Valore «mediale» di un verbo

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Francesco94
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Valore «mediale» di un verbo

Intervento di Francesco94 »

Salve a tutti,

Nonostante segua da tempo Cruscate, ho un dubbio che mi attanaglia da tempo: vi ricorderete il filone sulla differenza fra il riflessivo ed il dativo etico - CLIC. Ecco, dopo aver consultato la Crusca ed altri articoli ho compreso la differenza fra dativo semplice, dativo etico, dativo di possesso, dativo benefattivo ecc.

Alcuni dicono che la diàtesi media sia diventata la forma riflessiva nella lingua italiana ma non ne sono convinto appieno.
Consultandomi con un Professore di lingua spagnola mi è stato detto che in primis il clitico nel valore mediale, nell'intransitivo pronominale, nel si impersonale e nel si passivante non è argomentale - ovvero, è parte del nucleo verbale e non svolge nessuna funzione sintattica: è un morfema verbale e non un pronome personale come nel riflessivo.
Mi è stato detto che la «voce media» esiste ed è molto simile all'intransitivo pronominale; il verbo ha un valore mediale quando l'azione succede "accidentalmente", quando l'azione non dipende dal soggetto. Il verbo è un intransitivo pronominale (stato intrinseco ed inalienabile a differenza del riflessivo che è comunque "pronominale") quando invece l'azione è volontaria e cosciente.

Valore mediale: «Ti sei annoiato molto alla festa»
In questo caso, il soggetto non ha potere sull'azione - non è un riflessivo in cui «tu annoi te stesso» -, bensì è un qualcosa che è successo, che non hai deciso tu. Il verbo ha bisogno del clitico per avere una funzione mediale.

Valore intransitivo pronominale: «Carolina si è complimentata con Martina per il brillante esito dell'esame». Il verbo è complimentarsi e l'azione è volontaria e cosciente, che parte dal soggetto.

Per essere più preciso, riporto un estratto da un articolo - cfr. sotto -:
3.2 Il Tipo 2 : farsi una passeggiata
[...]
Esistono nella letteratura molte definizioni di medio, tuttavia qui farò riferimento alla definizione di Kemmer (1993: 243): “[t]he middle is a semantic area comprising events in which (a) the Initiator is also an Endpoint, or affected entity and (b) the event is characterized by a low degree of elaboration”. Secondo questa definizione la caratteristica tipica del medio è la nozione di affectedness (che qui chiameremo coinvolgimento) del soggetto. Inoltre, il medio presenta quella che Kemmer chiama una bassa elaborazione degli eventi. Secondo Kemmer, infatti, la categoria del medio si posiziona lungo un continuum ai cui estremi si collocano eventi prototipici con un partecipante e eventi prototipici con due partecipanti, quindi sono a metà strada tra i riflessivi (che hanno strutturalmente due partecipanti, ma denotativamente solo uno,essendo questi coreferenziali) e gli eventi a un partecipante. Per questo motivo la diatesi media è strettamente correlata con la nozione di transitività, così come definita in Hopper & Thompson (1980)10.
[...]
[N]el nostro caso ci troviamo di fronte a una costruzione “media transitiva”, [...] con un soggetto Agente che agisce su un oggetto Paziente.
[...]
La nozione di soggetto Agente porta con sé anche altre proprietà, tra cui quelle di volontarietà e controllo dell’evento[.] In (34a), per esempio, Paolo vede le montagne per caso, senza che fosse voluto, e quindi ricopre il ruolo semantico di Esperiente. Per questo motivo la versione con il si non è accettabile (34b). Mentre è accettabile (34c), in cui vedere ha una lettura agentiva.
L'articolo da cui ho preso spunto è il seguente - CLIC .

Si confronti anche la relazione fra i verbi inaccusativi ed i «verbi medi», Kemmer, The Middle Voice e Jezek (v. 4.3 La costruzione inaccusativa pronominale) che a mio avviso è il più completo.

