai tempi del liceo, quando ero alle prese con le versioni: lì, a seconda degli scrittori, non era raro imbattersi in periodi lunghi e articolati, con subordinate di secondo, terzo, quarto grado (spesso nell'originale bastava un participio, che però doveva essere necessariamente svolto per produrre un italiano accettabile), e alla fine di questo labirinto ti aspettava il minotauro di un congiuntivo da coniugare nel tempo giusto.
Se Cesare, quando gli fu comunicato che quella scelta andava fatta non per compiacere la sua vanità, ma affinché il decoro del senato non subisse un danno cui sarebbe poi stato impossibile porre rimedio, avesse temuto che tale esortazione nascondesse un tranello e ritenuto che non sia degno di un generale indietreggiare di fronte al pericolo... e questa era solo la protasi di quel genere di frasi!
In questo esempio fittizio, dopo l'ubriacatura di congiuntivi, mi suonano corretti sia l'avesse temuto che nascondesse sia il ritenuto che non sia; certo, con ritenuto che non fosse si andrebbe più sul sicuro, ma mi pare che, per esprimere un principio generale e, per così dire, atemporale, il congiuntivo presente sia accettabile e persino preferibile. Nonostante il contrasto tra due reggenze identiche con esiti diversi (temuto che + cong. imperfetto e ritenuto che + cong. presente).

Un esempio con una struttura più semplice. Nonostante i suoi errori, non direi che Giulio sia un cretino: questa è sicuramente corretta. Anche se Giulio sbagliasse tutte le risposte, non lo riterrei un cretino: anche qui, nulla da eccepire. E se le mischio? Se anche Giulio sbagliasse tutte le risposte, non direi che sia un cretino. Il contrasto tra il congiuntivo imperfetto della protasi e il congiuntivo presente che segue (non direttamente nell'apodosi, ma nella dichiarativa che dipende dall'apodosi) è evidente, ma mi parrebbe strano modificare una frase che era sicuramente e autonomamente corretta solo perché la sua premessa è passata da un sintagma preposizionale (nonostante...) a uno verbale (se sbagliasse...). Del resto, l'ipotetica alternativa (Se anche Giulio sbagliasse tutte le risposte, non direi che fosse un cretino) mi suona molto peggio (direi improponibile).

Arriviamo finalmente alla frase incriminata: Se ti concentrassi, sarebbe impossibile che ti...? Se il ragionamento fatto qui sopra è corretto, per analogia verrebbe da dire sfugga. Ma la premessa di quel ragionamento era che non direi che sia si può trovare come frase autonoma. Vale lo stesso per sarebbe impossibile che + cong. presente? Probabilmente sì. Ma anche qui la questione può farsi ingarbugliata. Immaginerei che egli faccia bene (esempio seriannesco) è corretta, però con vorrei è di norma il cong. imperfetto (anche se ho appreso, proprio qui su Cruscate, che è possibile anche il cong. presente; ma ammetto che sentire vorrei che sia chiaro o simili mi gela il sangue nelle vene, pur inchinandomi all'autorità di Marco1971 che cita esempi carducciani).

Insomma, alla fine della fiera le confesso che, più ci rimugino, più mi si confondono le idee e non metterei una mano sul fuoco per nessuna delle due soluzioni. La stessa mano che pilatescamente mi lavo nella vita di tutti i giorni, in cui dico Se ti concentrassi, ben difficilmente ti sfuggirebbe.

Perciò mi unisco a lei nell'attesa che qualcuno più sapiente di noi prenda di petto il problema, magari in un filone esplicitamente intitolato Modi e tempi verbali in dipendenza di congiuntivo (protasi) e condizionale (apodosi) del periodo ipotetico.
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Intervento di Infarinato »

Animo Grato ha scritto:Arriviamo finalmente alla frase incriminata: Se ti concentrassi, sarebbe impossibile che ti...? Se il ragionamento fatto qui sopra è corretto, per analogia verrebbe da dire sfugga. Ma la premessa di quel ragionamento era che non direi che sia si può trovare come frase autonoma. Vale lo stesso per sarebbe impossibile che + cong. presente? Probabilmente sì. Ma anche qui la questione può farsi ingarbugliata. Immaginerei che egli faccia bene (esempio seriannesco) è corretta, però con vorrei è di norma il cong. imperfetto…
Appunto. :) Anche per sarebbe (im)possibile che il congiuntivo imperfetto appare di gran lunga la scelta prevalente (esempi letterari di Galilei, Manzoni, Boito).

Tirando le somme:
  • Se ti concentrassi, sarebbe impossibile che ti sfugga: teoricamente corretta, ma minoritaria;
  • Se ti concentrassi, sarebbe impossibile che ti sfuggisse: corretta (e maggioritaria);
  • Se ti fossi concentrato, sarebbe stato impossibile che ti sfuggisse: corretta;
  • Se ti fossi concentrato, sarebbe stato impossibile che ti fosse sfuggito: corretta… ma a patto di voler esprimere anteriorità (= «sarebbe stato impossibile allora che ti fosse sfuggito prima»), che probabilmente non è quel che avevamo in mente. ;)
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