«Nel caso che venga/venisse» e «qualora avesse/abbia»

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Utente cancellato 1998

«Nel caso che venga/venisse» e «qualora avesse/abbia»

Intervento di Utente cancellato 1998 »

Buonasera e grazie per l'opportunità di esporre un quesito.

"Nel caso Carlo venga a prenderti, ti aspetterei a casa."

La frase è accettabile oppure dovremmo optare per la soluzione più attesa (venisse anziché venga)?

"Carlo verrà a prenderti domani sera, qualora, nel frattempo, avesse risolto/abbia risolto i suoi impicci."

Chiedo: avesse o abbia?

Grazie per la vostra attenzione.

A presto.
Avatara utente
Francesco94
Interventi: 98
Iscritto in data: lun, 15 ott 2018 13:06
Località: Roma, Italia

Re: «Nel caso che venga/venisse» e «qualora avesse/abbia»

Intervento di Francesco94 »

Buonasera, Curzio,

a mio parere, il primo esempio è la rappresentazione d'un periodo ipotetico della possibilità costituito dalla protasi (subordinata) al congiuntivo imperfetto e l'apodosi (reggente) al condizionale presente. Sicché:
«Nel caso che Carlo venisse a prenderti, ti aspetterei a casa».
Tuttavia, qualora volessimo usare la costruzione del periodo ipotetico dell'eventualità — simbolo d'una possibilità un po' più concreta, come riportato nell'intervento di Infarinato — dovremo usare il congiuntivo presente nella protasi e l'indicativo presente (alla medesima stregua del futuro semplice) nell'apodosi: «Nel caso in cui Carlo venga a prenderti, ti aspetto/aspetterò a casa».

Quanto al secondo esempio proposto, a mio dire, siamo in presenza d'una subordinata temporale con una sfumatura d'ipoteticità/d'eventualità. L'azione della reggente si avvererà solo quando l'azione della subordinata sarà già accaduta; dunque, la subordinata esprime anteriorità, dunque essa richiede un tempo composto: se si vuol mantenere il congiuntivo si dovrà usare il passato, se si vuol usare l'indicativo si dovrà usare il futuro anteriore. Aggiungerei che dal mio punto di vista sarebbe meglio usare la congiunzione temporale (non) appena coll'indicativo; oltre a ciò, vorrei sottolineare come sia incorretto scrivere «nel frattempo» poiché tale locuzione significa "nel medesimo tempo", il che è non appropriato nell'esempio in questione.
1. «Carlo verrà a prenderti domani sera, non appena avrà risolto i suoi impicci.»
2. «Carlo verrà a prenderti domani sera, qualora abbia risolto i suoi impicci.»

Cordialmente.
Ultima modifica di Francesco94 in data ven, 15 mag 2020 0:38, modificato 1 volta in totale.
Utente cancellato 1998

Re: «Nel caso che venga/venisse» e «qualora avesse/abbia»

Intervento di Utente cancellato 1998 »

Gentilissimo Francesco, i miei ringraziamenti per la cura e l'attenzione al dettaglio del suo intervento. Mi consenta di avanzare talune considerazioni sulla sua articolata disamina.
Sicuramente lei conosce il periodo ipotetico misto, che tollera e quindi attesta combinazioni sintattiche che si dipartono dalla canonicità imparata a scuola. Per tale da giovane ritenevo, e ritengo ancora adesso, accettabile una costruzione come

"Nel caso Carlo venga a prenderti, ti aspetterei a casa",

benché i suoi rimandi grammaticali, gentile Francesco, siano ineccepibili.
Riguardo alla locuzione "nel frattempo", specifico che il significato ad essa attribuito voleva essere, declinando la definizione all'esempio, "dal momento dell'enunciazione, cioè adesso, al momento è rappresentato dal tempo della reggente". Non metto comunque in dubbio che in questo contesto la locuzione sia incorretta.
La variante da lei proposta con la congiunzione non appena, per quanto sintatticamente valida, se costruita con il futuro anteriore, tradisce a mio avviso la semantica della situazione, poiché conferisce certezza a un evento in realtà incerto.
Sostituendo il futuro anteriore con il congiuntivo, la suddetta congiunzione adotterebbe una funzione ipotetica più confacente al messaggio dell'enunciato; ma, inevitabilmente, si tornerebbe al punto di partenza circa il dubbio del sottoscritto:

"Carlo verrà a prenderti domani sera, non appena abbia/avesse risolto i suoi impicci".

Cordialmente
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