Dopo aver espresso le mie opinioni e riportato fonti, vorrei che qualcuno (con molta pazienza) esperto in materia mi spiegasse più dettagliatamente quando un verbo può essere definito «con valore mediale» facendomi anche un quadro generale e dettagliato sulle differenze fra il valore affettivo-intensivo, il valore mediale ed il valore intransitivo pronominale.
L'esempio riportato dal Treccani - qui - mi confonde le idee: «Leggiti bene questo libro».
Suppongo che sarà un filone interessante ed alquanto complesso: è questa complessità (oltre alla mia curiosità) a voler capire. :-)

Ringrazio tutti anticipatamente (soprattutto per la vostra pazienza). :-)
Avatara utente
Francesco94
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«Riflessivo mediale»

Intervento di Francesco94 »

 ! Messaggio da: Infarinato
Doppione! :evil: Accorpo al filone esistente.
Salve a tutti,

vorrei un chiarimento sul perché alcuni verbi riflessivi sono detti «mediali».
Si dice che la diatesi media sia oramai assente nella lingua italiana e che sia nientemeno che la forma riflessiva.

Dal Treccani
2.4 Riflessivo mediale

Nel riflessivo mediale il verbo è transitivo. L’argomento oggetto, coreferente col soggetto, rappresenta un partecipante animato. Il pronome riflessivo non è argomento del verbo, ma è marca di intransitivo (Cordin 1988: 601; Salvi 1988: 101; Salvi & Vanelli 2004: 73-74):

(9) i ragazzi si sono stancati molto [*sono stancati molto] (ma i ragazzi hanno stancato tutti)

(10) Mario si è mosso [*è mosso] e ha urtato lo spigolo (ma Mario ha mosso la tenda)

Il soggetto è non agentivo, essendo privo di controllo sull’azione espressa dal verbo (cfr. Cennamo 1993; Jezek 2003: 131). La nozione di controllo distingue quindi l’interpretazione riflessiva da quella mediale di un verbo riflessivo, come in (11) e (12) (Jezek 2003: 134):

(11) azione involontaria: Mario si è bagnato mentre svitava il rubinetto

(12) azione volontaria: Mario si è bagnato per rinfrescarsi.
Consultandomi personalmente con un Professore, mi è stato detto che il clitico nel riflessivo mediale non ha funzione argomentale: è parte del nucleo verbale. Questo caso viene riscontrato nei verbi intransitivi pronominali, il quale si differenzia solo perché il soggetto ha pieno controllo sull'azione.

La frase «Ti sei annoiato alla festa» è definito "riflessivo mediale" - per quale motivo?

Se ho compreso bene, nel valore mediale, il verbo - che è transitivo - viene usato con funzione intransitiva, giusto?

Grazie a chi vorrà rispondermi.
Avatara utente
Francesco94
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«Valore mediale» di un verbo

Intervento di Francesco94 »

Salve a tutti

Premetto che avevo già aperto un filone relativo a questo quesito; tuttavia, mi rendo conto che, forse, la mia domanda era troppo complessa e poco diretta - Valore «mediale» di un verbo.

Da quanto ho appreso in diversi articoli in Rete, la forma mediale del verbo è desueta - o come scritto in altri articoli - sostituita oggigiorno dalla forma riflessiva.

Tuttavia, il Treccani cita un esempio di tale forma nell'accezione mediale2:
«Leggiti bene questo libro»

Mi chiedo, dunque, quale sia la differenza tra il valore mediale e la forma affettiva-intensiva?

Ringrazio anticipatamente chi vorrà aiutarmi a capire.
Avatara utente
Happykarim01
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Re: Valore «mediale» di un verbo

Intervento di Happykarim01 »

