Gerundio e futuro nel passato

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Trevigiana
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Gerundio e futuro nel passato

Intervento di Trevigiana »

Salve a tutti, riporto un passaggio letto alcuni anni fa.

“La macchina si sarebbe evoluta, e quando fosse entrata in funzione, avrebbe compreso che stava dominando un essere meno intelligente di lei.”

Considerando i molteplici controlli grammaticali cui è sottoposto un libro, parto dal presupposto che il periodo sia valido; se mi fossi trovata al posto dell'autore (o autrice, non ricordo), avrei tuttavia operato qualche scelta diversa, su cui gradirei sapere la vostra opinione.

“Che stava dominando” si sarebbe trasformato in “di star dominando”. E se proprio avessi dovuto mantenere la costruzione esplicita, il gerundio si sarebbe trasformato in condizionale composto, per uniformarsi con i predicati del resto della costruzione.

Non sono però certa che gerundio e condizionale composto vadano d'accordo.

Con il ragionamento in corso, vi domando dunque: è corretto l’uso del gerundio per indicare contemporaneità in un periodo (come quello dell’esempio) volto interamente al passato nel futuro?

Grazie a tutti.
Ultima modifica di Trevigiana in data mer, 05 giu 2019 16:08, modificato 1 volta in totale.
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Animo Grato
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Re: Gerundio e futuro nel passato

Intervento di Animo Grato »

Trevigiana ha scritto: mar, 04 giu 2019 21:58 “Che stava dominando” si sarebbe trasformato in “di star dominando”.
Meglio di no! :wink:

Estrapolo da qui (grassetto mio):
L'Enciclopedia Dell'Italiano Treccani ha scritto:Stare + gerundio mostra poi alcune restrizioni di carattere semantico e morfologico. [...] Tra le seconde: l’incompatibilità con il passivo (per es., *l’automobile sta essendo riparata); i tempi perfettivi (*è stato camminando) i modi imperativo (per es., *sta’ leggendo!) e, tendenzialmente, infinito (*spero di non stare finendo).
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
Trevigiana
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Re: Gerundio e futuro nel passato

Intervento di Trevigiana »

Ringrazio Animo Grato per l'intervento. Mi permetto di chiederle qual è la sua opinione riguardo al passaggio narrativo presentato in grassetto nel mio quesito. Secondo lei è corretto? P.S. Scusi se la chiamo in causa direttamente.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
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Re: Gerundio e futuro nel passato

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Trevigiana ha scritto: mar, 04 giu 2019 21:58 Salve a tutti, riporto un passaggio letto alcuni anni fa.

“La macchina si sarebbe evoluta, e quando fosse entrata in funzione, avrebbe compreso che stava dominando un essere meno intelligente di lei.”

Considerando i molteplici controlli grammaticali cui è sottoposto un libro, parto dal presupposto che il periodo sia valido; se mi fossi trovata al posto dell'autore (o autrice, non ricordo), avrei tuttavia operato qualche scelta diversa, su cui gradirei sapere la vostra opinione.

“Che stava dominando” si sarebbe trasformato in “di star dominando”. E se proprio avessi dovuto mantenere la costruzione esplicita, il gerundio si sarebbe trasformato in condizionale composto, per uniformarsi con i predicati del resto della costruzione.
Sulla possibilità di usare la struttura perifrastica con stare + gerundio in una proposizione implicita si è già espresso, e bene, Animo Grato. Aggiungo solo che non è grammaticalmente necessario trasformare una proposizione oggettiva da esplicita a implicita in caso di coincidenza di soggetti, come Marco ha dimostrato poc’anzi.
Trevigiana
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Re: Gerundio e futuro nel passato

Intervento di Trevigiana »

Grazie anche a Ferdinand. Ma riguardo alla perifrasi "stare+gerundio" per esprimere contemporaneità in un futuro nel passato? Grazie a chiunque possa o voglia rispondere.
Avatara utente
Animo Grato
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Re: Gerundio e futuro nel passato

Intervento di Animo Grato »

Secondo me, va bene.
Da quello che ho capito, la sua soluzione alternativa sarebbe avrebbe capito che avrebbe dominato, che da una parte ha il "vantaggio" di mantenere il modo "innescato" dalla reggente (avrebbe capito), ma dall'altra sembra "rilanciare" in un ulteriore futuro (un futuro del futuro: avrebbe capito [un domani] che avrebbe dominato [successivamente]), mentre qui si vuol dire che si avrà consapevolezza di qualcosa già iniziato e ancora in corso (quindi siamo tra il passato e il presente del futuro).
Il modo più semplice per indicare senza possibilità di equivoci i vari piani temporali mi sembra quello scelto dall'autore.
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Avatara utente
Marco1971
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Re: Gerundio e futuro nel passato

Intervento di Marco1971 »

Prima di tutto, confermo che la frase di partenza è corretta da tutti i punti di vista.

Aggiungo solo a quanto già detto che nella frase si è usato l’imperfetto irreale, che si sarebbe potuto sostituire con un condizionale composto, appesantendo però la frase.

Il costrutto stare + gerundio è compatibile con qualsiasi contesto temporale, presente, passato o futuro, ma, come illustrato sopra, è poco usato nella forma implicita: una frase come Credevo di stare dicendo la verità avrebbe poche probabilità di realizzazione rispetto a Credevo di dire la verità o Credevo che stessi dicendo la verità.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Trevigiana
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Re: Gerundio e futuro nel passato

Intervento di Trevigiana »

Grazie di cuore a tutti per gli interventi. Dato che si è introdotto anche l'argomento "perifrasi stare+gerundio", mi prendo la libertà (sperando di non infrangere le regole del forum con una variazione sul tema d'origine) di domandarvi se essa possa sostituire l'imperfetto nelle costruzioni introdotte da "mentre".

"Mentre X stava parlando, Y dormiva"
equivale a
"Mentre X parlava, Y dormiva"?

Grazie ancora...
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Re: Gerundio e futuro nel passato

Intervento di Marco1971 »

Sí, certo che stare + gerundio può sostituire un imperfetto. Ma è meglio non abusarne e riservarlo a casi in cui si voglia proprio insistere sulla durata e lo svolgersi dell’azione in corso. Mi sembra tuttavia che in un parallelismo sia preferibile usare due volte l’imperfetto: Mentre Carlo lavorava, Silvia dormiva. La forma perifrastica pare piú confacente abbinata a un passato remoto: Silvia stava dormendo (o dormiva) quando squillò il telefono.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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