Se + condizionale

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

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Lutor
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Iscritto in data: ven, 22 feb 2019 14:06

Se + condizionale

Intervento di Lutor »

Salve, vorrei chiedervi se queste frasi possono dirsi corrette. I miei dubbi vertono soprattutto sul "se + condizionale". Grazie in anticipo!

1 Se non vieni perché non te la senti è un discorso; se invece vorresti venire ma ti senti in imbarazzo, sbagli.

2 Se hai rifiutato perché non ne hai bisogno, posso capire; se invece avresti voluto accettare ma qualcuno te l'ha impedito, ti prego di dirmelo.
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Ferdinand Bardamu
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Re: Se + condizionale

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Sull’uso del condizionale nel periodo ipotetico, la cui ammissibilità è limitata a un solo specifico caso, le può essere utile quest’intervento di Marco.
Lutor
Interventi: 39
Iscritto in data: ven, 22 feb 2019 14:06

Re: Se + condizionale

Intervento di Lutor »

La ringrazio! Leggendo il vecchio filone mi sembra di dedurre che le frasi da me citate, mancando di un verbo che le introduca, non possano considerarsi interrogative indirette e pertanto, assumendo un valore ipotetico, quel condizionale vada sostituito con il congiuntivo. Ho dedotto bene?
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Re: Se + condizionale

Intervento di Marco1971 »

Ci sono due «verità» possibili:

(1) Se [è vero che/la verità è che] non vieni perché non te la senti è un discorso; se invece [è vero che/la verità è che] vorresti venire ma ti senti in imbarazzo, sbagli.

(2) Se [è vero che/la verità è che] hai rifiutato perché non ne hai bisgno, posso capire; se invece [è vero che/la verità è che] avresti voluto accettare ma qualcuno te l’ha impedito, ti prego di dirmelo.

È il «se» delle frasi definite concessive-avversative dal DISC (e quando si dice «con il v. all’ind.», si deve intendere «o al condiz.»: giustamente oggi il condizionale viene considerato non un modo a sé stante, ma un tempo dell’indicativo):

concessive-avversative (nelle quali la protasi enuncia un fatto la cui verità però non condiziona o limita la verità del secondo), con il v. all’ind.: se non ho fatto centro, però ci sono andato vicino; «S’ei fur cacciati ei tornar d’ogne parte» (Dante) ; «vuolsi raccomanadare la lettura di quelle opere, che se non comprendono tutta la scienza, almeno ne fanno accessibile a molti una considerevol parte» (Cattaneo); spesso, per maggiore efficacia, la protasi è introdotta da se è vero che, e perfino da se è vero, com’è vero, che, e l’apodosi è introdotta da non per questo o non è detto che: «se era vero, com’era vero, che il denaro non consentiva il divorzio dal denaro […]» (Moravia).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Re: Se + condizionale

Intervento di Animo Grato »

Sicuramente non si tratta di interrogative indirette, ma nell'intervento a cui la rimandava Ferdinand Bardamu si parlava anche di un altro caso: quello in cui se vale se è vero che.
Ora, nelle sue frasi quel se si potrebbe forse sviluppare meglio in un se il punto/fatto è che, ma non mi sembra che siamo tanto lontani dal se è vero che. Un altro elemento da prendere in considerazione è questo: in entrambe le frasi la protasi è fatta di due frasi coordinate (se vorresti venire ma ti senti e se avresti voluto [...] ma qualcuno te l'ha impedito). La presenza dell'indicativo in entrambe le coordinate ci suggerisce che quel condizionale è semplicemente la forma attenuata dell'indicativo (un condizionale "di cortesia" particolarmente adatto al verbo volere, come sa ogni persona a cui, in tenera età, sia stato inculcato che «l'erba "voglio" non cresce nemmeno nel giardino del re»); le apodosi all'indicativo (sbagli e ti prego) mi sembrano avvalorare quest'interpretazione.
Pertanto giudico le frasi corrette.

P.S. Si potrebbe aggirare il problema con una classica combinazione di congiuntivo nella protasi e condizionale nell'apodosi (se invece volessi venire ma ti sentissi in imbarazzo, sbaglieresti e se invece avressi voluto accettare ma qualcuno te l'avesse impedito, ti pregherei di dirmelo), ma queste frasi avrebbero un significato [leggermente, ma non troppo] diverso. Dicendo se volessi venire ma ti sentissi, metto in dubbio che tu voglia venire (e anche il relativo impedimento); se invece dico se vorresti venire ma ti senti, parto dall'idea che tu vorresti venire, e faccio un'ipotesi solo sull'impedimento. È un po' contorto e sottile, è vero, ma non irrilevante.

P.P.S. Poffare! Vedo che l'ineffabile Marco1971 m'ha preceduto mentre scrivevo il mio papiro. Vabbè, dopo la "fatica" che m'è costato, lo lascio lo stesso. :mrgreen:
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