Ciao! È la prima volta che do un mio contributo qui e mi fa molto piacere risponderti. Premetto che non sono un linguista ma vorrei comunque intervenire.
Consultando la “Nuova grammatica italiana” di Salvi ho trovato che si definisce medio l’uso inaccusativo dei verbi in:
- I prezzi sono aumentati
- Sono guarito grazie a questa cura
- Il fuoco si è acceso all’improvviso
- Il ramo si è spezzato
- I soldati si sono stancati
Come si evince dai primi due esempi, i verbi medi non sono esclusivamente pronominali.
Si tratta invece, come dice Salvi, dell’uso inaccusativo (pronominale o non) di verbi che dispongono di una forma transitiva, dove:
- nella forma transitiva il soggetto ha il ruolo di agente o strumento, che causa un cambiamento nell’oggetto diretto;
- nella forma inaccusativa di questi verbi, il medio appunto, nonché quello sopra riportato, l’oggetto diretto della corrispettiva frase transitiva assume funzione di soggetto, e il ruolo semantico dell’agente o strumento non viene realizzato (né sintatticamente né semanticamente).
Se si confrontano le frasi precitate alle seguenti risalta la definizione di Salvi:
- I negozianti hanno aumentato i prezzi
- Questa cura mi ha guarito
- Hai acceso il fuoco?
- Il temporale ha spezzato il ramo
- La guerra ha stancato i soldati
Come è visibile l’azione è subita dal soggetto tanto nel primo elenco di frasi quanto nel secondo, solo che in quest’ultimo il ruolo dell’agente viene realizzato.

Considero interessante inoltre che la definizione di verbo medio esposta da Salvi, collima con l’accezione inaccusativa di verbo ergativo (https://www.treccani.it/enciclopedia/ve ... aliano%29/). Sono verbi ovvero nei quali la forma inaccusativa prevede che il soggetto grammaticale svolga il ruolo di oggetto, e sia quindi impotente e subisca l’azione. Dal confronto dei due elenchi di frasi risalta dunque, oltre che il valore mediale del verbi, anche quello ergativo.

Nella grammatica di Salvi si distinguono invece i verbi pronominali, ossia le forme pronominali con clitico riflessivo di verbi che hanno anche un’accezione transitiva, ma dove non sussiste la proprietà dell’ergatività: muoversi, alzarsi, spostarsi... (e rispettivi muovere, alzare, spostare) hanno in comune con i verbi medi la più marcata partecipazione del soggetto, ma mentre nei verbi medi la partecipazione consiste in un valore di passività e impotenza, nei verbi generalmente intransitivi pronomali è il soggetto a comandare l’azione.
Diverso ancora è il caso dei verbi “inerentemente pronominali” ossia quelli che non dispongono di una rispettiva forma transitiva: dispiacersi, accorgersi, pentirsi, fidarsi, arrabbiarsi... In questo cosa il soggetto non comanda l’azione come invece accade nel caso precedente, ma nemmeno la subisce, in quanto non c’è nessun agente che interverrebbe neppur ipoteticamente, a differenza dei verbi medi/ergativi che dispongono di una forma transitiva capace di esplicitare l’agente (come si vede nella seconda lista di frasi di esempio).

Salvi cataloga esempi come “mi sono mangiato una bella mela” come uso del clitico dativo in funzione benefattiva, con un particolare coinvolgimento del soggetto. Tuttavia non accenna a uso medio del verbo in questo caso, che sembra restringersi esclusivamente all’accezione inaccusativa semplice o pronominale di verbi ergativi.

Un caro saluto, spero di esserti stato utile, e spero soprattutto che leggerai la mia risposta dal momento che la domanda risale a oltre due anni fa. Incrociamo le dita!🦋
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Re: Valore «mediale» di un verbo

Intervento di Infarinato »

Happykarim01 ha scritto: sab, 16 ott 2021 21:59 Salvi cataloga esempi come “mi sono mangiato una bella mela” come uso del clitico dativo in funzione benefattiva, con un particolare coinvolgimento del soggetto. Tuttavia non accenna a uso medio del verbo in questo caso, che sembra restringersi esclusivamente all’accezione inaccusativa semplice o pronominale di verbi ergativi.
Sí, molto banalmente, Salvi impiega una diversa terminologia. ;)
Fuori tema
Happykarim01 ha scritto: sab, 16 ott 2021 21:59 Ciao!… Un caro saluto, spero di esserti stato utile, e spero soprattutto che leggerai la mia risposta…
In questo fòro ci si dà del «Lei». Grazie.

P.S. Benvenuto! :D
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