Buonasera a tutti, colgo l'occasione per ringraziare anticipatamente chiunque si occupi di portare avanti questo forum e gli utenti che, cordialmente, vorranno impiegare un poco del loro tempo a rispondere al mio quesito.
Parlando con un amico, ho formulato la seguente frase: "come se domani non succederà la stessa cosa", la quale mi ha dato da riflettere per tutto il pomeriggio.
Il "se" preceduto da "come", leggo, introduce comparative ipotetiche. Per cui avremo:
- è riverito come se fosse un re (es.)
che, se non erro, equivale a:
- è riverito come lo sarebbe se fosse un re.
Dall'esempio riportato, ne desumo che la frase sopracitata possa essere considerata un'ipotetica dell'irrealtà: appare poco plausibile, se non impossibile, che la persona di cui si fa riferimento nella proposizione possa essere re. La scelta del congiuntivo imperfetto (credo la sola possibile) è dunque comprensibile, oltre che corretta.
Ma nella frase da me formulata: "come se domani non succederà la stessa cosa" (francamente, non ricordo a cosa mi riferissi), benché l'uso del futuro non mi convinca del tutto, non riesco a intravedere lo stesso valore ipotetico dell'esempio precedente. Anzi, non vi trovo alcun valore ipotetico, e nemmeno comparativo: io sono convinto che la cosa di cui sto/ stavo parlando, domani accadrà allo stesso modo di come già è accaduta, e non sto ponendo in essere alcun tentativo di comparazione.
Ergo, in tal caso, l'uso del futuro sarebbe giustificato? E che tipo di proposizione è quella da me formulata?
Rinnovo ancora una volta i miei più sinceri ringraziamenti a coloro i quali risponderanno al mio quesito. Spero di non aver tediato alcuno con questo mio dubbio dilettantesco. Perdonate eventuali errori.
«Come se» + futuro semplice
Moderatore: Cruscanti
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Re: «Come se» + futuro semplice
La locuzione come se introduce una comparativa ipotetica e, pertanto, richiede il congiuntivo:
Si comporta come se l'evento x non succedesse domani [invece succederà].
Si comporta come se l'evento x non succedesse domani [invece succederà].
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Re: «Come se» + futuro semplice
Ecco, è proprio questo il problema: bisognerebbe capire bene il contesto. La sua potrebbe essere stata una brachilogia (colloquialmente ammissibile) per come se non [fosse chiaro / ovvio / del tutto evidente che] domani succederà la stessa cosa.Juanromeo84 ha scritto: ↑mer, 01 apr 2020 21:34 "[C]ome se domani non succederà la stessa cosa" (francamente, non ricordo a cosa mi riferissi)…
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Re: «Come se» + futuro semplice
La frase che vi ho posto in esame è indubbiamente vaga, essendo, come dice Infarinato, totalmente decontestualizzata. Il senso, comunque, era proprio quello intuito dal suddetto utente/amministratore, cioè l'intenzione di sottolineare l'ovvietà che la situazione di cui stavo (anzi, stavamo) parlando si sarebbe ripetuta. Mi pare, tuttavia, di capire che la scelta del congiuntivo sarebbe risultata preferibile, e forse mi avrebbe risparmiato un po' di riflessioni in merito all'argomento (e a voi il cruccio di rispondere a questo futile quesito).
Vi ringrazio per esservi interessati alla mia domanda, augurandovi una buona giornata.
Vi ringrazio per esservi interessati alla mia domanda, augurandovi una buona giornata.
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Re: «Come se» + futuro semplice
Non necessariamente. Di norma, in frasi di questo tipo, non è possibile impiegare il congiuntivo imperfetto con domani se quest’ultimo ha valore proprio (deittico), quindi la soluzione di Dario (si comporta come se l’evento x non succedesse domani) è pienamente accettabile solo se domani ha valore generico/abituale («l’indomani»), i.e.: si comporta [sempre] come se l’evento [di tipo] x non succedesse l’indomani [e invece puntualmente (ri)succede].Juanromeo84 ha scritto: ↑ven, 03 apr 2020 8:54 Mi pare, tuttavia, di capire che la scelta del congiuntivo sarebbe risultata preferibile, e forse mi avrebbe risparmiato un po' di riflessioni in merito all’argomento…
Se si tratta invece di un domani deittico, cioè proprio di «domani» rispetto al momento dell’enunciazione, allora l’unica soluzione possibile è —colloquialmente— la sua (?come se domani non succederà la stessa cosa) o, in buon italiano, la «mia» (come se non fosse del tutto evidente che domani succederà la stessa cosa).
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