«Anche» o «neppure»?

[Ste. Gi.]

Ben trovati,
quale delle due costruzioni è a vostro avviso preferibile?

1. La sua disapprovazione muta, priva di un commento, anche breve, mi turbò.

2. La sua disapprovazione muta, priva di un commento, neppure breve, mi turbò.

Grazie!

[G.B.]

Se vogliamo essere logici la prima.

«Priva» è già un termine a senso negativo (nel Suo caso lo può considerare equivalente a una relativa: p.e. «che non aveva (un commento)»). Quando, dunque, nella Sua frase subentra la seconda apposizione «anche breve», riferita a «commento», il tutto andrebbe ad assumere il senso: «che non aveva un commento, anche breve», ovvero, ciò che mancava alla «sua disapprovazione» era un «commento (anche) breve» e non un commento «neppure breve», cioè «che non era anche breve», cioè, sostanzialmente, «(che era) anche lungo».

Non so se mi spiego.

[Ste. Gi.]

La ringrazio per il suo intervento. Un saluto

[Trevigiana]

Salve e scusate se intervengo. La seconda soluzione proposta sarebbe pertanto errata, o sconsigliata benché accettabile?

[Francesco94]

A mio avviso, la seconda soluzione non è propriamente corretta.
Mi spiego meglio (sebbene in sostanza esprimo lo stesso concetto di G.B.): il sostantivo disapprovazione e il suo relativo aggettivo privo già esprimono una negazione (di fatto siamo in presenza di un complemento di privazione «[privo] di un commento»); la congiunzione anche in questo caso - a mio avviso - ha un'accezione negativa "persino breve" o "che non è stato neppure breve" ovvero "inesistente".
Dunque,secondo me è errato accostare una congiunzione avversativa come neppure ad un attributo che fa riferimento ad un complemento di privazione (già negativo di suo). Se si dicesse «neppure breve» si affermerebbe - come già esplicitato da G.B. - che il commento non è stato breve, il che cambierebbe il significato della frase.

[lorenzos]

Io direi:
- La sua muta disapprovazione, priva di un commento seppure breve, mi turbò.